I compagni bergamaschi, in occasione delle ricerche sviluppatesi
attorno al nascente Dizionario degli Anarchici di lingua
italiana, negli anni Novanta scorsi, percorsero una strada autonoma che
servì molto sia verso il Dizionario edito dalla Bfs di
Pisa che per un autonomo e diretto lavoro, pubblicato più tardi
a Bergamo. Ma la prima stesura del libro, fu in qualche misura,
elettronica. Con non voluti "errori e omissioni" il dischetto che mi fu
consegnato, e che in questo periodo ho riletto, ha la freschezza del
lavoro in corso, di un'opera in divenire, ora elenco di appunti, ora
didascalica scansione temporale, ora flash su porzioni di esistenze
spesso tragiche: che mantiene viva ed attuale quella lunga esperienza
di lotte e opposizione sociale, fra Otto e Novecento. Rimandando
ovviamente ai volumi del DBAI (c/o Bfs-Pisa) e in particolare alla
pubblicazione a stampa edita a Bergamo nel 2006 a firma congiunta
Albino Bertoletti e Alberto Gotti, Alle origini dell'anarchismo
bergamasco, a cura del Centro Studi "Pier Carlo Masini", voglio qui
semplicemente riaprire quell'album che nella prima stesura, si
chiamava: Anarchici nati in provincia di Bergamo e anarchici
provenienti dalle altre province.
E' quindi necessariamente un breve volo d'uccello su quel territorio
fatto di persone, facce, vite, che danno esattamente il senso della
società rifiutata e al contempo delle voglie, prospettive,
istanze, progetti; a fronte di un contesto urbano e delle valli, che
all'attualità raramente riproduce quelle volontà.
Come si addice alla lettura non consueta di un Dizionario inteso come
una unica storia, estraggo sensazioni che cerco di trasmettere e che
non sono un elenco di nomi ma intense emozioni. Una frase, una
definizione, un simbolo, aprono scenari affettivi e adesioni.
Cominciamo: Adami Luigi Libero; Albani Giuseppe… anarchico; Albani
Luigi abbonato al giornale «Pensiero e
Volontà»; Anconetti Antonio, cameriere; Arzuffi Sante,
condannato a mesi 4 di detenzione e lire 150 di multa per Apologia di
Regicidio; Airoldi Guglielmo, in occasione del anniversario della morte
di F. Ferrer, eccitò l'elemento facinoroso straniero contro gli
agenti; Balestra Francesco, minatore; Balini Armando e
Balini Valmore, leggono «Fede » (forse lo stesso);
Ballini Stefano si ostina a manifestare idee anarchiche, mentre
Baracchi Giovanni Matteo è socio della Società dei
legatori di libri; Belli Angelo di ignoto; Bertola Pietro
denunciato per complicità nella diffusione e stampa di giornale
anarchico; Bertoncelli Daniele, manovale ferroviario avventizio;
Binetti Angelo è anarchico irreperibile, così
come Borella Giovanni Battista anarchico senza fissa
dimora; Braghini Giacomo colpito da mandato di cattura per
diserzione in tempo di guerra, interloquisce idealmente con
Butti Pietro munito della Carta d'identità ai sensi del articolo
3 legge P.S., perchè pericoloso in linea politica;
Caglioni Alessandro, Segretario della Camera del Lavoro di Lecco;
Chiametti Pellegrino nel 1939 è ancora ricercato invece Ciocca
Alfredo da abbonato, invia offerte al giornale
«L'Agitazione»; Comincioli Battista viene inquisito
perchè canta l'Inno dei Lavoratori e grida W l'anarchia, morte
al papa e ai re; Comincioli Enrico si è allontanato senza
lasciare tracce e Conti Bernardo è diffidato; Cortinovis
Francesco sospetto anarchico si chiede perchè Crotti Francesco
è geometra presso il comune di Bergamo; Doneda Emilio lavora
come meccanico presso il ciclista Caglioni quando Faccà
Arcangelo aderisce al gruppo "Dinamite"; Fassitelli Antonio
arrestato per aver gridato W l'anarchia; Frigerio Alessandro nasce a
Sotto il Monte; Fumagalli Elia assegnato all'isola di
Ventotene; Gambarini Carlo fa il medico presso l'ospedale della
Consolazione e Ghisleni Luigi Angelo fa il fotografo; Goisis Giuseppe
Giovanni è affiliato all'anarchia ma Lazzaroni Silvio
è in contatto con Errico Malatesta; Locatelli Giuseppe
conduce vita randagia come Molari Giuseppe, che è
suonatore ambulante; Papini Giuseppe conduttore del tram inter
provinciale magari trasporta Perego Paolo, vigilato; Pezzini Enrico
fabbricante di fodere di cappelli non disdegna Piccinini Aristide che
fa l'apologia dello sciopero generale; Rocchi Agostino contribuì
alla costituzione del Unione Sindacale Bergamasca molto prima che
Rotantini Luigi fosse combattente nella guerra civile Spagnola;
Rigobello Eligio aderisce al movimento "Giustizia e Libertà";
Spadoni Ettore è fotografo; Rusconi Pietro abbonato al giornale
anarchico «Il Risveglio»; Sabini Nazzareno anarchico…
sebbene senza istruzione; Scarpellini Carlo pronunciava ad alta voce
"tra quindici giorni grideremo W l'anarchia" ma Sibella Giacomo fu
sorpreso a cantare per le vie una canzone anarchica avente per
ritornello W l'anarchia; Suardi Emilio anarchico da arrestare
come Taino Federico in quanto abbonato al giornale «Pensiero e
Volontà»; Telarico Gustavo studente universitario;
Vagliasindi Pietro Paolo nel 1943 è ancora in prigione a
Barcellona;Vitali Guglielmo pericoloso anarchico; Zanga Giuseppe, che
non si fida non è rientrato dall'estero come Zezioli Giuseppe
che è ancora irreperibile.
Porzioni, pezzi di segnalazione, indicazione di un percorso di
vita che rimandano a segni di ri-conoscenza dentro i quali ci si
specchia. Ogni frase evoca pensieri intimi di affratellamento e di
condivisione. Racconto corale che ci appartiene e ci riguarda, allora
come oggi.
Alberto Ciampi