Umanità Nova, n.25 del 28 giugno 2009, anno 89

L’illusione iraniana


Cari amici,
benchè non sia dell'umore giusto, ho deciso di scrivere questa lettera.  Mi aiuterà a ridurre la grande tensione che ho in mente. E allo stesso tempo mi aiuterà a condividere alcune impressioni e sensazioni.
In realtà avrei voluto scrivere questa lettera alcuni giorni fa. Ma ero preso da vari impegni e come ogni altro iraniano la mia mente era completamente assorbita dalle elezioni politiche. Queste sono state un confronto reale tra la maggioranza del popolo che rifiuta Ahmadinejad e i suoi sostenitori. Per poche settimane abbiamo vissuto un'estasi di libertà, discussioni di strada e manifestazioni. Per la prima volta abbiamo visto dei dibattiti molto accesi nella televisione governativa. Tre candidati hanno una matrice comune: di rovesciare quello che Ahmadinejad ha fatto negli ultimi quattro anni. Molti sostenitori (delle elezioni ndt) la maggior parte giovani e studenti, anche quelli così giovani da non poter votare alle elezioni per limiti di età hanno sfilato in corteo indossando abiti verdi, sono in giro per convincere i loro genitori o gli altri familiari ad andare a votare. Essi mostrano un grande senso di democrazia. Nonostante la grande agitazione politica si sono mossi ordinatamente evitando il confronto fisico con la controparte. Hanno agito secondo la legge interrompendo la propaganda il giorno prima le lezioni. La maggior parte della gente che è andata a votare lo ha fatto per dire "NO" ad Ahmadinejad. Tra di loro ci sono anziani che non hanno preso parte  a votazioni da almeno 30 anni dalla rivoluzione. Sino alle ultime ore del giorno delle elezioni lunghe code di cittadini si potevano vedere dinanzi i seggi elettorali. La nostra mente, il nostro spirito e quello che abbiamo visto ci lasciano dubbi sulla vittoria di Moosavi (il maggior opponente di Ahmadinejad) con largo margine. Le notizie avute dalle altre città confermano. Ognuno si sta preparando alla grande festa nazionale e sentono che una nuova era di cambiamento sta iniziando.
È molto difficile credere che solo poche ore dopo questo sogno era già morto. Dalla mezzanotte del giorno delle elezioni, il Ministro dell'Interno e la commissione elettorale hanno iniziato a rilasciare i primi risultati. È stato sorprendente! Dopo lo spoglio di 5 milioni di schede, Ahmadinejad era in testa per il 69% dei voti. Tale numero è rimasto invariato durante il giorno successivo con variazioni minori dell' 1-2%. Qualcosa di strano stava accadendo. Anche nelle cittadine di nascita dei tre candidati dell'opposizione, i risultati mostravano la stessa percentuale: circa il 70% degli elettori aveva votato per Ahmadinejad. Era interessante che persino i concittadini dei candidati non avessero votato per questi! Nella nona (la precedente) tornata elettorale la partecipazione era stata di circa il 60 % e le statistiche ufficiali mostravano che Ahmadinejad aveva ricevuto (in maniera dubbia) circa 17 milioni di voti. Nella recente elezione (la decima) l'affluenza è stata dell'85% ( e ciò è veramente reale) e Ahmadinejad ha vinto con 24 milioni di voti. Ciò è sorprendente. Infatti Ahmadinejad non solo conserverebbe i voti dei suoi sostenitori precedenti, ma prenderebbe anche i voti di circa 7 milioni di riformisti; in altre parole la grande partecipazione di queste elezioni si deve ai votanti indecisi della precedente elezione, i quali ora sono convinti di votare Ahmadinejad!
La falsificazione dei risultati elettorali è stato un comportamento vergognoso del governo, che ha completato il suo piano perfettamente disegnato. Essi hanno presentato una atmosfera elettorale molto aperta e liberi dibattiti all'interno dell'Iran. Hanno portato quanti più elettori alle sezioni elettorali per mostrare la grande affluenza e la convinzione del popolo nella democrazia. Hanno mostrato che il presidente è supportato dall'assoluta maggioranza degli iraniani votanti e tutti (incluso il parlamento e le altri istituzioni semi-democratiche) dovrebbero rispettare le sue richieste e regole. Hanno sconfitto alcuni forti oppositori, come Karrobi, allocando solo 300000 voti (< 1%) quasi per sempre. Molti mezzi di comunicazione del Medio Oriente ora rappresentano la democrazia iraniana come un modello per gli altri paesi del Medio Oriente e le nazioni arabe. Pare che nessuno di preoccupi delle conseguenze.
Circa 24 ore prima delle elezioni il sistema SMS è stato interrotto,  e dopo circa 60 ore ancora non è stato ripristinato. Il sistema di telefonia cellulare anche è stato temporaneamente interrotto. Molti siti web sono stati filtrati. Io non ho visto alcuni dei principali quotidiani nelle edicole stamattina. Le manifestazioni degli studenti contro i brogli si sono scontrate brutalmente con le forze di sicurezza. Stanotte i capi del partito "Mosharekat" (il principale sostenitore di Moosavi in queste elezioni) sono stati arrestati per ragioni sconosciute. Moosavi stesso si trova in una situazione tipo arresto domiciliare, e non gli è permesso di parlare con i media. E la cosa peggiore è che la gente del popolo nella città è così delusa che non vuole dire una parola. Anche nei posti di lavoro la gente è muta e depressa. Ognuno si aspetta un'obiezione forte, ma non ci sono mezzi di comunicazione o organizzazioni a coordinare le proteste. La gente è sotto shock.
Anch'io sento una profonda tristezza nel mio cuore. Noi tutti pensiamo che stiamo muovendo le carte per un gioco politico disegnato precisamente dal governo. Si è abusato dei nostri voti. E la gente che guarda gli eventi dal di fuori può solo vedere i dibattiti sorprendentemente aperti e le discussioni, le lunghe code per votare alle sezioni elettorali e i 24 milioni di voti al presidente eletto.

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