Una mattina d'aprile, nei vialetti d'un parco cittadino dove ti
aspetti di poter camminare tranquillamente in attesa dell'ora del
pranzo. Così dovrebbe essere ma se ti trovi nel Parque El Llano
di Oaxaca in Messico ti può anche succedere di essere avvicinato
da diversi figuri che, incappucciati, armati e a bordo di auto senza
targa o qualsiasi logo ti "invitano" a fare con loro un tour della
città e, dopo minacce e pestaggi vari, ti conducono alla caserma
della Polizia Preventiva Statale conosciuta come "Los Pinos" a Santa
Maria Coyotepec, luogo dove sono stati commessi gravi violazioni ai
diritti umani, omicidi, sparizioni contro i partecipanti al movimento
sociale di Oaxaca da parte dei poliziotti e dell'esercito dello stato
di Oaxaca e del Messico.
Questa è la vicenda accaduta al compagno David Veneg as Reyes 'alebrije'.
David è militante e animatore del movimento di resistenza
sociale che si è andato a determinare nello stato di Oaxaca del
Messico a partire dalla fine del 2006 e che ha dato vita a diversi
organismi assembleari di lotta tra i quali, la più importante
è la A.P.P.O. (Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca).
Arrivato a "Los Pinos" gli viene contestato, inizialmente, il reato di
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tale fantomatica accusa
è costruita ad arte secondo antichi copioni.
David viene picchiato, torturato e in tale stato di prostrazione fisica
e psichica viene filmato e fotografato con la droga messagli addosso
dai suoi aguzzini. Dopo una veloce permanenza nel carcere
dell'Unità Mista di Attenzione al Narcotraffico (UMAN) viene
trasferito presso il carcere di Santa Maria Ixcotel ove il vero
motivo repressivo viene alla luce. David è incriminato anche per
sedizione, associazione a delinquere e incendio contro otto edifici del
centro storico di Oaxaca avvenuti il 25 novembre 2006 (giornate di
rivolta popolare per la cacciata del governatore locale Ulises Ruiz
Ortiz). Tra tali edifici compare anche quello ospitante il Tribunale
Superiore di Giustizia. Nello specifico è stato dimostrato che
furono gli sgherri al servizio del governatore locale Ulises Ruiz Ortiz
a dar fuoco alle polveri con il duplice scopo di mandare in fumo le
prove del mal governo e delle ingiustizie del vigente sistema giuridico
e far ricadere la responsabilità sugli attivisti resistenti
della APPO. Tale repressione portò anche all'arresto e
deportazione, a oltre mille chilometri dalla città, di circa
duecento prigionieri politici di Oaxaca.
Dopo aver vinto due ricorsi e due revisioni di ricorso e dopo che sono
stati riclassificati i reati di David per mantenerlo in prigione, di
fronte all'assenza di prove per dimostrare la sua colpevolezza,
finalmente esce libero il 5 marzo 2008, totalmente esonerato dalle
accuse di aver bruciato gli edifici; il 25 novembre è
però ancora sotto processo per il reato di possesso e vendita di
cocaina ed eroina. Finalmente il 20 aprile di quest'anno viene emessa
la sentenza definitiva che scagiona e assolve David dall'artificiosa, e
costruita a scopo repressivo dalle autorità locali, accusa di
detenzione e spaccio di droga. Una verità costata ben undici
mesi di detenzione e più di un anno di libertà
condizionata con obbligo di firma ogni quindici giorni. In tutta
l'assise processuale non sono mancate delazioni, pressioni e
provocazioni da parte del malgoverno locale presieduto da Ulises Ruiz
Ortiz, ma grazie alla evidenza delle prove mostrate dalla difesa e
soprattutto alla pressione popolare esercitata dal movimento popolare
di Oaxaca, del Messico e del mondo, il giudice del terzo distretto
Amado Chiñas Fuentes, giudice ha pronunciato la sentenza di
assoluzione totale.
Nonostante il buon esito processuale di tutta la vicenda è
chiaro, soprattutto tra le popolazioni del Messico e tra i militanti
della APPO che questo non dimostra la validità del sistema
giudiziario ma altresì ne dimostra l'uso repressivo e politico
al fine di combattere le forme di resistenza e di lotta sociale che si
stanno sviluppando in Messico soprattutto a partire dall'insorgenza
zapatista del lontano 1994.
Libertad y justicia para Oaxaca! Libertad y justicia para Atenco! La Appo vive la lucha sigue!
Paolo Masala