A cura di Raffaele
Per la seconda volta nel giro di pochi mesi è stato bloccato
l'ingresso di un centro di espulsione per immigrati con l'intenzione di
impedire la deportazione di massa di migranti curdi verso l'Iraq. Sei
attivisti del network contro le deportazioni si sono incatenati ai
cancelli del centro, mentre sulla strada che conduce all'aeroporto
veniva eretta una barricata. Il blocco ha resistito per diverse ore,
finchè la polizia non è intervenuta in massa, arrestando
i sei attivisti e denunciando tutti coloro che partecipavano al
presidio per blocco stradale e resistenza.
Fonti:
www.indymedia.org.uk
www.csdiraq.com
Azioni di solidarietà con gli antifascisti russi e ucraini.
La repressione nei confronti dei compagni e delle compagne in Russia e
in Ucraina si sta facendo ogni giorno più pressante, fra
denunce, arresti, limitazioni alle libertà personali.
Mentre i nazisti vengono coperti e protetti da polizia e magistratura,
gli antifascisti e le antifasciste sono oggetto di pesanti e continue
attenzioni.
Contro tutto ciò il 24 e il 25 maggio si sono mobilitati gruppi
anarchici e antifascisti in tutta l'Europa dell'Est e in diversi paesi
occidentali.
In Ucraina, Russia, Bielorussia Polonia, Repubblica Ceca, ma
anche in Inghilterra e Finlandia, si sono svolti presidi davanti alle
ambasciate, azioni e manifestazioni contro la repressione e contro il
fascismo.
Fonti:
www.avtonom.org/english
http://antifa-action.org.ua
www.ainfos.ca
Il 24 maggio scorso si è svolto a Copenaghen un incontro
mondiale sul clima, organizzato dal governo danese e aperto alle
maggiori imprese operanti nel settore climatico, ovvero ai più
grossi speculatori e inquinatori del mondo, fra cui Shell, Duke Energy
e BP.
Un corteo ecologista ha attraversato la città per arrivare
davanti al palazzo in cui si svolgeva il summit. Lo striscione in testa
al corteo recitava "Il nostro clima – non il vostro business".
La polizia ha caricato la manifestazione, provocando diversi feriti e arrestando 71 persone.
Fonti:
www.actforclimatejustice.org
www.risingtidenorthamerica.org
http://modkraft.dk
Sabato 23 maggio gli studenti della facoltà di filosofia di
Zagreb hanno deciso in un'assemblea plenaria di porre termine
all'occupazione. Affermano, comunque, che la loro decisione è
tattica e temporanea e che se le loro richieste non saranno
raggiunte, il blocco riprenderà in autunno, dopo la pausa
estiva. Gli studenti chiedono il mantenimento dell'educazione
libera e garantita a tutti i livelli accademici. Sono decisamente
contrari all'introduzione di rette e tasse universitarie. L'agitazione
è durata trentaquattro giorni, la più lunga mai vista nel
paese. Da Zagreb la protesta si è presto estesa a Zadar,
Rijeka, Split, Osijek, Pula, Slavonski Brod i Varaždin. Gli studenti
hanno ottenuto l'appoggio di molti professori e lavoratori
dell'università, i quali hanno condiviso con loro scopi e metodi
delle occupazioni.
La lotta ha raggunto i primi obiettivi: Il ministro della educazione,
Dragan Primorac ha presentato un nuovo piano per un maggior
finanziamento pubblico degli studi universitari, proposta che
però gli studenti non ritengono sufficiente.
Tra coloro che sostengono la lotta c'è anche il filosofo sloveno
Slavoj Zizek, il quale ha avuto modo di sottolineare l'importanza del
movimento studentesco nella lotta contro il neoliberalismo, e di
apprezzarne la tattica nonviolenta, proprio perchè – ha affrmato
sabato 23 a Zagreb alla presentazione del suo ultimo libro - il governo
non è in grado di rispondere ad una lotta così condotta.
Aleksej e Ante