Umanità Nova, n.25 del 28 giugno 2009, anno 89

Oaxaca esiste, resiste e vince!


Una mattina d'aprile, nei vialetti d'un parco cittadino dove ti aspetti di poter camminare tranquillamente in attesa dell'ora del pranzo. Così dovrebbe essere ma se ti trovi nel Parque El Llano di Oaxaca in Messico ti può anche succedere di essere avvicinato da diversi figuri che, incappucciati, armati e a bordo di auto senza targa o qualsiasi logo ti "invitano" a fare con loro un tour della città e, dopo minacce e pestaggi vari, ti conducono alla caserma della Polizia Preventiva Statale conosciuta come "Los Pinos" a Santa Maria Coyotepec, luogo dove sono stati commessi gravi violazioni ai diritti umani, omicidi, sparizioni contro i partecipanti al movimento sociale di Oaxaca da parte dei poliziotti e dell'esercito dello stato di Oaxaca e del Messico.
Questa è la vicenda accaduta al compagno David Veneg as Reyes 'alebrije'.
David è militante e animatore del movimento di resistenza sociale che si è andato a determinare nello stato di Oaxaca del Messico a partire dalla fine del 2006 e che ha dato vita a diversi organismi assembleari di lotta tra i quali, la più importante è la A.P.P.O. (Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca). Arrivato a "Los Pinos" gli viene contestato, inizialmente, il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tale fantomatica accusa è costruita ad arte secondo antichi copioni.
David viene picchiato, torturato e in tale stato di prostrazione fisica e psichica viene filmato e fotografato con la droga messagli addosso dai suoi aguzzini. Dopo una veloce permanenza nel carcere dell'Unità Mista di Attenzione al Narcotraffico (UMAN) viene trasferito  presso il carcere di Santa Maria Ixcotel ove il vero motivo repressivo viene alla luce. David è incriminato anche per sedizione, associazione a delinquere e incendio contro otto edifici del centro storico di Oaxaca avvenuti il 25 novembre 2006 (giornate di rivolta popolare per la cacciata del governatore locale Ulises Ruiz Ortiz). Tra tali edifici compare anche quello ospitante il Tribunale Superiore di Giustizia. Nello specifico è stato dimostrato che furono gli sgherri al servizio del governatore locale Ulises Ruiz Ortiz a dar fuoco alle polveri con il duplice scopo di mandare in fumo le prove del mal governo e delle ingiustizie del vigente sistema giuridico e far ricadere la responsabilità sugli attivisti resistenti della APPO. Tale repressione portò anche all'arresto e deportazione, a oltre mille chilometri dalla città, di circa duecento prigionieri politici di Oaxaca.
Dopo aver vinto due ricorsi e due revisioni di ricorso e dopo che sono stati riclassificati i reati di David per mantenerlo in prigione, di fronte all'assenza di prove per dimostrare la sua colpevolezza, finalmente esce libero il 5 marzo 2008, totalmente esonerato dalle accuse di aver bruciato gli edifici; il 25 novembre è però ancora sotto processo per il reato di possesso e vendita di cocaina ed eroina. Finalmente il 20 aprile di quest'anno viene emessa la sentenza definitiva che scagiona e assolve David dall'artificiosa, e costruita a scopo repressivo dalle autorità locali, accusa di detenzione e spaccio di droga. Una verità costata ben undici mesi di detenzione e più di un anno di libertà condizionata con obbligo di firma ogni quindici giorni. In tutta l'assise processuale non sono mancate delazioni, pressioni e provocazioni da parte del malgoverno locale presieduto da Ulises Ruiz Ortiz, ma grazie alla evidenza delle prove mostrate dalla difesa e soprattutto alla pressione popolare esercitata dal movimento popolare di Oaxaca, del Messico e del mondo, il giudice del terzo distretto Amado Chiñas Fuentes, giudice ha pronunciato la sentenza di assoluzione totale.
Nonostante il buon esito processuale di tutta la vicenda è chiaro, soprattutto tra le popolazioni del Messico e tra i militanti della APPO  che questo non dimostra la validità del sistema giudiziario ma altresì ne dimostra l'uso repressivo e politico al fine di combattere le forme di resistenza e di lotta sociale che si stanno sviluppando in Messico soprattutto a partire dall'insorgenza zapatista del lontano 1994.
Libertad y justicia para Oaxaca! Libertad y justicia para Atenco! La Appo vive la lucha sigue!

Paolo Masala

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