Nasce a Coppito (l'Aquila) il 6 aprile 1892 da Adolfo e Maria
Apollonia. Nel 1910 emigra negli Stati Uniti, dove conosce Luigi
Galleani e partecipa alle attività del movimento anarchico di
lingua italiana, collaborando anche a diversi giornali.
Nell'aprile 1917 gli Stati Uniti entrano nel primo conflitto mondiale e
il mese dopo il Congresso emana un decreto che impone l'arruolamento
per tutti gli uomini dai 21 ai 30 anni residenti nel paese, pena la
galera e la deportazione nella terra d'origine. Il 26 maggio sulla
prima pagina di "Cronaca sovversiva" appare l'articolo Matricolati, a
firma "Mentana" (Galleani), il quale indica la diserzione quale unica
possibile risposta degli anarchici alla guerra: alcuni cambiano
identità, altri si rifugiano in Canada. "Jack", Fantini,
invece è tra le diverse decine di compagni che attraversano il
Rio Grande per stabilirsi nelle vicinanze di Monterrey, alle pendici
della Sierra Madre Oriental (Messico) e dare vita a una sorta di
comune. Sono questi degli ultramilitants (secondo una definizione di
Paul Avrich) galleanisti: tra i tanti ci sono Nicola Sacco e Bartolomeo
Vanzetti, Umberto Postiglione, Emilio Coda, Giovanni Scussel, Amleto
Fabbri, Adelfo Sanchioni, Umberto Colarossi, Mario Buda, Carlo
Valdinoci, Salvatore De Filippis. Si impegnano nell'azione
rivoluzionaria in tutte le sue sfaccettature, preparandosi per il
ritorno in Italia, dove ritengono che l'insurrezione sia imminente.
Le notizie dalla penisola non vanno tuttavia in quella direzione,
mentre la mancanza di lavoro rende via via più difficile la
situazione economica della comune. Fantini si allontana quindi da
Monterrey e peregrina attraverso il Centro America sino all'Equador.
Torna infine negli Stati Uniti, da dove è però espulso
nel 1921 in seguito alle mobilitazioni in difesa di Sacco e Vanzetti,
accusati di omicidio dalle autorità americane. E' quindi
nuovamente in Italia, nelle Marche - dove tiene numerosi comizi a
sostegno dei due italiani - e a Roma, collaborando con i giornali "La
Frusta", "Umanità Nova" e "Libero accordo". Su quest'ultima
testata firma anche alcuni articoli "di propaganda femminile" con lo
psudonimo di "Etta-Giuli", dal nome di una donna che non ricambia il
suo amore e per la quale Riziero si strugge.
Risiede in Via dei Prati Fiscali nella zona di Montesacro, lavora come
muratore, ha stretti rapporti con Malatesta e si tiene in contatto
tanto con i compagni marchigiani quanto con quelli d'America. Si
sposa poi con Marziana Taggi, dalla quale ha quattro figli.
Continuamente vigilato dalle autorità fasciste viene incluso
nella lista di persone da arrestare in determinate circostanze.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre organizza con altri operai
antifascisti la resistenza nella zona Montesacro-Valmelaina, operando
in una formazione partigiana del Partito Comunista. Arrestato dalle SS
per una delazione, torturato nella propria casa e quindi incarcerato il
23 dicembre 1943 con due dei suoi figli – uno dei quali è
militante dei Gruppi di Azione Partigiana. Viene fucilato
dall'autorità tedesca insieme ad altri due lavoratori comunisti
perché responsabile di violenza contro le forze armate il 31
dicembre 1943 a Forte Bravetta.
Al quartiere Montesacro, appena passato il ponte sull'Aniene, in via
Scarpanto 31, al sepolcreto della Liberazione al Verano, in via
Bravetta/Forte diversi marmi ricordano il suo sacrificio.
Fonti:
ACS/CPC busta 1951. Hugo Rolland papers, IISG, Amsterdam. Biografie
della Resistenza romana, ANPI. Avrich, Sacco and Vanzetti, The
anarchist background, Princeton University Press, New Jersey, 1991.
DBAI, ad nomen. "Il Libertario", Roma, settembre 1944. "Umanità
Nova", 14.01.1945; 12.01 1947; 28.04.1983; 29.09. 1983. "L'Impulso",
15.4.1955. "Paese Sera", 28.3.1976.
Antonio Senta