A cura di Raffaele
Gli studenti brasiliani hanno iniziato a maggio una mobilitazione
contro la privatizzazione dei servizi e dell'insegnamento universitario
e contro le misure neoliberiste varate dal governo. L'Università
Statale Paulista (UNESP) di Marilia (San Paolo) è stata occupata
e da più di un mese viene autogestita dagli studenti. Dal 26
maggio anche molti insegnanti dell'Università di San Paolo (USP)
sono scesi in sciopero contro i tagli e le privatizzazioni.
Fonte:
http://greve-ocupacaounespmarilia.blogspot.com
Dal 5 giugno davanti alla fabbrica che produce motori per i
sottomarini nucleari a Raynesway (Derby) sono state montate alcune
tende per dar vita a un campeggio autogestito contro il nucleare.
Questa è solo l'ultima di una seria di manifestazioni che hanno
visto diversi gruppi e associazioni battersi per la conversione della
fabbrica in progetti non militari e contro l'uso del nucleare. Ad
aprile dell'anno scorso, dieci attivisti furono arrestati e accusati
per il blocco della fabbrica. A ottobre otto di loro sono stati assolti.
Fonti:
www.indymedia.org.uk
www.tridentploughshares.org
Dopo più di sei mesi di detenzione preventiva in seguito
all'inchiesta per il sabotaggio di alcune linee del TGV alla fine del
2008, Julien Coupat è stato rilasciato lo scorso 28 maggio dalla
prigione di Santé, a Parigi. Era l'ultimo dei compagni ancora in
galera. Coupat ha tuttavia dovuto versare una cauzione di 16mila euro e
ha l'obbligo di dimora a casa propria a Montreuil (Seine-Saint-Denis) o
a casa dei genitori a Rueil-Malmaison (Hauts-de-Seine); rimane inoltre
ancora indagato: non gli è consentito di uscire dal territorio
dell'Ile-de-France, è obbligato a firmare una volta a settimana
al commissariato di Montreuil, non può avere regolare passaporto
e non può incontrare tutti coloro che sono stati coinvolti nel
processo. L'avvocato ha annunciato che presenterà ricorso in
appello contro queste misure, che secondo Coupat sono una "vendetta
della magistratura."
Evidente è a questo punto il fiasco poliziesco così come
la montatura giudiziaria e la manipolazione politica dell'intera
vicenda. L'accusa di terrorismo mossa ai compagni, forse voluta,
sicuramente avvallata dal Ministro dell'Interno, sembra destinata
ad affogare nel ridicolo. Il comitato di sostegno agli indagati di
Tarnac tenendo ben presente la dura realtà dei sei mesi di
carcere preventivo, precisa che non c'è proprio nulla da
festeggiare e che rimane intatta la rabbia per questa aberrazione
giudiziaria.
T.