Pubblichiamo una rettifica fattaci
pervenire dall'autrice al pezzo "Economia politica dello stupro"
pubblicato sul numero doppio per l'otto marzo (UN n. 9/2009).
Accanto alla rettifica, doverosa, la
bella notizia: l'articolo di Umanità Nova è stato ripreso
dalla pubblicazione rumena Gazeta Romaneasca.
<< [Riguardo a] il mio articolo Economia politica dello stupro,
pubblicato originariamente in Umanità Nova e ora tradotto e
ripreso da Gazeta Românească, settimanale d'informazione delle
comunità rumene residenti in Italia. Mi fa un piacere enorme per
motivi facilmente intuibili a quant* sono attiv* nella lotta al
razzismo e al sessismo, ma anche perché mi da
l'opportunità di rettificare quanto ho scritto a proposito della
confessione religiosa di Giovanna Reggiani che era in realtà
valdese e non cattolica, come mi ha fatto notare Patrizia Ottone, che
da tanto mi accompagna in Marginalia con affetto e puntuali note e
osservazioni. Il suo commento e le mail che ci siamo scambiate a
partire dal mio errore (uno "scherzo della memoria" dovuto alla non
rilettura, mai giustificabile, delle fonti) ha innescato un fecondo
ragionare intorno al concetto di "minoranza". Giovanna Reggiani era, in
quanto valdese, appartenente ad una minoranza, minoranza storicamente
perseguitata ed emarginata dalla chiesa cattolica come anche dal
fascismo che la considerò religione "straniera". Interessante
sarebbe quindi analizzare come i media (in un contesto dove forte
è l'uso delle religioni per alimentare il discorso sullo
"scontro di civiltà") abbiano posto, all'epoca dello
stupro/omicidio, grande enfasi sul doppio rito valdese/cattolico (il
marito era di confessione cattolica) usato per i funerali e alle
iniziative e dichiarazioni volte a sottolineare l'apparteneza dei
valdesi alla grande comunità cristiana. Al di là delle
intenzioni della famiglia Reggiani (che ha respinto con forza ogni uso
strumentale dello stupro in chiave razzista e securitaria), credo sia
possibile ravvisare in questa enfasi, un tentativo di diluire la
"minoranza" nella "maggioranza", una rappresentazione tendente a
sopprimere, al momento oppurtuno, l'eccesso di potere di quest'ultima
[...].>>