Umanità Nova, n.25 del 28 giugno 2009, anno 89

Far West padania


Le rituali adunate leghiste, da Pontida a Venezia, sono da sempre scenario per variegate rappresentazioni del folklore padano, tra grigliate, polenta, gadget all'americana e ruspanti miss verde costumate. In tale orgia di riferimenti vi si può trovare di tutto e il contrario di tutto, basti pensare alle allusioni paganeggianti come il rito dell'ampolla con l'acqua del dio Po e allo stesso sole simbolo della Lega che convivono disinvoltamente con la difesa del tradizionalismo cattolico.
Ma una cosa ci piacerebbe davvero saperla dai militanti del Carroccio, riguardo alle diverse e contrapposte citazioni che fanno dell'epopea del Far West. Pochi mesi fa, come si ricorda, ebbe un certo successo un loro manifesto con l'immagine di un capo pellerossa, strumentalmente rivisitato (forse dopo essere stati ispirati dal differenzialista De Benoist) contro la cosiddetta invasione extracomunitaria. Poi però alle manifestazioni leghiste capita anche di assister al recupero e allo sfoggio di icone della Guerra di secessione americana quali improvvisate uniformi nordiste, berretti blu in stile 7° cavalleggeri e pure bandiere sudiste, determinando un vero cortocircuito simbolico. Infatti, se si sta dalla parte degli Indiani non si può, per un minimo di coerenza storica, allo stesso tempo indossare le giacche blu dell'esercito che li sterminò. E se si esibiscono le stesse divise unioniste del Nord, logica vorrebbe che non si sventolassero pure i vessilli della Confederazione del Sud.
Se da un lato ai leghisti piace giocare ai "nordisti" per evidente assonanza terminologica, sembrano però ignorare il fatto che gli stati del Nord erano, almeno formalmente, a favore dell'abolizione della schiavitù mentre gli stati del Sud volevano mantenere in catene i neri. Inoltre, da un punto di vista politico, l'Unione degli stati nordisti era centralista, mente la Confederazione di quelli sudisti era senz'altro più federalista e quindi, in teoria, dovrebbe risultare più in sintonia con le aspirazioni dei seguaci di Bossi.
Da bambini, quando si giocava a indiani e cowboy, dimostravamo più serietà e consapevolezza di quanta emerge dalle mascherate del populismo padano la cui unica coerenza si conforma essere quella razzista comune a tutti i leghisti.
Per questo, pure Tex Willer avrebbe da insegnargli qualcosa.

Anti

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