Salvatore De Luca nasce a Paola (CS) il 28 ottobre 1872 da Francesco
e Quimente Maria Teresa. Emigra giovanissimo a Buenos Aires nel cui
porto lavora come stivatore. Sposa l'ideale anarchico e, ben presto,
diviene un attivo ed efficace propagandista delle idee libertarie fra
la massa operaia e soprattutto fra i lavoratori del porto. Viene eletto
dai lavoratori tesoriere onorario della Società di Resistenza
Lavoratori del Porto. Immediatamente schedato dalle autorità
italiane in Argentina per le sue capacità di "attivo ed efficace
propagandista", grazie alla sua grande influenza sulla massa operaia
(la maggior parte aderente al movimento anarchico) gli vengono
attribuite le maggiori responsabilità circa le agitazioni
operaie verificatesi a Buenos Aires che determinarono, nel novembre
1902, la promulgazione dello stato d'assedio, e di "quelle [agitazioni]
che ora vanno assumendo aspetto minaccioso". Non molto alto (m.1.65)
occhi marroni, capelli castano scuri, bocca grande con labbra grosse,
la polizia segnala la presenza sulla regione frontale destra di una
cicatrice e di un piccolo neo sulla guancia destra. Espulso
dall'Argentina in quanto anarchico pericoloso per l'ordine pubblico, il
14 Febbraio 1905 viene tradotto e sbarcato a Montevideo in applicazione
della Ley de Residencia. Nel novembre 1911 il suo nome risulta nella
lista dei passeggeri del piroscafo "Mafalda" che attracca nel porto di
Genova il 4 dicembre dello stesso anno. Da quel momento se ne perdono
le tracce.
Angelo Pagliaro