Umanità Nova, n.17 del 3 maggio 2009, anno 89

Onda nei Balcani


Per la prima volta dal 1971 gli studenti croati hanno occupato le principali università del paese, nell'ambito della settimana globale di azione contro la mercificazione del sistema di educazione (20-29 aprile) e in risposta ai progetti di riforma del sistema scolastico e universitario avanzati dal governo.
Nelle ultime settimane infatti il governo ha annunciato l'intenzione di promulgare misure legislative che prevedono tagli al sistema scolastico superiore e universitario. In risposta alla crisi e in ossequio al processo di Bologna (vedi UN n. 14) di cui il Ministro dell'Istruzione Dragan Primorac è grande fautore, è previsto un aumento significativo delle rette universitarie, il pagamento delle quali verrà  addossato in toto agli studenti.
Per questo motivo il 20 aprile gli studenti della facoltà di filosofa di Zagabria hanno dato il via a una iniziativa indipendente per il diritto all'educazione gratuita, con queste parole: "Noi studenti e studentesse siamo uniti nella richiesta di cancellare le tasse universitarie di tutti i livelli. Per questo occupiamo la facoltà di filosofia a Zagabria". Gli studenti con la parola d'ordine «l'uguaglianza non è in vendita», hanno avanzato le seguenti richieste: l'approvazione di una nuova legge per l'educazione gratuita a tutti i livelli, l'inclusione degli studenti nelle decisioni sul processo di riforma dell'università, più fondi per la ricerca e maggiori borse di studio.
Nei giorni successivi il movimento si è allargato alle altre facoltà dell'università di Zagabria e nelle università delle città di Zadar, Split, Osijek, Rijeka e Pola. Ovunque gli studenti si sono organizzati in assemblee e si sono da subito opposti alla richiesta dei rettorati di nominare alcuni rappresentanti della protesta, invitando in tutta risposta il ministro dell'istruzione a prendere parte alle assemblee.
In alcune facoltà sono stati attivati seminari di analisi sul processo di riforma del sistema educativo e alcuni professori stanno prendendo parte a queste attività e in generale alla mobilitazione. A Zader gli studenti hanno portato avanti la didattica in maniera autogestita durante l'occupazione.
Alcuni studenti e professori mettono tuttavia in evidenza come la maggioranza degli studenti non sia abbastanza radicale da esigere la cancellazione totale del processo di Bologna e della svendita del sistema d'istruzione, rimanendo invece nell'ambito di una logica concertativa. Ad ogni modo vedremo di tenervi informati sugli sviluppi.
Qui il sito web sulla settimana globale di azione contro il processo di Bologna e il blog degli studenti di filosofia di Zagabria (in Croato).
www.emancipating-education-for-all.org
slobodnifilozofski.bloger.hr          

 Aleksej&Ante

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