Umanità Nova, n.21 del 31 maggio 2009, anno 89

Profili. Vite a pezzi. Gli anarchici di Bergamo


I compagni bergamaschi, in occasione delle ricerche sviluppatesi attorno al nascente Dizionario degli Anarchici  di lingua italiana, negli anni Novanta scorsi, percorsero una strada autonoma che servì  molto sia verso il Dizionario edito dalla Bfs di Pisa che per un autonomo e diretto lavoro, pubblicato più tardi a Bergamo. Ma la prima stesura del libro, fu in qualche misura, elettronica. Con non voluti "errori e omissioni" il dischetto che mi fu consegnato, e che in questo periodo ho riletto, ha la freschezza del lavoro in corso, di un'opera in divenire, ora elenco di appunti, ora didascalica scansione temporale, ora flash su porzioni di esistenze spesso tragiche: che mantiene viva ed attuale quella lunga esperienza di lotte e opposizione sociale, fra Otto e Novecento. Rimandando ovviamente ai volumi del DBAI (c/o Bfs-Pisa) e in particolare alla pubblicazione a stampa edita a Bergamo nel 2006 a firma congiunta Albino Bertoletti e Alberto Gotti, Alle origini dell'anarchismo bergamasco, a cura del Centro Studi "Pier Carlo Masini", voglio qui semplicemente riaprire quell'album che nella prima stesura, si chiamava: Anarchici nati in provincia di  Bergamo e anarchici provenienti  dalle altre  province.
E' quindi necessariamente un breve volo d'uccello su quel territorio fatto di persone, facce, vite, che danno esattamente il senso della società rifiutata e al contempo delle voglie, prospettive, istanze, progetti; a fronte di un contesto urbano e delle valli, che all'attualità raramente riproduce quelle volontà.
Come si addice alla lettura non consueta di un Dizionario inteso come una unica storia, estraggo sensazioni che cerco di trasmettere e che non sono un elenco di nomi ma  intense emozioni. Una frase, una definizione, un simbolo, aprono scenari affettivi e adesioni.
Cominciamo: Adami Luigi Libero; Albani Giuseppe… anarchico; Albani Luigi abbonato al giornale  «Pensiero e Volontà»; Anconetti Antonio, cameriere; Arzuffi Sante, condannato a mesi 4 di detenzione e lire 150 di multa per Apologia di Regicidio; Airoldi Guglielmo, in occasione del anniversario della morte di F. Ferrer, eccitò l'elemento facinoroso straniero contro gli agenti; Balestra  Francesco, minatore; Balini  Armando e Balini  Valmore, leggono «Fede » (forse lo stesso); Ballini Stefano si ostina a manifestare  idee anarchiche, mentre Baracchi Giovanni Matteo è socio della Società dei legatori di libri; Belli  Angelo di ignoto; Bertola Pietro denunciato per complicità nella diffusione e stampa di giornale anarchico; Bertoncelli Daniele, manovale ferroviario avventizio; Binetti  Angelo è anarchico  irreperibile, così come  Borella Giovanni Battista anarchico senza  fissa dimora; Braghini Giacomo colpito da  mandato di  cattura per diserzione in tempo  di  guerra, interloquisce idealmente con Butti Pietro munito della Carta d'identità ai sensi del articolo 3 legge P.S., perchè pericoloso in linea  politica; Caglioni Alessandro,  Segretario della Camera del Lavoro di Lecco; Chiametti Pellegrino nel 1939 è ancora ricercato invece Ciocca Alfredo da abbonato, invia offerte al giornale «L'Agitazione»; Comincioli Battista viene inquisito perchè canta l'Inno dei Lavoratori e grida W l'anarchia, morte al papa e ai re; Comincioli Enrico si è allontanato senza lasciare tracce e Conti Bernardo è diffidato; Cortinovis  Francesco sospetto anarchico si chiede perchè Crotti Francesco è geometra presso il comune di Bergamo; Doneda Emilio lavora come meccanico presso il ciclista Caglioni quando Faccà Arcangelo aderisce al  gruppo "Dinamite"; Fassitelli Antonio arrestato per aver gridato W l'anarchia; Frigerio Alessandro nasce a Sotto il Monte; Fumagalli  Elia assegnato all'isola di  Ventotene; Gambarini Carlo fa il medico presso l'ospedale della Consolazione e Ghisleni Luigi Angelo fa il fotografo; Goisis Giuseppe Giovanni è affiliato all'anarchia ma Lazzaroni  Silvio è in contatto con Errico Malatesta; Locatelli Giuseppe conduce  vita  randagia come Molari Giuseppe, che è suonatore ambulante; Papini Giuseppe conduttore del tram inter provinciale magari trasporta Perego Paolo, vigilato; Pezzini Enrico fabbricante di fodere di cappelli non disdegna Piccinini Aristide che fa l'apologia dello sciopero generale; Rocchi Agostino contribuì alla costituzione del Unione Sindacale Bergamasca molto prima che Rotantini Luigi fosse combattente nella guerra civile Spagnola; Rigobello Eligio aderisce al movimento "Giustizia e Libertà"; Spadoni Ettore è fotografo; Rusconi Pietro abbonato al giornale anarchico «Il Risveglio»; Sabini Nazzareno anarchico… sebbene senza istruzione; Scarpellini Carlo pronunciava ad alta voce "tra quindici giorni grideremo W l'anarchia" ma Sibella Giacomo fu sorpreso a cantare  per le vie una canzone anarchica avente per ritornello W l'anarchia; Suardi  Emilio anarchico da arrestare come Taino Federico in quanto abbonato al giornale «Pensiero e Volontà»; Telarico Gustavo studente universitario; Vagliasindi Pietro Paolo nel 1943 è ancora in prigione a Barcellona;Vitali Guglielmo pericoloso anarchico; Zanga Giuseppe, che non si fida non è rientrato dall'estero come Zezioli Giuseppe che è ancora irreperibile.   
  Porzioni, pezzi di segnalazione, indicazione di un percorso di vita che rimandano a segni di ri-conoscenza dentro i quali ci si specchia. Ogni frase evoca pensieri intimi di affratellamento e di condivisione. Racconto corale che ci appartiene e ci riguarda, allora come oggi.

Alberto Ciampi

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