Umanità Nova, n.26 del 5 luglio 2009, anno 89

Servizietti segreti


Aldilà dello spettacolo offerto dalle relazioni pericolose del conducator di Arcore, appare più che logico ritenere di trovarci di fronte all'ennesimo capitolo di una guerra per bande interna agli assetti politici ed economici dominanti, combattuta anche sul piano della cosiddetta "intelligence" (Si veda l'articolo "Ville con doppi servizi" già pubblicato su queste pagine).
Cosa accade nei palazzi e nelle ville del potere è il segreto di Pulcinella, così come è arcinota la doppia morale di chi ci governa: perbenismo familista di facciata e normale trasgressione dietro la facciata.
Per questo è necessario andare oltre l'apparenza dello scandalo "rosa" tipico di ogni intrigo di palazzo che si rispetti dove non può mancare il ruolo seduttivo e traditore della donna senza scrupoli che compromette il potente di turno, nel classico copione "sesso e potere". Chi può, infatti, credere alla favoletta per la quale un qualsiasi Zappadu, pur contando su precedenti collaborazioni con ambienti della polizia e dei servizi, possa spiare e fotografare indisturbato per anni la bella vita extraconiugale del premier semplicemente appostandosi in una residenza di fronte alla supervigilata Villa Certosa?
Invece che un paparazzo di vip, infatti, al suo posto poteva esserci un serial killer armato di fucile di precisione o un fanatico jihadista munito di lanciarazzi...
E' quindi conseguente supporre l'intervento, o non-intervento, dei servizi segreti e degli apparati di sicurezza (o di una parte di essi) per conto terzi, al fine di ricattare o mettere fuori causa il cavaliere mascarato, ben conoscendo quello che eufemisticamente possiamo definirlo come il suo tallone d'Achille.
Se poi si aggiunge il dato che gran parte delle rivelazioni giornalistiche sta passando dalla redazione de La Repubblica (quotidiano notoriamente vicino a settori dei servizi e già coinvolto in passato nelle lotte intestine ad essi), il dubbio diviene quasi certezza. E, come se non bastasse, il solito mestatore Kossiga non manca di buttare allegramente benzina sul fuoco.
Aggiungiamo comunque ulteriori elementi d'informazione.
Lo scorso 20 giugno si è appreso che, dopo la violazione della privacy nella sua reggia di Porto Rotondo, Berlusconi intende chiedere conto ai servizi segreti (Aise e Aisi), verificandone l'efficienza e probabilmente sostituendo i vertici o modificando gli attuali assetti. D'altra parte era stato lui stesso a dichiarare pubblicamente i suoi sospetti sul coinvolgimento di qualche intelligence, interna o straniera, nelle "manovre" in atto ai suoi danni. Si sa, tra l'altro, di due previste audizioni per la commissione parlamentare per la sicurezza della Repubblica, con la convocazione di responsabili dei servizi.
La preoccupazione del premier per la fedeltà degli apparati di sicurezza non è peraltro cosa nuova. Interessante al riguardo quanto riportato appunto sulla "ben informata" Repubblica, attorno ai 24 uomini che proteggono Berlusconi che dal gennaio scorso risultano funzionari dell'intelligence interna (Aisi), dopo essere stati alle dipendenze del Cesis (oggi Dis). Il gruppo centrale di questo nucleo per la scorta del capo del governo sarebbe costituito da personale non proveniente da alcun corpo militare o di polizia ma si tratterebbe di un gruppo di sperimentati body-guard già al servizio del presidente fin dai tempi della Fininvest. Questa privatizzazione è stata resa possibile "inventando" una nuova competenza per i servizi di sicurezza di stato, gli unici cui la legge consente di assumere con chiamata nominativa diretta, cioè senza concorso pubblico.
Il controllo politico effettivo sui servizi segreti non sembra però essere stato significativamente "berlusconizzato", rimanendo questi legati piuttosto alla destra e in particolare ai vertici di Alleanza Nazionale, ma anche con settori emersi durante le esperienze di governo di centrosinistra, prima con D'Alema e poi con Prodi.
Una realtà questa, tutt'altro che occulta, che fa intravedere i registi degli ultimi avvenimenti, ma anche i possibili sviluppi dello scenario politico nazionale.  
Nella storia italica già molte estati hanno visto trame e misfatti di ogni genere, mentre l'attenzione pubblica era in vacanza: quella che sta per iniziare con molta probabilità sarà una di quelle.

KAS

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