Umanità Nova, n.19 del 17 maggio 2009, anno 89

brevi dal mOndo


A cura di Raffaele

Austria: proteste studentesche

Venerdì 24 aprile 60.000 studenti hanno manifestato in diverse città austriache per protestare contro i tagli all'istruzione previsti dal governo. Gli studenti delle scuole superiori sono scesi in piazza in tutto il paese: a Vienna erano in 25.000, a Linz in 15.000, a Salisburgo in 8.000, a Dornbirn in 3.500, senza contare le decine di cortei tenutisi nelle piccole città.
La giornata del 24 aprile arriva dopo settimane di intensa mobilitazione, iniziate con lo sciopero studentesco del 18 marzo a Voralberd, indetto in solidarietà con gli insegnanti in lotta contro il tentativo governativo di allungare la giornata lavorativa. Il ministro dell'istruzione austriaco, la "rossa" Claudia Schmied, aveva infatti lanciato la proposta di far lavorare i professori due ore in più a settimana senza alcun aumento salariale. Il tutto giustificato dalla retorica della necessità di stringere la cinghia per sconfiggere la crisi. La reazione degli insegnanti aveva però portato il ministro a ritirare la proposta. Si è trattato di una importante vittoria, dimostrazione della possibilità di difendere le condizioni della classe lavoratrice senza mediazioni e con un'azione combattiva. Ma, a quel punto, sono intervenuti i sindacati, lanciando la proposta di eliminare i cinque giorni di vacanze che i singoli istituti scolastici hanno la possibilità di gestire in autonomia, dimostrandosi così disponibili a far pagare la crisi ai lavoratori. Naturalmente il governo ha colto la palla al balzo accettando di buon grado la collaborazione del sindacato. Gli accordi fra sindacato e governo sono stati interrotti dalla mobilitazione compatta di studenti e insegnanti. "Non pagheremo la vostra crisi" è stato certamente uno degli slogan più utilizzati nel corso di queste mobilitazioni in Austria, come in tutta Europa.

Fonti:
www.red-net.it
http://austria.indymedia.org

Gran Bretagna: Mayday antimilitarista

Lo scorso 4 maggio più di duemila persone si sono radunate a Brighton, una cittadina sulla costa sud dell'Inghilterra, per manifestare contro una delle maggiori aziende produttrici di sistemi tecnologici militari, la EDO/ITT. Lungo il corteo sono stati colpiti diversi obbiettivi simbolici, collegati con le aziende legate alla EDO/ITT, come la banca Barclays e McDonald. Anche il centro locale di reclutamento è stato colpito con bombe di vernice rossa. La polizia ha caricato il corteo, anche con l'ausilio di cavalli e ha fermato un manifestante, ma non vi sono stati feriti.
La campagna antimilitarista, in particolare contro la EDO/ITT, continua e l'obbiettivo resta quello di imporre la chiusura dell'azienda.

Fonti:
www.smashedo.org.uk
www.indymedia.org.uk
www.defense.itt.com

Paesi Baschi: no tav!

Anche nei Paesi Baschi si accende la mobilitazione contro il tav:  Il 9 maggio a Pamplona (Iruña in basco) circa seimila persone sono scese in piazza per protestare contro la devastazione ambientale che tale opera arrecherebbe al territorio e contro i costi altissimi che prevede. La polizia ha cercato di impedire a diverse persone giunte da fuori di partecipare, bloccando diversi pullman. Alla fine degli interventi, mentre venivano occupati simbolicamente i cantieri, gli agenti antisommossa hanno caricato i manifestanti, fra cui c'erano molti vecchi e bambini, e hanno continuato a inseguirli e picchiarli nei quartieri e fin dentro le case. Molte persone sono state ferite e molte altre fermate. Il bilancio provvisorio è di 8 persone arrestate e 8 ricoverate in ospedale. La manifestazione è stata organizzata dal comitato "Ferma il TAV! Elkarlana"

Fonti:
www.ahtgelditu.org
http://euskalherria.indymedia.org

Grecia: repressione

Si affila la morsa repressiva dello Stato in Grecia con l'istituzione di un nuovo corpo di  polizia, la Delta  Force (un corpo motorizzato per avere maggiore controllo sul territorio delle città) e con nuovo decreto secondo il  quale alterare i tratti del viso durante le manifestazioni costituisce un' aggravante quando vengono commessi certi reati.
Inoltre la procura di Atene ha ordinato un'inchiesta sulle occupazioni degli  edifici pubblici. In risposta il 28  aprile c'è stata una grande  manifestazione ad Atene che  ha praticamente attraversato il centro facendo il giro delle occupazioni, partendo dal parco occupato di Exarchia fino a giungere al  parco occupato di Patissia.
Meno partecipata una manifestazione tenutasi in precedenza, l'11 aprile, fuori dal carcere di Koridallos in solidarietà con gli arrestati della rivolta e con i prigionieri.

Dal corrispondente in Grecia

Grecia: no nazi

Da più di una settimana circa 500 immigrati, in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati, stanno occupando l'ex sede della corte d'appello di Atene. Il 9 maggio 300 nazisti del gruppo "Chryssi Avghi" hanno marciato fin sotto le finestre dell'edificio urlando slogan razzisti e xenofobi e scagliando oggetti e petardi contro le finestre. I migranti hanno risposto lanciando pietre. Molti antirazzisti, avvertiti di ciò che stava accadendo, sono accorsi in aiuto dei migranti. E' intervenuta in forze la polizia, che, mentre i nazisti si dileguavano, ha attaccato i compagni e le compagne.  

Fonti:
http://athens.indymedia.org/?lang=en
http://www.occupiedlondon.org/blog

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