Umanità Nova, n.20 del 24 maggio 2009, anno 89

Profili. Salvatore De Luca


Salvatore De Luca nasce a Paola (CS) il 28 ottobre 1872 da Francesco e Quimente Maria Teresa. Emigra giovanissimo a Buenos Aires nel cui porto lavora come stivatore. Sposa l'ideale anarchico e, ben presto, diviene un attivo ed efficace propagandista delle idee libertarie fra la massa operaia e soprattutto fra i lavoratori del porto. Viene eletto dai lavoratori tesoriere onorario della Società di Resistenza Lavoratori del Porto. Immediatamente schedato dalle autorità italiane in Argentina per le sue capacità di "attivo ed efficace propagandista", grazie alla sua grande influenza sulla massa operaia (la maggior parte aderente al movimento anarchico) gli vengono attribuite le maggiori responsabilità circa le agitazioni operaie verificatesi a Buenos Aires che determinarono, nel novembre 1902, la promulgazione dello stato d'assedio, e di "quelle [agitazioni] che ora vanno assumendo aspetto minaccioso". Non molto alto (m.1.65) occhi marroni, capelli castano scuri, bocca grande con labbra grosse, la polizia segnala la presenza sulla regione frontale destra di una cicatrice e di un piccolo neo sulla guancia destra. Espulso dall'Argentina in quanto anarchico pericoloso per l'ordine pubblico, il 14 Febbraio 1905 viene tradotto e sbarcato a Montevideo in applicazione della Ley de Residencia. Nel novembre 1911 il suo nome risulta nella lista dei passeggeri del piroscafo "Mafalda" che attracca nel porto di Genova il 4 dicembre dello stesso anno. Da quel momento se ne perdono le tracce.

Angelo Pagliaro

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