Umanità Nova, n.27 del 12 luglio 2009, anno 89

L’immaginazione (perversa) al potere


Tra i tanti rifiuti organici contenuti nel famigerato “pacchetto schifezza”, passato definitivamente in Parlamento, c’è un passaggio che solo dopo l’approvazione ha suscitato qualche interesse nei commentatori.
Si tratta dell’articolo 2 che recita:
“Se il conducente è persona munita di patente di guida, nell’ipotesi in cui, ai sensi del presente codice, sono stabilite le sanzioni amministrative accessorie del ritiro, della sospensione o della revoca della patente di guida, le stesse sanzioni amministrative accessorie si applicano anche quando le violazioni sono commesse alla guida di un veicolo per il quale non è richiesta la patente di guida. In tali casi si applicano, altresì, le disposizioni dell’articolo 126-bis”
In poche parole questo significa che le norme relative alla patente a punti si applicheranno anche a coloro che violano il codice alla guida di un qualsiasi “veicolo” anche se non si tratta di una moto, un’auto o un camion. E qui l’immaginazione si può davvero sfrenare: biciclette, tricicli, risciò, monopattini, skateboard, pattini, carri trainati da animali e tutto quello che si muove su ruote dovrebbe essere oggetto della norma. Ovviamente però, solo nel caso che il conducente sia provvisto di patente, non è ancora dato sapere cosa accade se il malcapitato invece non la possiede. Frustate? Gogna? Tutte le ipotesi sono plausibili, vista l’aria che tira.
Ogni altro commento è davvero superfluo.

Un anarco-ciclista

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