Umanità Nova, n.26 del 5 luglio 2009, anno 89

Dopo le cotolette anche i contractors alla milanese?


A coronamento della partita che, imitando la strategia made in Usa, mira alla privatizzazione del settore sicurezza, in anticipo anche rispetto all'emanazione del decreto attuativo del DDL sulla sicurezza, dal 26 giugno è ufficialmente iniziata a Milano l'operazione ronde, inaugurata in pompa magna dal vice sindaco De Corato.
Pattuglie composte da 2 volontari dei blue berets, armate di telefono cellulare e di geolocalizzatore, controlleranno d'ora in avanti le tre linee della metropolitana dalle 22,30 fino all'orario di chiusura delle stazioni, al "modico" costo di 220.000 euro all'anno, somma che verrà detratta dall'utile che la A.T.M. (Azienda Trasporti Municipali) versa ogni anno al comune, il quale ne potrà fare volentieri a meno visto che le casse comunali sono notoriamente strabordanti di denaro a totale disposizione delle necessità spicciole dei cittadini.
Ma vediamo ora chi sono i nostri nuovi angeli custodi.
Curiosando nel sito http://www.blueberets.org/ , alla voce "Chi siamo", dopo avere represso quella risposta irriverente che sorge spontanea nella mente del cittadino, si scopre con meraviglia e stupore che "L' organizzazione Union Blue Berets International Voluntary Corps opera in diversi Paesi del mondo sotto il vessillo blu dell'Unione, sul quale sono incise la parole: Pace, Libertà, Giustizia, Fratellanza, Solidarietà" ...e che "I Blue Berets rappresentano l'espressione materiale di quella coscienza umana universale che è alla base del programma filosofico dell'Unione: nel loro impiego locale e quotidiano, essi operano al servizio delle città e dei suoi cittadini, dando il loro apporto in tutti quei Paesi colpiti da tragedie umanitarie, quali Genocidi, Distruzioni, Epurazioni Etniche e Religiose o Calamità Naturali." [...] Diamine! E io che pensavo fossero solo (risposta irriverente che sorge spontanea nella mente del cittadino). Invece no, tacciano i malevoli, invidiosi ed irriverenti. Proseguendo  nella lettura ecco infatti, che  "La Union Blue Berets International Voluntary Corps - Onlus è un´Associazione che si è sempre impegnata per la edificazione e la difesa della Dimensione Umana, si è sempre battuta per i Diritti inscindibili dell´uomo quale essere umano, e non quale cittadino di uno Stato". Insomma, tutto quanto serve per convincere l'impiegato, la massaia ed il negoziante che ci si trova in buone, anzi, buonissime mani.
Ma poi, come si suol dire, casca l'asino.
Riprendiamo, infatti, la lettura: "Comunemente si afferma che i Diritti umani sono universali in quanto appartengono ad ogni essere umano per il solo fatto di essere tale: è pura demagogia. È nostra convinzione che non si debba cadere in questi luoghi comuni, seguire ciecamente queste false promesse, queste false illusioni di uguaglianza sociale, politica e religiosa; bisogna invece adoperarsi per far sì che questo principio diventi il nostro credo, il nostro modus vivendi, il nostro modo di pensare, di agire, di comunicare, di trasmettere, di vivere."
Non male per una associazione sul cui vessillo sono incise le roboanti parole  Pace, Libertà, Giustizia, Fratellanza, Solidarietà. Ci si può consolare pensando che in questo modo  sappiamo con chi abbiamo a che fare, se, come hanno affermato alcuni esponenti del PD milanese, l'organizzazione è eufemisticamente "molto vicina" ai partiti della destra estrema.
E, d'altra parte, l'uscita pubblica dei Blue Berets in realtà sana una situazione che si protraeva ormai da tempo se, già un anno fa, nel sito del Comune di Milano si annunciava orgogliosamente con il titolo "Operatori sociali contro il degrado" del 20/6/2008, che "La prima gara – ha detto il Sindaco Moratti - è stata vinta dall'Associazione Poliziotti Italiani e dai Blue Berets." Nulla di nuovo quindi. L'importante è – oggi come ieri - la lotta contro il degrado, termine in sé assolutamente privo di significato in quanto chi lo usa si guarda bene da specificarne esattamente la natura in modo da poterlo utilizzare quale foglia di fico per nascondere ben altro.
Ma si diceva all'inizio che i blue berets sono tutti volontari e, secondo i dettami del DDL sicurezza dovrebbero in teoria essere scelti prevalentemente tra gli ex appartenenti alle forze dell'ordine, oppure no ?
Leggendo l'articolo di P. Colaprico "I Blue Berets salgono in metropolitana" su Repubblica del 28/6/2009 qualche strano sospetto viene.
"...Un signore si complimenta con due dei Blue Berets, un cubano di 22 anni, allegro e simpatico, e un ecuadoriano un po' più anziano, che sorride poco. ".
Ex appartenenti alle forze dell'ordine? Ma di quale paese?
E poi  "...sotto la pensilina della stazione dei bus di San Donato, alle 23.30, una giovane sudamericana guarda l'ecuadoriano, lo riguarda e scoppia: «Ohi, quel trauma! El gordo, ma che ci fai vestito così?». «Lavoro», risponde lui".  
Ma non erano volontari?

L'Osservatore Milanese

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