Umanità Nova, n.20 del 24 maggio 2009, anno 89

"Tendenze Anarchiche" in educazione


Già da diversi numeri U.N. ha posto attenzione ai movimenti sociali e di lotta che si stanno sviluppando, negli ultimi anni, nel continente sud-americano.
Uno sguardo e un'attenzione spiccatamente libertaria che si discosta e si pone in alternativa alla vulgata esaltatrice di tanta "sinistra nostrana" nei confronti di movimenti più politici che sociali contraddistinti da massicce dosi di populismo e autoritarismo ("chavismo" su tutti).
La nostra attenzione oggi si riversa sull'Argentina, teatro, anni orsono, di una profonda crisi politica e finanziaria che ha ridotto il paese in un profondo stato di povertà generalizzata.
Da questa crisi però si è sviluppato un forte movimento d'opposizione sociale e la componente libertaria ne è stata agente attivo.
In particolare, alcune compagne e compagni impegnati nell'ambito educativo e dell'insegnamento hanno posto le basi per un percorso di analisi e d'intervento specificatamente anarchico nei loro ambiti professionali.
Il loro primo invito è rivolto a tutte le componenti del sistema educativo e scolastico (insegnanti e studenti) perché, attraverso strumenti sindacali i primi, di studio e di lotta i secondi, si sviluppino sinergie e percorsi comuni al fine di un  rilancio critico dei valori e della formazione che si veicola nell'attuale sistema scolastico.
Attualmente in Argentina il curriculum scolastico è molto selettivo e il progressivo smantellamento dell'istruzione pubblica a carattere statale a vantaggio di quella privata, ha drasticamente limitato l'accesso formativo alle classi popolari.
Questo processo discriminate si riverbera, come è inevitabile, anche nella stratificazione sociale in riferimento all'organizzazione del lavoro, ove tutta una tipologia di professioni sta diventando sempre più esclusivo monopolio delle classi alto borghesi.
Gli studenti argentini di orientamento libertario quindi ravvedono la necessità di un nuovo percorso organizzativo sia per loro che per tutto il movimento studentesco attualmente in una fase di stanca e di demotivazione.
Rilanciano il valore educativo della democrazia diretta, la partecipazione assembleare come strumento decisionale e l'importanza dell'organizzazione specifica che travalichi i singoli momenti rivendicativi e di conflitto al fine di una prospettiva rivoluzionaria  dichiaratamente libertaria.
Attualmente il movimento studentesco argentino è impegnato in una lotta rivendicativa per ottenere lo stanziamento di maggiori fondi visto il fatiscente stato degli edifici scolastici e universitari e che tali fondi, in modo totalmente trasparente, siano gestiti direttamente da chi, all'interno di scuole e università, vi studia e vi lavora.
Lo stanziamento statale per l'anno 2009 è aumentato solo del 9% a fronte di un'inflazione reale a due cifre.
I lavoratori del settore denunciano che sarebbe almeno necessario un incremento di bilancio del 30% rispetto al 2008 per adeguare stipendi e mezzi di istruzione.
Nessuna politica educativa pubblica a favore delle classi subalterne è stata messa in atto attraverso servizi gratuiti o a basso costo come i trasporti pubblici, le mense scolastiche e universitarie, pensionati studenteschi, ecc.
Gli studenti argentini del movimento hanno ben presente che non sarà certo lo stato, nelle sue articolazioni, il garante del processo formativo ed emancipativo delle giovani generazioni, ma altresì sarà baluardo degli interessi di classe e agente di selezione delle elite dominanti.
Ecco perché, al centro della loro lotta, mettono l'ottenimento dell'istruzione gratuita per tutta la classe lavoratrice gestita e coordinata da assemblee dal carattere autogestionario e antistatale.
La lotta continua...

Paolo Masala

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