A cura di Raffaele
Venerdì 24 aprile 60.000 studenti hanno manifestato in
diverse città austriache per protestare contro i tagli
all'istruzione previsti dal governo. Gli studenti delle scuole
superiori sono scesi in piazza in tutto il paese: a Vienna erano in
25.000, a Linz in 15.000, a Salisburgo in 8.000, a Dornbirn in 3.500,
senza contare le decine di cortei tenutisi nelle piccole città.
La giornata del 24 aprile arriva dopo settimane di intensa
mobilitazione, iniziate con lo sciopero studentesco del 18 marzo a
Voralberd, indetto in solidarietà con gli insegnanti in lotta
contro il tentativo governativo di allungare la giornata lavorativa. Il
ministro dell'istruzione austriaco, la "rossa" Claudia Schmied, aveva
infatti lanciato la proposta di far lavorare i professori due ore in
più a settimana senza alcun aumento salariale. Il tutto
giustificato dalla retorica della necessità di stringere la
cinghia per sconfiggere la crisi. La reazione degli insegnanti aveva
però portato il ministro a ritirare la proposta. Si è
trattato di una importante vittoria, dimostrazione della
possibilità di difendere le condizioni della classe lavoratrice
senza mediazioni e con un'azione combattiva. Ma, a quel punto, sono
intervenuti i sindacati, lanciando la proposta di eliminare i cinque
giorni di vacanze che i singoli istituti scolastici hanno la
possibilità di gestire in autonomia, dimostrandosi così
disponibili a far pagare la crisi ai lavoratori. Naturalmente il
governo ha colto la palla al balzo accettando di buon grado la
collaborazione del sindacato. Gli accordi fra sindacato e governo sono
stati interrotti dalla mobilitazione compatta di studenti e insegnanti.
"Non pagheremo la vostra crisi" è stato certamente uno degli
slogan più utilizzati nel corso di queste mobilitazioni in
Austria, come in tutta Europa.
Fonti:
www.red-net.it
http://austria.indymedia.org
Lo scorso 4 maggio più di duemila persone si sono radunate a
Brighton, una cittadina sulla costa sud dell'Inghilterra, per
manifestare contro una delle maggiori aziende produttrici di sistemi
tecnologici militari, la EDO/ITT. Lungo il corteo sono stati colpiti
diversi obbiettivi simbolici, collegati con le aziende legate alla
EDO/ITT, come la banca Barclays e McDonald. Anche il centro locale di
reclutamento è stato colpito con bombe di vernice rossa. La
polizia ha caricato il corteo, anche con l'ausilio di cavalli e ha
fermato un manifestante, ma non vi sono stati feriti.
La campagna antimilitarista, in particolare contro la EDO/ITT, continua
e l'obbiettivo resta quello di imporre la chiusura dell'azienda.
Fonti:
www.smashedo.org.uk
www.indymedia.org.uk
www.defense.itt.com
Anche nei Paesi Baschi si accende la mobilitazione contro il
tav: Il 9 maggio a Pamplona (Iruña in basco) circa seimila
persone sono scese in piazza per protestare contro la devastazione
ambientale che tale opera arrecherebbe al territorio e contro i costi
altissimi che prevede. La polizia ha cercato di impedire a diverse
persone giunte da fuori di partecipare, bloccando diversi pullman. Alla
fine degli interventi, mentre venivano occupati simbolicamente i
cantieri, gli agenti antisommossa hanno caricato i manifestanti, fra
cui c'erano molti vecchi e bambini, e hanno continuato a inseguirli e
picchiarli nei quartieri e fin dentro le case. Molte persone sono state
ferite e molte altre fermate. Il bilancio provvisorio è di 8
persone arrestate e 8 ricoverate in ospedale. La manifestazione
è stata organizzata dal comitato "Ferma il TAV! Elkarlana"
Fonti:
www.ahtgelditu.org
http://euskalherria.indymedia.org
Si affila la morsa repressiva dello Stato in Grecia con
l'istituzione di un nuovo corpo di polizia, la Delta Force
(un corpo motorizzato per avere maggiore controllo sul territorio delle
città) e con nuovo decreto secondo il quale alterare i
tratti del viso durante le manifestazioni costituisce un' aggravante
quando vengono commessi certi reati.
Inoltre la procura di Atene ha ordinato un'inchiesta sulle occupazioni
degli edifici pubblici. In risposta il 28 aprile c'è
stata una grande manifestazione ad Atene che ha
praticamente attraversato il centro facendo il giro delle occupazioni,
partendo dal parco occupato di Exarchia fino a giungere al parco
occupato di Patissia.
Meno partecipata una manifestazione tenutasi in precedenza, l'11
aprile, fuori dal carcere di Koridallos in solidarietà con gli
arrestati della rivolta e con i prigionieri.
Dal corrispondente in Grecia
Da più di una settimana circa 500 immigrati, in attesa del
riconoscimento dello status di rifugiati, stanno occupando l'ex sede
della corte d'appello di Atene. Il 9 maggio 300 nazisti del gruppo
"Chryssi Avghi" hanno marciato fin sotto le finestre dell'edificio
urlando slogan razzisti e xenofobi e scagliando oggetti e petardi
contro le finestre. I migranti hanno risposto lanciando pietre. Molti
antirazzisti, avvertiti di ciò che stava accadendo, sono accorsi
in aiuto dei migranti. E' intervenuta in forze la polizia, che, mentre
i nazisti si dileguavano, ha attaccato i compagni e le compagne.
Fonti:
http://athens.indymedia.org/?lang=en
http://www.occupiedlondon.org/blog