Novanta anni fa, il 2 di agosto, moriva a Genova, dove era
nato il 6 gennaio 1871 da Lazzaro e Giovanna Battistina Ceccardi.
Poeta, si era iscritto alla facoltà di legge. Nel 1892 a causa
della morte della madre interrompe gli studi iniziando un percorso
completamente nuovo. Due anni dopo, scrive Dai paesi dell'Anarchia,
meraviglioso commento ai moti della lunigiana, e per ciò subito
sequestrato. Legatissimo a queste terre di mare, per portato filosofico
e origine della madre, assume anche il riconoscibile pseudonimo (Comes
Lunae). Nello stesso anno scrive Il libro dei frammenti. Ceccardo
collabora a numerosi giornali specie del genovesato, quali
«L'Elettrico», «Caffaro», «Gazzetta di
Genova», «L'Idea Liberale». Nel 1896 dirige «Lo
Svegliarino» di Carrara dove frequenta 'Il Cenacolo di Sturla'
con Nomellini e Lucini. Negli anni della crisi di fine secolo (1898)
scrive Il Viandante. All'alba del nuovo secolo nasce il figlio
Tristano (1902) e l'anno seguente gli muore il fratello. La sua breve
esistenza è costellata di disgrazie e di problemi di salute.
Attratto dalle avanguardie del Novecento, specie attraverso Meriano e
Papini, ha già conosciuto tramite «Poesia», sia
Viani, che Buzzi e Lucini. Quest'ultimo argutamente definisce Ceccardo
"distruttore di Catene e di Iddii". Dopo sei anni dalla stesura, nel
1904 pubblica a Torino Il Viandante. L'anno seguente (1905) scrive Apua
Mater, e due anni dopo pubblica la rivista «Apua giovane».
Nello stesso anno, pronuncia il discorso 'Per il poeta del liberato
mondo' in omaggio a Shelley nel Comune di La Spezia. Viene recensito
sul «Cavalier Cortese» (Parma, 1907) di Marinetti e
Cavacchioli. Nel 1908 crea il modenese "Gruppo degli Apuani di
Apua Mater" al quale aderiscono Viani e Soffici. Nel 1910, già
malato, con copertina di Nomellini pubblica ad Empoli Sonetti e Poemi
del quale parleranno lodandolo, fra gli altri, Campolonghi e Soffici,
il quale ha già subito attacchi per plagio di metodiche
ceccardiane. P. A. Baratono su «Il Lavoro» di Genova gli
dedica in vita 'Il poeta apuano' (31 mag. 1910) e in morte
'Ceccardo di Viani' (2 lug. 1922) a seguito dell'uscita dell'omonima
opera pubblicata da Alpes di Milano nello stesso anno.
Nel 1913 si ha notizia di una proposta di pubblicazione di Ceccardo.
con Govoni, Lucini e Cardile, e Tommei ne annuncia una serata futurista
con Malatesta. A Parma, nel 1915 pubblica Per un brindisi di Guglielmo
Imperatore ed altre odi. Nel 1917 scrive Sillabe e ombre.
Muore a Genova il 2 agosto 1919.
Alberto Ciampi
Nota Bibliografica:
Archivio Primo Conti (Fiesole), fondi Meriano e Papini; Dai paesi
dell'Anarchia, Tipografia Operaia, Genova 1894 (1ª), e versione
illustrata da P. L. Puccini, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 2001;
Dizionario del Futurismo italiano, ad nomen; Dizionario biografico
degli anarchici italiani, ad nomen.