Umanità Nova, n.14 del 12 aprile 2009, anno 89

Bel lAvoro


A cura della Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese

In Francia sale la rabbia dei licenziati contro dirigenti e manager nelle aziende

Solo tre settimane dopo il primo episodio di sequestro di un dirigente da parte dei lavoratori, avvenuto alla Sony France il 12 marzo, i casi ormai si stanno moltiplicando di giorno in giorno in maniera impressionante, segno che oltralpe la misura comincia ad essere colma. Oramai, di pari passo con un nuovo annuncio di licenziamenti, scatta automaticamente la risposta da parte dei lavoratori, senza che il governo, preso in contropiede, sappia quale strategia utilizzare.
L'ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto il 31 marzo a Grenoble, presso la sede della Caterpillar, filiale della multinazionale USA del movimento terra, dove a metà febbraio era stato  annunciato un calo delle vendite del 55%. Di qui la decisione di "alleggerire" gli organici di ben 731 dipendenti su un totale di 2.700.
I lavoratori, già reduci da uno sciopero terminato lunedì 30 marzo senza alcun risultato, hanno bloccato negli uffici quattro dirigenti, tra i quali il capo del personale e il direttore delle risorse umane, chiedendo tassativamente, per ottenerne il rilascio, la riapertura delle trattative.
Nella stessa giornata inoltre, a Parigi, Francois Henry Pinault, proprietario del Gruppo PPR nonché di altre svariate attività, è stato bloccato per oltre un'ora nella sua auto dall'assedio di un centinaio di lavoratori dei magazzini FNAC e Conforama, infuriati per i 1.200 licenziamenti appena annunciati, ed è stato liberato solo dall'intervento della polizia.

Alla Omnia Network di Milano l'amministratore delegato accerchiato dai lavoratori che  reclamano lo stipendio

I lavoratori della Omnia Service Center di via E. Breda a Milano, società che fa capo al gruppo Omnia Network e che opera nel settore del "customer care" e dell'outsourcing, sono da tempo in attesa di ricevere gli stipendi di febbraio e marzo, non ancora pagati a causa della situazione di crisi in cui versa il gruppo.
Il 1 aprile, dopo avere appreso che l'azienda – smentendo ancora una volta le promesse fatte – ha deciso per l'ennesima volta di rinviare il pagamento degli arretrati, abbandonano il posto di lavoro, cuffie telefoniche e Pc, e scendono nel piazzale antistante l'azienda per un'assemblea autoconvocata e particolarmente animata.
Preoccupatissimo, l'amministratore delegato, signor Fernando Ruzza, è sceso a sua volta per convincere i lavoratori a ritornare ai loro posti, ma si è trovato accerchiato dai partecipanti all'assemblea per circa un'ora, durante la quale i lavoratori e le lavoratrici della Omnia hanno vivacemente richiesto al superiore il pagamento di quanto loro dovuto, e hanno inoltre espresso senza troppi peli sulla lingua che cosa pensano di una azienda che, dopo avere macinato utili, avere fatto svariate acquisizioni di altre società ed essere pure stata quotata in Borsa, ora li lascia senza mezzi di sussistenza.
Che l'esempio francese riesca ad attecchire in Italia?
L'agitazione continua con la partecipazione allo sciopero nazionale del gruppo di venerdì 3 aprile.

Milano: prosegue la lotta alla ATM

A Milano prosegue l'agitazione condotta dal Comitato Lavoratori in Lotta ATM, iniziata sin dal 2 di marzo con lo sciopero del lavoro straordinario e, dal 27 del mese, arricchita da uno sciopero bianco che comporta l'attenersi strettamente al regolamento interno.
Conseguenza di questa seconda iniziativa è stato il caos, soprattutto sulla linea 2 della metropolitana, colpita da pesanti ritardi nelle corse dei treni.
A questo avvenimento hanno dato ampio spazio i quotidiani locali. Lo stesso Corriere della Sera è stato costretto a riconoscere la validità delle rivendicazioni: « ... È una protesta di base, non dichiarata e sotterranea: sia perché si svolge soprattutto in metropolitana, sia perché non è governata dai sindacati. È la rivolta di base dei lavoratori del metrò contro un'organizzazione del lavoro assurda, che mette a rischio la sicurezza del trasporto milanese». E ancora: «Per capire il malumore che cova tra un consistente gruppo dei dipendenti Atm bisogna partire da un dato: l'anno scorso tranvieri, macchinisti e agenti di stazione hanno accumulato un milione e 800 mila ore di straordinario. Una cifra equivalente al lavoro di mille persone.» Parole di critica, indirizzate alla gestione di Elio Catania, già presidente e amministratore delegato delle FF.SS., ora riciclato alla ATM, sotto la cui guida negli ultimi mesi i guasti, gli incidenti ed i disservizi sono cresciuti in maniera esponenziale. Ciò nonostante, con tracotanza la ATM dichiara che «una minoranza ricatta la città per il rifiuto pretestuoso di fare gli straordinari». Ma la lotta continua.

Casalpusterlengo (Lodi): i lavoratori Unilever occupano il ponte sul Po

Alla Unilever di Casalpusterlengo il 23 gennaio 2009 è stata aperta una procedura di mobilità che coinvolge 209 lavoratori su 515, nonostante gli utili della società siano in forte attivo. In realtà, la Unilever intenderebbe chiudere il reparto che produce detersivi in polvere per poi spostare la produzione in Romania ed in Inghilterra. Contro questo ennesimo episodio di delocalizzazione si sono fin dall'inizio opposti i lavoratori, chiedendo immediatamente alle autorità locali e alla azienda stessa di trovare un accordo che scongiurasse la perdita di tanti posti di lavoro in una zona già colpita dalla crisi. Da parte della Unilever invece sono state fatte sino a oggi orecchie da mercante, salvo proporre genericamente l'utilizzo della cassa integrazione, ma senza dare risposta alcuna alla richiesta di mantenere in loco la produzione, tanto che ora si teme che questo sia il primo passo per giungere in tempi brevi alla chiusura totale dell'attività. Il 26 marzo, proprio per fare sentire alla Unilever la loro voce, i lavoratori sono scesi in sciopero per tutta la mattinata ed hanno occupato il ponte sul Po.

Mobilitazione contro la privatizzazione dei trasporti a Roma

Il 26 marzo le lavoratrici ed i lavoratori della Trambus Open, insieme con i colleghi di Trambus S.p.A., aziende che operano nel settore trasporti, hanno "manifestato" contro la volontà di privatizzare e svendere l'azienda, prima ancora che lo stesso consiglio comunale (il 60% dell'azienda è proprietà del Comune di Roma) si pronunciasse a proposito. L'iniziativa di protesta è stata promossa unitariamente da Cobas e SdL affinché "la Trambus Open non venga svenduta e non diventi il primo passo verso un ben più vasto e devastante disegno per privatizzare tutto il trasporto pubblico della città di Roma".

Alessandria: lavoratori contro il razzismo

Il 9 marzo si è svolto uno sciopero dei lavoratori extracomunitari della ditta di autotrasporti Cabiati contro "l'arroganza perpetrata nei loro confronti da parte di un ignobile sfruttatore", ricevendo la solidarietà di settori sindacali dei vigili del fuoco e dipendenti pubblici, che si sono espressi "contro le leggi razziali del governo e contro la politica antioperaia e antipopolare".

Per contatti ed invio informazioni: bel-lavoro@federazioneanarchica.org

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