Umanità Nova, n.22 del 7 giugno 2009, anno 89

brevi dal mOndo


A cura di Raffaele

Gran Bretagna: azione diretta

Per la seconda volta nel giro di pochi mesi è stato bloccato l'ingresso di un centro di espulsione per immigrati con l'intenzione di impedire la deportazione di massa di migranti curdi verso l'Iraq. Sei attivisti del network contro le deportazioni si sono incatenati ai cancelli del centro, mentre sulla strada che conduce all'aeroporto veniva eretta una barricata. Il blocco ha resistito per diverse ore, finchè la polizia non è intervenuta in massa, arrestando i sei attivisti e denunciando tutti coloro che partecipavano al presidio per blocco stradale e resistenza.

Fonti:
www.indymedia.org.uk
www.csdiraq.com

Russia: contro la repressione

Azioni di solidarietà con gli antifascisti russi e ucraini.
La repressione nei confronti dei compagni e delle compagne in Russia e in Ucraina si sta facendo ogni giorno più pressante, fra denunce, arresti, limitazioni alle libertà personali.
Mentre i nazisti vengono coperti e protetti da polizia e magistratura, gli antifascisti e le antifasciste sono oggetto di pesanti e continue attenzioni.
Contro tutto ciò il 24 e il 25 maggio si sono mobilitati gruppi anarchici e antifascisti in tutta l'Europa dell'Est e in diversi paesi occidentali.
In Ucraina, Russia, Bielorussia  Polonia, Repubblica Ceca, ma anche in Inghilterra e Finlandia, si sono svolti presidi davanti alle ambasciate, azioni e manifestazioni contro la repressione e contro il fascismo.

Fonti:
www.avtonom.org/english
http://antifa-action.org.ua
www.ainfos.ca

Danimarca: contro il summit sul clima

Il 24 maggio scorso si è svolto a Copenaghen un incontro mondiale sul clima, organizzato dal governo danese e aperto alle maggiori imprese operanti nel settore climatico, ovvero ai più grossi speculatori e inquinatori del mondo, fra cui Shell, Duke Energy e BP.
Un corteo ecologista ha attraversato la città per arrivare davanti al palazzo in cui si svolgeva il summit. Lo striscione in testa al corteo recitava "Il nostro clima – non il vostro business".
La polizia ha caricato la manifestazione, provocando diversi feriti e arrestando 71 persone.

Fonti:
www.actforclimatejustice.org
www.risingtidenorthamerica.org
http://modkraft.dk

Croazia: primo round agli studenti

Sabato 23 maggio gli studenti della facoltà di filosofia di Zagreb hanno deciso in un'assemblea plenaria di porre termine all'occupazione. Affermano, comunque, che la loro decisione è tattica e temporanea e che se le loro richieste  non saranno raggiunte, il blocco riprenderà in autunno, dopo la pausa estiva. Gli studenti chiedono il mantenimento dell'educazione libera  e garantita a tutti i livelli accademici. Sono decisamente contrari all'introduzione di rette e tasse universitarie. L'agitazione è durata trentaquattro giorni, la più lunga mai vista nel paese. Da Zagreb la protesta si è presto estesa a  Zadar, Rijeka, Split, Osijek, Pula, Slavonski Brod i Varaždin. Gli studenti hanno ottenuto l'appoggio di molti professori e lavoratori dell'università, i quali hanno condiviso con loro scopi e metodi delle occupazioni.
La lotta ha raggunto i primi obiettivi: Il ministro della educazione, Dragan Primorac ha presentato un nuovo piano per un maggior finanziamento pubblico degli studi universitari, proposta che però gli studenti non ritengono sufficiente.
Tra coloro che sostengono la lotta c'è anche il filosofo sloveno Slavoj Zizek, il quale ha avuto modo di sottolineare l'importanza del movimento studentesco  nella lotta contro il neoliberalismo, e di apprezzarne la tattica nonviolenta, proprio perchè – ha affrmato sabato 23 a Zagreb alla presentazione del suo ultimo libro - il governo non è in grado di rispondere ad una lotta così condotta.

Aleksej e Ante

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