Umanità Nova, n.16 del 26 aprile 2009, anno 89

brevi dal mOndo


A cura di Raffaele

Palestina: un altro assassinio di stato

Il 17 aprile a Bil'in si è svolta, come ogni settimana, una manifestazione contro il muro fatto costruire dal governo israeliano all'interno dei territori occupati. Alla manifestazione erano presenti, oltre ai palestinesi del villaggio di Bil'in, anche 15 attivisti israeliani e 15 internazionali. Come al solito il corteo è stato attaccato dall'esercito israeliano con granate stordenti, gas lacrimogeni ( più potenti di quelli utilizzati nella maggior parte delle manifestazioni in Europa) e proiettili di gomma. Un attivista francese è stato ferito leggermente al volto da un proiettile di rimbalzo, mentre  Bassem Abu Rahme, uno dei tanti abitanti di Bil'in presenti al corteo, è stato raggiunto al petto da un candelotto lacrimogeno, lanciatogli contro, ad altezza d'uomo, da un soldato che era a pochi metri da lui. Questo genere di lacrimogeni, soprannominato rocket (razzo), viene lanciato ad altissima velocità e diventa un'arma mortale. E' lo stesso tipo di razzo che un mese e mezzo fa ha ferito gravemente Tristan Anderson, attivista statunitense ancora ricoverato in gravi condizioni. Bassem si trovava dall'altra parte della rete di separazione, stava gridando ai soldati "noi siamo manifestanti non violenti, ci sono bambini e internazionali", ma il grido si è interrotto di colpo. E' stato trasportato in auto all'ospedale di Ramallah, perché l'ambulanza tardava ad arrivare, ma è stato inutile. Bassem aveva 29 anni ed è la diciottesima vittima delle proteste contro il muro.

Fonte:
www.awalls.org

Gran Bretagna: repressione di massa

Il 13 aprile a Sneinton Dale (Nottingham) sono state arrestate 114 persone dalla polizia inglese in un raid contro una scuola steineriana e una comunità annessa alla struttura scolastica. L'accusa rivolta agli arrestati è quella di stare progettando una manifestazione contro la centrale a carbone di Ratcliffe-on-Soar. Questa è la terza centrale energetica della Gran Bretagna per quanto riguarda le emissioni inquinanti e già nel passato è stato l'obiettivo di diverse proteste ecologiste. La società che gestisce la centrale è la multinazionale E. ON, uno dei più grandi gruppi energetici privati al mondo.

Fonti:
www.indymedia.org.uk
http://www.afed.org.uk

Belgio: azione diretta contro il CIE di Bruxelles

L'11 aprile scorso 70 attivisti antirazzisti hanno bloccato il "centre fermé" (l'equivalente dei centri di identificazione ed espulsione) "127 bis" di Steenokkerzeel, alla periferia di Bruxelles. L'azione è iniziata alle sei del mattino. Gli attivisti si sono riuniti davanti al centro 127 bis e alcuni si sono incatenati con dei lucchetti, sbarrando i primi due cancelli della struttura, il cui ingresso è stato completamente bloccato. L'occupazione é durata sei ore, ed è finita con l'arresto di tutti gli attivisti presenti sul posto. Solo dopo alcune ore sono stati rilasciati. Durante l'azione, sono state impedite le espulsioni di tutti i migranti rinchiusi nel centro. In precedenza altre azioni di questo tipo erano state messe in atto contro il CIE "Vottem" di Liegi, dove il blocco é durato 8 ore e nessun arresto è stato fatto, e contro il CIE di "Merksplas" nella periferia di Anversa. Anche qui l'azione é durata 8 ore e non sono stati eseguiti arresti.

Fonti:
www.cemab.be
http://ovl.indymedia.org

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