Umanità Nova, n.21 del 31 maggio 2009, anno 89

Giornalismo alla sbarra


Nel luglio del 2005 il giornalista de L’Espresso Fabrizio Gatti divenne famoso per un’inchiesta sul centro di permanenza temporanea di Lampedusa.
Per aggirare il divieto di ingresso alla stampa, Gatti escogitò uno stratagemma: si tuffò in mare da uno scoglio dell’isola e dopo alcune ore iniziò a chiedere aiuto fingendosi un naufrago kurdo. Il trucco gli consentì di rimanere otto giorni dentro il centro di Lampedusa e di denunciare le condizioni dei trattenuti.
Della vicenda ci occupammo a suo tempo (vedi Umanità Nova, n. 33 del 16/10/2005) riconoscendo a Gatti il grande merito di aver detto la verità sui CPT. A quattro anni di distanza, Fabrizio Gatti è stato rinviato a giudizio per aver fornito false generalità e dovrà comparire davanti al giudice monocratico del tribunale di Agrigento il prossimo primo luglio. Semplicemente per aver cercato di capire la tragedia dell’immigrazione entrando di persona nel lager di Lampedusa, la frontiera più a sud della Fortezza Europa. Per poi raccontarlo.
A Gatti la nostra solidarietà.

TAZ laboratorio di comunicazione libertaria

Il collettivo redazionale di Umanità Nova si associa nell’esprimere la propria solidarietà a Fabrizio Gatti

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti