Già da diversi numeri U.N. ha posto attenzione ai movimenti
sociali e di lotta che si stanno sviluppando, negli ultimi anni, nel
continente sud-americano.
Uno sguardo e un'attenzione spiccatamente libertaria che si discosta e
si pone in alternativa alla vulgata esaltatrice di tanta "sinistra
nostrana" nei confronti di movimenti più politici che sociali
contraddistinti da massicce dosi di populismo e autoritarismo
("chavismo" su tutti).
La nostra attenzione oggi si riversa sull'Argentina, teatro, anni
orsono, di una profonda crisi politica e finanziaria che ha ridotto il
paese in un profondo stato di povertà generalizzata.
Da questa crisi però si è sviluppato un forte movimento
d'opposizione sociale e la componente libertaria ne è stata
agente attivo.
In particolare, alcune compagne e compagni impegnati nell'ambito
educativo e dell'insegnamento hanno posto le basi per un percorso di
analisi e d'intervento specificatamente anarchico nei loro ambiti
professionali.
Il loro primo invito è rivolto a tutte le componenti del sistema
educativo e scolastico (insegnanti e studenti) perché,
attraverso strumenti sindacali i primi, di studio e di lotta i secondi,
si sviluppino sinergie e percorsi comuni al fine di un rilancio
critico dei valori e della formazione che si veicola nell'attuale
sistema scolastico.
Attualmente in Argentina il curriculum scolastico è molto
selettivo e il progressivo smantellamento dell'istruzione pubblica a
carattere statale a vantaggio di quella privata, ha drasticamente
limitato l'accesso formativo alle classi popolari.
Questo processo discriminate si riverbera, come è inevitabile,
anche nella stratificazione sociale in riferimento all'organizzazione
del lavoro, ove tutta una tipologia di professioni sta diventando
sempre più esclusivo monopolio delle classi alto borghesi.
Gli studenti argentini di orientamento libertario quindi ravvedono la
necessità di un nuovo percorso organizzativo sia per loro che
per tutto il movimento studentesco attualmente in una fase di stanca e
di demotivazione.
Rilanciano il valore educativo della democrazia diretta, la
partecipazione assembleare come strumento decisionale e l'importanza
dell'organizzazione specifica che travalichi i singoli momenti
rivendicativi e di conflitto al fine di una prospettiva
rivoluzionaria dichiaratamente libertaria.
Attualmente il movimento studentesco argentino è impegnato in
una lotta rivendicativa per ottenere lo stanziamento di maggiori fondi
visto il fatiscente stato degli edifici scolastici e universitari e che
tali fondi, in modo totalmente trasparente, siano gestiti direttamente
da chi, all'interno di scuole e università, vi studia e vi
lavora.
Lo stanziamento statale per l'anno 2009 è aumentato solo del 9% a fronte di un'inflazione reale a due cifre.
I lavoratori del settore denunciano che sarebbe almeno necessario un
incremento di bilancio del 30% rispetto al 2008 per adeguare stipendi e
mezzi di istruzione.
Nessuna politica educativa pubblica a favore delle classi subalterne
è stata messa in atto attraverso servizi gratuiti o a basso
costo come i trasporti pubblici, le mense scolastiche e universitarie,
pensionati studenteschi, ecc.
Gli studenti argentini del movimento hanno ben presente che non
sarà certo lo stato, nelle sue articolazioni, il garante del
processo formativo ed emancipativo delle giovani generazioni, ma
altresì sarà baluardo degli interessi di classe e agente
di selezione delle elite dominanti.
Ecco perché, al centro della loro lotta, mettono l'ottenimento
dell'istruzione gratuita per tutta la classe lavoratrice gestita e
coordinata da assemblee dal carattere autogestionario e antistatale.
La lotta continua...
Paolo Masala