A coronamento della partita che, imitando la strategia made in Usa,
mira alla privatizzazione del settore sicurezza, in anticipo anche
rispetto all'emanazione del decreto attuativo del DDL sulla sicurezza,
dal 26 giugno è ufficialmente iniziata a Milano l'operazione
ronde, inaugurata in pompa magna dal vice sindaco De Corato.
Pattuglie composte da 2 volontari dei blue berets, armate di telefono
cellulare e di geolocalizzatore, controlleranno d'ora in avanti le tre
linee della metropolitana dalle 22,30 fino all'orario di chiusura delle
stazioni, al "modico" costo di 220.000 euro all'anno, somma che
verrà detratta dall'utile che la A.T.M. (Azienda Trasporti
Municipali) versa ogni anno al comune, il quale ne potrà fare
volentieri a meno visto che le casse comunali sono notoriamente
strabordanti di denaro a totale disposizione delle necessità
spicciole dei cittadini.
Ma vediamo ora chi sono i nostri nuovi angeli custodi.
Curiosando nel sito http://www.blueberets.org/ , alla voce "Chi siamo",
dopo avere represso quella risposta irriverente che sorge spontanea
nella mente del cittadino, si scopre con meraviglia e stupore che "L'
organizzazione Union Blue Berets International Voluntary Corps opera in
diversi Paesi del mondo sotto il vessillo blu dell'Unione, sul quale
sono incise la parole: Pace, Libertà, Giustizia, Fratellanza,
Solidarietà" ...e che "I Blue Berets rappresentano l'espressione
materiale di quella coscienza umana universale che è alla base
del programma filosofico dell'Unione: nel loro impiego locale e
quotidiano, essi operano al servizio delle città e dei suoi
cittadini, dando il loro apporto in tutti quei Paesi colpiti da
tragedie umanitarie, quali Genocidi, Distruzioni, Epurazioni Etniche e
Religiose o Calamità Naturali." [...] Diamine! E io che pensavo
fossero solo (risposta irriverente che sorge spontanea nella mente del
cittadino). Invece no, tacciano i malevoli, invidiosi ed irriverenti.
Proseguendo nella lettura ecco infatti, che "La Union Blue
Berets International Voluntary Corps - Onlus è
un´Associazione che si è sempre impegnata per la
edificazione e la difesa della Dimensione Umana, si è sempre
battuta per i Diritti inscindibili dell´uomo quale essere umano,
e non quale cittadino di uno Stato". Insomma, tutto quanto serve per
convincere l'impiegato, la massaia ed il negoziante che ci si trova in
buone, anzi, buonissime mani.
Ma poi, come si suol dire, casca l'asino.
Riprendiamo, infatti, la lettura: "Comunemente si afferma che i Diritti
umani sono universali in quanto appartengono ad ogni essere umano per
il solo fatto di essere tale: è pura demagogia. È nostra
convinzione che non si debba cadere in questi luoghi comuni, seguire
ciecamente queste false promesse, queste false illusioni di uguaglianza
sociale, politica e religiosa; bisogna invece adoperarsi per far
sì che questo principio diventi il nostro credo, il nostro modus
vivendi, il nostro modo di pensare, di agire, di comunicare, di
trasmettere, di vivere."
Non male per una associazione sul cui vessillo sono incise le roboanti
parole Pace, Libertà, Giustizia, Fratellanza,
Solidarietà. Ci si può consolare pensando che in questo
modo sappiamo con chi abbiamo a che fare, se, come hanno
affermato alcuni esponenti del PD milanese, l'organizzazione è
eufemisticamente "molto vicina" ai partiti della destra estrema.
E, d'altra parte, l'uscita pubblica dei Blue Berets in realtà
sana una situazione che si protraeva ormai da tempo se, già un
anno fa, nel sito del Comune di Milano si annunciava orgogliosamente
con il titolo "Operatori sociali contro il degrado" del 20/6/2008, che
"La prima gara – ha detto il Sindaco Moratti - è stata vinta
dall'Associazione Poliziotti Italiani e dai Blue Berets." Nulla di
nuovo quindi. L'importante è – oggi come ieri - la lotta contro
il degrado, termine in sé assolutamente privo di significato in
quanto chi lo usa si guarda bene da specificarne esattamente la natura
in modo da poterlo utilizzare quale foglia di fico per nascondere ben
altro.
Ma si diceva all'inizio che i blue berets sono tutti volontari e,
secondo i dettami del DDL sicurezza dovrebbero in teoria essere scelti
prevalentemente tra gli ex appartenenti alle forze dell'ordine, oppure
no ?
Leggendo l'articolo di P. Colaprico "I Blue Berets salgono in
metropolitana" su Repubblica del 28/6/2009 qualche strano sospetto
viene.
"...Un signore si complimenta con due dei Blue Berets, un cubano di 22
anni, allegro e simpatico, e un ecuadoriano un po' più anziano,
che sorride poco. ".
Ex appartenenti alle forze dell'ordine? Ma di quale paese?
E poi "...sotto la pensilina della stazione dei bus di San
Donato, alle 23.30, una giovane sudamericana guarda l'ecuadoriano, lo
riguarda e scoppia: «Ohi, quel trauma! El gordo, ma che ci fai
vestito così?». «Lavoro», risponde lui".
Ma non erano volontari?
L'Osservatore Milanese