Umanità Nova, n.21 del 31 maggio 2009, anno 89

Bel lAvoro


A cura della Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese

Al Policlinico Umberto I 600 infermieri in sciopero della fame

Sono in sciopero della fame i seicento infermieri "precari" del policlinico Umberto I di Roma, che da anni forniscono il servizio di assistenza quali dipendenti di alcune cooperative.
Hanno occupato sin dal 17 maggio la sala della direzione e non hanno a oggi alcuna intenzione di cedere, nemmeno dopo l'incontro con il Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, che si è impegnato con loro a trovare una soluzione.
La protesta dei lavoratori, con l'appoggio di alcune sigle sindacali di base, mira a ottenere l'assunzione di tutti gli addetti da parte dell'ente, contro le istituzioni che da anni se ne lavano pilatescamente le mani e contro il sistema degli appalti selvaggi che - approfittando dell'esternalizzazione - ha costruito negli anni un perverso sistema di clientelismo e di sfruttamento della manodopera, basato su stipendi bassissimi, sui ricatti occupazionali.
Oltretutto i lavoratori sostengono  che «le reinternalizzazioni determinerebbero una minore spesa, più qualità per l'assistenza e un trattamento dignitoso per i lavoratori».
Secondo gli infermieri, infine, l'impegno di Marrazzo, anche se dimostra le sue «buone intenzioni,  non é sufficiente a sospendere la lotta». Lo sciopero della fame quindi continuerà «finchè non vedremo i primi fatti, anche perché abbiamo assistito da più di tre anni a un rimpallo di responsabilità tra governo della regione e governo nazionale». Di fronte agli utenti dei servizi ospedalieri «e alla cittadinanza» gli operatori della sanità chiamano le istituzioni a difendere gli interessi dei malati e dei lavoratori.

Riuscito a Roma lo sciopero del personale degli asili nido

Al comune di Roma la trattativa con il personale degli asili nido è ferma da un anno.
Per riaprirla è stato promosso dalla RdB-Cub, nella giornata del 19 maggio, uno sciopero dell'intera giornata dei dipendenti del settore, con grande adesione. "Circa settecento persone, fra lavoratori e genitori, hanno partecipato al corteo cittadino, al termine del quale hanno deciso di portare la loro protesta direttamente in consiglio comunale".
Così facendo hanno imposto, con la loro presenza nel consiglio comunale la discussione di una mozione che "accende i riflettori nella vertenza degli asili nido".
Le lavoratrici si sono impegnate a ritornare in consiglio comunale per fare le debiti pressioni.

Alla Coop di Sarzana cassa integrazione "strumentale"

Da un lato cassa integrazione, dall'altro largo uso di contratti a tempo determinato e straordinari per  tutti. Lavoratori precari da una parte, precisa strategia di riduzione degli occupati a tempo indeterminato dall'altro. Scaricare gli oneri della crisi sulla collettività e penalizzare i redditi e la vita dei lavoratori. Nulla di nuovo sotto il sole, strategie di padroni e aziende che i lavoratori stanno conoscendo, sin troppo bene, sulla propria pelle.
Dov'è finita la (presunta) diversità della Coop, i tanto sbandierati valori etici e di attenzione ai lavoratori? Coop Liguria, Sarzana: nel 2007, vanno in CIGS i lavoratori di un primo supermercato, che neppure oggi sanno nulla del proprio futuro. 2009: senza neppure consultare l'RSU, e con l'assoluta complicità / passività dei sindacati confederali, l'azienda decide che anche per i dipendenti di un secondo punto vendita della città inizierà la cassa integrazione.      
Decisione unilaterale e senza neppure provare a valutare l'ipotesi di una ricollocazione dei lavoratori interessati in altre mansioni all'interno dell'unità produttiva. Obiettivo non dichiarato ma evidente: liberarsi di lavoratori "anziani", qualificati e conseguentemente costosi.
Solo la lotta organizzata dei lavoratori può impedire il ricorso generalizzato alla cassa integrazione.

Sullo scivolone di Rinaldini a Torino

Come è noto grande risonanza è stata data a quanto è accaduto nel corso della manifestazione nazionale dei lavoratori della Fiat, svoltasi a Torino sabato 16 maggio.
C'è stata una generale levata di scudi nei principali organi d'informazione contro lo Slai Cobas e attestati di solidarietà al segretario nazionale della Fiom Rinaldini sono venuti da tutte le parti: dai partiti istituzionali, da sindacati confederali e dalla confindustria.
Lo Slai Cobas, in una conferenza stampa seguita ai comunicati già emessi, ha ribadito come Rinaldini sia "scivolato giù dal palco". "Nel video che lo Slai Cobas ha messo nel sito internet - spiega il suo coordinatore Delle Donne – si vede benissimo quello che è successo: non c'è stato alcun assalto al furgone, tra l'altro basso e senza parapetti, e io stesso sono salito due volte dopo l'ok di Cremaschi. C'era movimento sul palco, e qualcuno ha cercato di agitare gli animi dei militanti Cobas, fino alla spinta che ha fatto scivolare Rinaldini. Sono stato io stesso ad aiutarlo a tirarsi su".
Delle Donne, inoltre, sottolinea che Cremaschi gli aveva offerto il microfono per farlo intervenire, ma che la contraddizione è avvenuta al loro interno, perché qualcuno invece ha strappato i fili del microfono e lo ha gettato nella folla.
"Quello che è grave – conclude – è il fatto che Cremaschi e Rinaldini, pur sapendo come si erano svolti i fatti, hanno avvallato le notizie riportate dalla stampa".  

Alla Fiat di Melfi sciopero contro gli straordinari comandati e i licenziamenti illegittimi

Alla Fiat – SATA di Melfi la FLMUniti-CUB ha promosso, nella giornata di sabato 23 maggio, lo sciopero dello straordinario comandato, per il semplice fatto che questo ulteriore straordinario richiesto non è stato né concordato e tanto meno accettato dai delegati RSU. "I lavoratori hanno bisogno del meritato riposo, ancor di più dopo aver svolto il proprio lavoro durante la settimana con ritmi sproporzionati".
L'aumento della produzione non porta né all'aumento dell'occupazione, né a quello dei salari, ma solo dello sfruttamento.
Lo sciopero è indetto anche per "protestare contro le centinaia di provvedimenti disciplinari comminati ingiustamente ai lavoratori e i licenziamenti illegittimi messi in atto dalla Fiat a ottobre 2007 e il secondo licenziamento del delegato RSU della FLMUniti-CUB Francesco Ferrentino".

Per contatti e invio informazioni:
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