Umanità Nova, n.21 del 31 maggio 2009, anno 89

Free your mind, burn a tv!


È notizia recente che l'Italia è stata retrocessa da paese libero a "semilibero" dalla Freedom house, una ong americana che si occupa di valutare la libertá di stampa nei vari paesi del mondo. L'Italia alla stregua della Turchia, fanalino di coda in Europa. Le motivazioni  sono da ricercarsi sia nel pericolo che incontrano i giornalisti a occuparsi di argomenti scottanti a causa delle mafie e dei gruppi di estrema destra sia per il peculiare accentramento dei mezzi di comunicazione in mano al nostro attempato caudillo. Pochi giorni prima l'associazione dei giornalisti tedeschi premiava M. Travaglio per il lavoro che porta avanti in favore della libertá di stampa. Premio particolarmente significativo se si pensa che viene assegnato ogni tre anni e che i precenti vincitori erano il giornalista serbo M. Filipovic, la giornalista russa O. Kitowa, provenienti da paesi con ben piú problemi...
Il ritorno del fascismo con una forte connotazione piduista è una delle chiavi del successo berlusconiano. Altri giornalisti-storici-filosofi (D'Orsi, Giulietti...) di Micromega hanno introdotto varie definizioni di questo tipo di regime: telefascismo, postdemocrazia, fino a quello piú in auge di P. Guzzanti, mignottocrazia. Comunque si rigiri la frittata, questa puzza di autoritarismo. L'anomalia italiana è tanto forte che c'è addirittura chi propone (giustamente) di buttarci fuori dall'EU. Lo svuotamento progressivo del ruolo del parlamento è evidente fino alla brillante idea dell'Innominabile di abolirlo direttamente, in quanto è relegato al ruolo di approvare le scelte altrui senza potere interferire coi piani del padrone. Il potere del nostro eterno Don Giovanni deriva essenzialmente dal lavaggio mentale che il Grande Fratello ci inculca nelle menti e nello schiacciante potere economico con cui può promuovere le proprie attivitá. Il suo potere mediatico è tale che pure i giornali che non controlla direttamente si autocensurano per non entrare in conflitto con lui: si ebbe una misura di questa autocensura quando Mills, l'avvocato del Divino, fu condannato a 4 anni per corruzione: i bolscevichi Financial Times e BBC ne parlarono piú diffusamente della Repubblica e Corriere . Noi non saremmo mai pecore belanti, ma come fa una normale famiglia italiana a uscire dal giogo del Grande Fratello? Il problema giá individuato brillantemente da Pasolini  sta nel rapporto di inferioritá e passivitá dell'ascoltatore nei confronti dello schermo. La soluzione è semplice: spegnere la televisione per sempre. È quello che hanno fatto alcune famiglie in provincia di Parma.  Gli effetti sono immediati, i bambini giocano in giardino e crescono meglio, piú creativitá e meno conformismo. La cosa non è nuova, esiste un movimento nato negli US  che propone di spegnere la televisione una settimana l'anno.
Forse non sono cosi' lontani i tempi in cui il popolo capirá che la propria oppressione deriva anche dal controllo mediatico e dal costante martellamento televisivo a cui è costretto. È auspicabile che tale giorno arrivi e che sempre piú persone decidano di rinunciare al proprio lavaggio del cervello, tra l'altro a pagamento. Forse non è l'atto piú rivoluzionario possibile, ma certamente il giorno in cui vedremo le famiglie portare i televisori in piazza davanti ai luoghi di potere e prenderli a calci e infine dargli fuoco, quel giorno avremo dato un colpo incisivo anche se solo simbolico al potere.

StucchiCh


1 http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=70&release=811
2 http://italiadallestero.info/archives/3559
3 Cercare in http://italiadallestero.info/
4http://www.youtube.com/Watch?v=A3ACSmZTejQ
5 http://parma.repubblica.it/dettaglio/la-nostra-vita-senza-televisione-storie-di-famiglie-contro/1630440?edizione=EdRegionale
6 http://turnoffyourtv.com/turnoffweek/TV.turnoff.week.html 

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