Non è stata una sorpresa per i sostenitori dello "Stop Arming
Israel" sentire il ministro degli esteri britannico David Miliband
rivelare che componenti fornite dagli inglesi sono state "quasi
certamente" usate da Israele nel suo recente assalto a Gaza.
La sorpresa è stata sentire il governo britannico annunciare che
saranno riviste le direttive di vendita di attrezzature militari al
governo israeliano.
Malgrado le continue violazioni ai diritti umani, negli ultimi anni il
governo del Regno Unito ha autorizzato l'esportazione di armi per un
valore compreso tra i 10 e i 25 milioni di sterline all'anno e nei
primi nove mesi del 2008 sono state approvate vendite per ben 27
milioni di sterline.
Lo "Stop Arming Israel" ha iniziato la sua campagna nel 2006, durante
l'invasione del Libano, e ha come obiettivo principale l'embargo per il
commercio di armi verso e da Israele. Un dettagliato rapporto
presentato dai sostenitori dell'iniziativa, ha fatto conoscere
all'opinione pubblica inglese il sistema ipocrita e privo di etica con
il quale il governo britannico intrattiene rapporti commerciali con il
governo israeliano.
Nonostante in Gran Bretagna, dall'ottobre del 2000, sia applicato il
"Consolidated EU and National Arms Export Licensing Criteria", che
impone una serie di considerazioni, incluso se il paese di destinazione
è in violazione delle leggi internazionali o è coinvolto
in un conflitto armato e rispetta i diritti umani e Israele sia
"fortemente mancante" su questi punti, il rigetto di licenze per la
vendita di armi a questo paese è decisamente in calo (dalle 84
del 2002 alle 17 del 2007), mentre il numero di morti palestinesi
è "decisamente" in aumento. Aerei da combattimento, attrezzature
per la guerra elettronica, motori per aerei, radar navali, missili
terra-aria e componenti per i sistemi di puntamento e comunicazione
vengono abitualmente forniti al governo e alle aziende israeliane.
Inoltre, un rilevante numero di componenti inglesi sono anche usati per
i sistemi di azionamento dei missili sugli elicotteri Apache e per gli
"Head-Up Displays" (o HUD, un tipo di display che permette la
visualizzazione dei dati di volo) usati nei caccia F16. Elicotteri da
combattimento Apache e caccia F16 sono stati usati per massacrare le
popolazioni di città e villaggi libanesi e palestinesi.
Da tempo lo "Stop Arming Israel" sostiene che aeroplani e carri armati
per cui le aziende britanniche fanno componenti, sono regolarmente
usati contro i palestinesi e che la spregiudicatezza e il menefreghismo
del governo rendono, di fatto, inutili le norme di vendita, tema
confermato nel 2006 dal ministro degli esteri Kim Howells che, parlando
di fronte al "Parliamentary Quadripartite Committee" britannico, pur
affermando che "è politica del governo britannico non permettere
l'esportazione di forniture o componenti che potrebbero essere usate
aggressivamente nei territori palestinesi occupati", riconosce
che "quasi tutte le componenti, suppongo, possono essere usate
aggressivamente". Dall'inizio del massacro di Gaza, si sono
moltiplicati gli appelli a sostegno dell'embargo verso e da Israele. Il
relatore speciale delle Nazioni Unite ha provocato "quei paesi che sono
stati e rimangono complici, sia direttamente che indirettamente, nelle
violazioni delle leggi internazionali da parte di Israele. Questa
complicità include quei paesi che deliberatamente forniscono
attrezzature militari inclusi aerei militari e missili usati in questi
attacchi illegali".
Vendendo armi a Israele, la Gran Bretagna diventa sostenitore
materiale delle aggressioni israeliane e manda un chiaro messaggio di
approvazione delle sue azioni.
Le teatrali condanne ufficiali dei governi vengono costantemente
sbugiardate dalla azione pratica del "business as usual", il "commercio
malgrado tutto", con il quale si intrattengono rapporti spregiudicati
con Israele e che di fatto sostiene l'azione destabilizzante, tanto
cara alle potenze occidentali, da anni in atto in quella zona.
La condanna della complicità dei governi mondiali nella mattanza
di Gaza deve necessariamente accompagnarsi ad azioni decise e
determinate che rendano visibile l'ipocrisia di questi governi,
smuovendo l'immobilità delle popolazioni che li sostengono.
Alexander