Per la prima volta dal 1971 gli studenti croati hanno occupato le
principali università del paese, nell'ambito della settimana
globale di azione contro la mercificazione del sistema di educazione
(20-29 aprile) e in risposta ai progetti di riforma del sistema
scolastico e universitario avanzati dal governo.
Nelle ultime settimane infatti il governo ha annunciato l'intenzione di
promulgare misure legislative che prevedono tagli al sistema scolastico
superiore e universitario. In risposta alla crisi e in ossequio al
processo di Bologna (vedi UN n. 14) di cui il Ministro dell'Istruzione
Dragan Primorac è grande fautore, è previsto un aumento
significativo delle rette universitarie, il pagamento delle quali
verrà addossato in toto agli studenti.
Per questo motivo il 20 aprile gli studenti della facoltà di
filosofa di Zagabria hanno dato il via a una iniziativa indipendente
per il diritto all'educazione gratuita, con queste parole: "Noi
studenti e studentesse siamo uniti nella richiesta di cancellare le
tasse universitarie di tutti i livelli. Per questo occupiamo la
facoltà di filosofia a Zagabria". Gli studenti con la parola
d'ordine «l'uguaglianza non è in vendita», hanno
avanzato le seguenti richieste: l'approvazione di una nuova legge per
l'educazione gratuita a tutti i livelli, l'inclusione degli studenti
nelle decisioni sul processo di riforma dell'università,
più fondi per la ricerca e maggiori borse di studio.
Nei giorni successivi il movimento si è allargato alle altre
facoltà dell'università di Zagabria e nelle
università delle città di Zadar, Split, Osijek, Rijeka e
Pola. Ovunque gli studenti si sono organizzati in assemblee e si sono
da subito opposti alla richiesta dei rettorati di nominare alcuni
rappresentanti della protesta, invitando in tutta risposta il ministro
dell'istruzione a prendere parte alle assemblee.
In alcune facoltà sono stati attivati seminari di analisi sul
processo di riforma del sistema educativo e alcuni professori stanno
prendendo parte a queste attività e in generale alla
mobilitazione. A Zader gli studenti hanno portato avanti la didattica
in maniera autogestita durante l'occupazione.
Alcuni studenti e professori mettono tuttavia in evidenza come la
maggioranza degli studenti non sia abbastanza radicale da esigere la
cancellazione totale del processo di Bologna e della svendita del
sistema d'istruzione, rimanendo invece nell'ambito di una logica
concertativa. Ad ogni modo vedremo di tenervi informati sugli sviluppi.
Qui il sito web sulla settimana globale di azione contro il processo di
Bologna e il blog degli studenti di filosofia di Zagabria (in Croato).
www.emancipating-education-for-all.org
slobodnifilozofski.bloger.hr
Aleksej&Ante