Umanità Nova, n.21 del 31 maggio 2009, anno 89

L'anarchismo inglese si organizza


Il 6 e 7 giugno a Londra, presso il Queen Mary & Westfield College, si terrà una "Conferenza" organizzata dal movimento anarchico inglese.
"Se veramente vogliamo dare un contributo a fare la storia, è necessario ripensare noi stessi come movimento organizzato, pragmatico, in grado di svolgere una parte effettiva nel cambiamento rivoluzionario". Questo è lo slogan e il proposito dell'iniziativa.
Sono previsti due giorni di dibattito e discussione sul futuro del movimento anarchico nelle isole britanniche e viene auspicata la presenza attiva di ogni federazione, "network" e gruppo locale, oggi attivi nelle lotte e nell'azione diretta in diversi campi, dall'ambiente, al lavoro, alla pratica dell'autogestione.
Riportiamo di seguito una traduzione del testo di indizione della due giorni.
"Mentre l'economia mondiale sprofonda sempre più in una recessione senza precedenti, lo spettro dell'agitazione sociale si allarga attraverso l'Europa e il mondo. In Inghilterra abbiamo avuto esperienza dell'assenza di una vasta lotta di classe per molto tempo, mentre socialdemocrazia e capitalismo hanno lavorato gomito a gomito nel mantenere la pace sociale. Ma come le fidejussioni delle banche sono scomparse, così è successo alla garanzia che lo stato possa gestire il crescente conflitto sociale, che potrebbe trasformarsi in una ribellione sociale mai  vista nel Regno Unito degli ultimi decenni.
Tutto questo in che situazione trova il movimento anarchico? Siamo rilevanti? Esistiamo in una forma tale da essere veramente chiamati "movimento"? Stiamo avanzando? Questa Conferenza è un'occasione per mettere le nostre idee sul tavolo e ricostruire noi stessi. Le barriere che esistono devono essere abbattute, le esperienze e le idee di coloro che sono coinvolti in pratiche anarchiche hanno bisogno di essere condivise, discusse, criticate. Il compito è urgente, pratico e necessario: come movimento siamo abbastanza maturi da affrontare il cambiamento?
Come e dove ci dovremmo organizzare? A chi ci rivolgiamo? Come ci relazioniamo al mondo esterno in quanto anarchici? Queste sono alcune delle discussioni che potrebbero venir fuori durante il fine settimana. Vogliamo che questo incontro sia un passaggio storico, un momento di lavoro collettivo per analizzare insieme i problemi e lavorare verso una loro soluzione [...]
Se non impariamo dagli errori del passato siamo condannati a ripeterli. Gli ideali anarchici di mutuo appoggio, solidarietà e desiderio di vivere in uguaglianza hanno trovato eco attraverso la storia, in ogni paese, in donne e uomini al di là della nazionalità o dell'etnia. Orgogliosi della nostra storia, questa conferenza è sia riconoscere da dove veniamo, sia organizzarci per dove vogliamo andare. Prendivi parte!
Contenuti e modalità del dibattito:
la conferenza funzionerà al meglio se sarà veramente guidata da chi partecipa. Quindi, a differenza di altre conferenze dove le persone devono dibattere idee di altri, è qui necessaria la piena partecipazione.
I partecipanti si divideranno in 15 o 20 gruppi, ognuno composto di circa 15, 20 persone. Ogni gruppo rappresenterà un'istantanea di quel che accade nel movimento anarchico del Regno Unito.
 Coloro che fanno parte di organizzazioni politiche parteciperanno in altri gruppi rispetto ai loro compagni più stretti, con l'intenzione di non ricadere nella banalità dell'abituale. In ogni gruppo ci sarà qualcuno che facilita e supporta la discussione. A ogni persona in ogni gruppo sarà richiesto di discutere le proprie idee e ascoltare quelle degli altri – e essere preparato alla discussione (tra compagni ovviamente!) - su quattro temi chiave che ci sembra rappresentino quel che le persone vogliono e hanno bisogno di dibattere.
Senza pretendere di generare risposte definitive. Questa è una conferenza di anarchici per anarchici. E  come tali, noi designiamo coloro che si oppongono allo stato, a tutte le forme di nazionalismo, al capitalismo, all'oppressione sessuale, etnica, di genere e a tutte le forme di sfruttamento e dominio.
I quattro temi sono i seguenti:
1. Il Movimento oppure perché non siamo un movimento.
Cosa costituisce il nostro movimento, le nostre idee, il nostro impegno, la nostra relazione con gli altri, i nostri limiti? Uno sguardo autocritico su cosa significa anarchico, anarchismo e anarchia e sul perché scegliamo di essere associati a questi termini e a questa storia.
 2. Resistenza oppure siamo inutili?
 Ogni anarchico parla di resistenza, ma a cosa resistiamo in realtà? Resistiamo troppo o troppo poco? Quello in cui siamo stati coinvolti è risultato effettivo? Siamo stati coinvolti in qualcosa di inutile?
3. Classe oppure c'è qualcuno che ne resta fuori?
L'anarchismo è stato efficace al massimo grado quando aveva le sue radici nel movimento operaio. Come e perché? E perché questo è cambiato? A cosa andiamo incontro con l'aggravarsi della recessione in quanto lavoratori? Cosa significa classe operaia oggi? Quali possibilità stanno nascendo per una messa in discussione del capitalismo e dello stato? Le idee anarchiche servono a questo scopo?
 4. Dalle idee alla realtà e quello che c'è nel frattempo.
Le idee anarchiche sono sempre state caratterizzate da visioni immaginifiche e senza compromessi di quel che sarà una futura società libera. Noi tutti abbiamo una nostra visione personale di come la società potrebbe essere, senza tutti i detriti in cui siamo immersi – lavoro, casa, povertà, noia, incapacità di incidere.  Come facciamo ad arrivare da questa società a quella? Possiamo trovare una causa comune al di là delle differenze e trasformare i nostri sogni in realtà?
Queste aree tematiche sono tutte molto larghe e ci auguriamo che nel corso dei due giorni la discussione di ogni gruppo evolva ben al di là di quanto proposto."

Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione (per registrarsi e altro), vedi:  
http://www.conference09.org.uk

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