È notizia recente che l'Italia è stata retrocessa da
paese libero a "semilibero" dalla Freedom house, una ong americana che
si occupa di valutare la libertá di stampa nei vari paesi del
mondo. L'Italia alla stregua della Turchia, fanalino di coda in Europa.
Le motivazioni sono da ricercarsi sia nel pericolo che incontrano
i giornalisti a occuparsi di argomenti scottanti a causa delle mafie e
dei gruppi di estrema destra sia per il peculiare accentramento dei
mezzi di comunicazione in mano al nostro attempato caudillo. Pochi
giorni prima l'associazione dei giornalisti tedeschi premiava M.
Travaglio per il lavoro che porta avanti in favore della libertá
di stampa. Premio particolarmente significativo se si pensa che viene
assegnato ogni tre anni e che i precenti vincitori erano il giornalista
serbo M. Filipovic, la giornalista russa O. Kitowa, provenienti da
paesi con ben piú problemi...
Il ritorno del fascismo con una forte connotazione piduista è
una delle chiavi del successo berlusconiano. Altri
giornalisti-storici-filosofi (D'Orsi, Giulietti...) di Micromega hanno
introdotto varie definizioni di questo tipo di regime: telefascismo,
postdemocrazia, fino a quello piú in auge di P. Guzzanti,
mignottocrazia. Comunque si rigiri la frittata, questa puzza di
autoritarismo. L'anomalia italiana è tanto forte che c'è
addirittura chi propone (giustamente) di buttarci fuori dall'EU. Lo
svuotamento progressivo del ruolo del parlamento è evidente fino
alla brillante idea dell'Innominabile di abolirlo direttamente, in
quanto è relegato al ruolo di approvare le scelte altrui senza
potere interferire coi piani del padrone. Il potere del nostro eterno
Don Giovanni deriva essenzialmente dal lavaggio mentale che il Grande
Fratello ci inculca nelle menti e nello schiacciante potere economico
con cui può promuovere le proprie attivitá. Il suo potere
mediatico è tale che pure i giornali che non controlla
direttamente si autocensurano per non entrare in conflitto con lui: si
ebbe una misura di questa autocensura quando Mills, l'avvocato del
Divino, fu condannato a 4 anni per corruzione: i bolscevichi Financial
Times e BBC ne parlarono piú diffusamente della Repubblica e
Corriere . Noi non saremmo mai pecore belanti, ma come fa una normale
famiglia italiana a uscire dal giogo del Grande Fratello? Il problema
giá individuato brillantemente da Pasolini sta nel
rapporto di inferioritá e passivitá dell'ascoltatore nei
confronti dello schermo. La soluzione è semplice: spegnere la
televisione per sempre. È quello che hanno fatto alcune famiglie
in provincia di Parma. Gli effetti sono immediati, i bambini
giocano in giardino e crescono meglio, piú creativitá e
meno conformismo. La cosa non è nuova, esiste un movimento nato
negli US che propone di spegnere la televisione una settimana
l'anno.
Forse non sono cosi' lontani i tempi in cui il popolo capirá che
la propria oppressione deriva anche dal controllo mediatico e dal
costante martellamento televisivo a cui è costretto. È
auspicabile che tale giorno arrivi e che sempre piú persone
decidano di rinunciare al proprio lavaggio del cervello, tra l'altro a
pagamento. Forse non è l'atto piú rivoluzionario
possibile, ma certamente il giorno in cui vedremo le famiglie portare i
televisori in piazza davanti ai luoghi di potere e prenderli a calci e
infine dargli fuoco, quel giorno avremo dato un colpo incisivo anche se
solo simbolico al potere.
StucchiCh
1 http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=70&release=811
2 http://italiadallestero.info/archives/3559
3 Cercare in http://italiadallestero.info/
4http://www.youtube.com/Watch?v=A3ACSmZTejQ
5 http://parma.repubblica.it/dettaglio/la-nostra-vita-senza-televisione-storie-di-famiglie-contro/1630440?edizione=EdRegionale
6 http://turnoffyourtv.com/turnoffweek/TV.turnoff.week.html