Nell'ambito del trentennale delle attività della Biblioteca
Franco Serantini di Pisa sono organizzate una serie di manifestazioni
Mercoledì 22 aprile
LE ORIGINI DEL PENSIERO ANARCHICO dalla Rivoluzione francese alla fondazione della Prima Internazionale
Dibattito pubblico a cura della Biblioteca Franco Serantini, Pisa con:
Giampietro Nico Berti - Università di Padova,
Gian Mario Cazzaniga - Università di Pisa, ore 18,00 presso la casa dello studente "Fascetti" Piazza dei Cavalieri
Lunedì 27 aprile
ABBASSO LA GUERRA !
VOCI DI DONNE DA ADUA AL PRIMO CONFLITTO MONDIALE (1896-1915)
Presentazione del volume (BFS edizioni, 2008) a cura della Biblioteca Franco Serantini, Pisa con:
Vinzia Fiorino e Concetta D'Angeli - Università di Pisa
Mirella Scriboni
Ore 18,00 presso Aula magna della Facoltà di Lingue (Palazzo Boileau), Via S. Maria, 85
Mercoledì 6 maggio
ore 18.00 Cinema Arsenale, vicolo Scaramucci 4, Pisa
proiezione del documentario "S'era tutti sovversivi" di Giacomo Verde (dedicato alla memoria di Franco Serantini)
Presentazione della nuova edizione de "Il sovversivo: vita e morte
dell'anarchico Serantini" di Corrado Stajano (BFS edizioni, 2008)
con: Paolo Finzi - redattore di A rivista anarchica
Franco Bertolucci - Biblioteca F. Serantini
Giovedì 7 maggio
dalle 17.00 alle 22.00 Corso Italia (angolo via S. Martino), Pisa
Presidio informativo con libri e altro... mostra su Serantini e la
biblioteca - sketch teatrali, dalle 19.00 aperitivo musicale con i
Sonalastrana
Franco (Francesco) Serantini
(Cagliari, 16 luglio 1951 – Pisa, 7 maggio 1972)
Insieme a tanti altri compagni è impegnato in tutte le
iniziative sociali di quegli anni, come l'esperienza del "Mercato
rosso" nel quartiere popolare del Cep, in molte azioni antifasciste e,
infine e nell'accesa discussione che la candidatura di protesta di
Pietro Valpreda ha innescato nel movimento anarchico. Il 5 maggio 1972
partecipa al presidio antifascista indetto da Lotta continua a Pisa
contro il comizio dell'on. Beppe Niccolai del Movimento Sociale
Italiano. Il presidio viene duramente attaccato dalla polizia; durante
una delle innumerevoli cariche Franco viene circondato da un gruppo di
celerini del Secondo e del Terzo plotone della Terza compagnia del I
Raggruppamento celere di Roma, sul lungarno Gambacorti, e pestato a
sangue.
Successivamente viene trasferito prima in una caserma di polizia e poi
al carcere Don Bosco, dove, il giorno dopo, viene sottoposto ad un
interrogatorio, durante il quale manifesta uno stato di malessere
generale che il Giudice e le guardie carcerarie e il medico del carcere
non giudicano serio.
Il 7 maggio, dopo due giorni di agonia, Serantini viene trovato in coma
nella sua cella, trasportato al pronto soccorso del carcere muore alle
9,45.
Il pomeriggio dello stesso giorno le autorità del carcere
cercano di ottenere dal Comune l'autorizzazione al trasporto e al
seppellimento del cadavere. L'ufficio del Comune rifiuta, mentre la
notizia della morte di Serantini si diffonde in tutta la città.
Luciano Della Mea, antifascista e militante storico della sinistra
pisana, decide insieme all'avvocato Massei di costituirsi parte civile.
Il giorno dopo si svolge l'autopsia: l'avvocato Giovanni Sorbi, esce
dalla sala dell'obitorio dell'Ospedale di Santa Chiara e ricorda:
"È stato un trauma assistere all'autopsia, veder sezionare quel
ragazzo che conoscevo. Un corpo massacrato, al torace, alle spalle, al
capo, alle braccia. Tutto imbevuto di sangue. Non c'era neppure una
piccola superficie intoccata. Ho passato una lunga notte di incubi".
I suoi funerali il 9 maggio 1972 vedono una grande partecipazione
popolare. Al cimitero, Cafiero Ciuti, un anziano militante anarchico,
tiene l'ultimo discorso di commiato.