Sabato 27 giugno. Siamo in Barriera di Milano in un condominio come
tanti. A fine pomeriggio i bambini giocano in cortile, due inquiline
africane parlano lì accanto. Dal primo piano due donne, madre e
figlia, gettano una secchiata di acqua e candeggina, gridando
"così vi sbiancate!". Per poco non colpiscono anche una bimba di
cinque anni. Le malcapitate sono andate all'ospedale e ne avranno per
una settimana.
Pare che le sbiancatrici non siano nuove ad imprese del genere.
Intolleranti con i vicini lanciano scarpe, buttano piatti di pasta,
inveiscono contro questo e contro quello.
La paura genera mostri. Come queste due donne di 61 e 39 anni, che
bruciano la pelle di altre due donne, perché, in un giorno
d'estate, i bambini giocano, le mamme chiacchierano e la loro pelle
è decisamente troppo scura.
Fuoco sui senzatetto
Martedì 30 giugno. Ancora in Barriera di Milano. Siamo in via
Bioglio all'angolo con piazza Bottesini: qui da qualche settimana,
trovano rifugio in una casa abbandonata e in rovina alcuni senza casa.
Entrano la sera, zitti zitti, poi se la filano la mattina dopo. Il
posto è fatiscente ma offre un riparo in quest'estate di pioggia
e temporali.
Non danno fastidio a nessuno, ma questo importa poco a qualche balordo,
fascista tesserato o semplice fascio di strada. Una sera in quattro
accendono tre bocce e le buttano oltre la recinzione, nel dormitorio di
fortuna.Cadono a pochi passi dal giaciglio dove dormivano due ragazzi,
probabilmente tossici. Per un pelo non sono bruciati vivi.
Una storia di ordinaria ferocia, già sepolta dalle cronache: in fondo, questa volta, non c'è scappato il morto.
R. Em.
Partecipato presidio il 30 giugno davanti al tribunale di Cosenza,
circa trenta persone, in una calda città. Molti dei passanti
attirati dagli striscioni: "Libertà d'opinione, difesa del
territorio", "Vincenzo non è solo", "Non si sdegni la gente per
bene se non mi adatto a portar le catene".
Hanno solidarizzato e dato segni di simpatia e apprezzamento leggendo il comunicato di seguito.
"Vincenzo Giordano è un anarchico, un libertario, una persona
che ama la propria terra ed intende difenderla da chi vorrebbe
svenderla ed annientarla in nome del profitto e della speculazione.
Vive a San Lorenzo Del Vallo. Da sempre denuncia pubblicamente il
malaffare, scrivendo articoli, diffondendo volantini, partecipando alla
vita pubblica del suo paese, cantando le canzoni di De
Andrè. Tra le tante iniziative sociali e culturali di cui
s'è fatto promotore negli anni passati, ha condotto
un'estenuante campagna a favore della riapertura del castello di San
Lorenzo, un bene comune, un edificio storico che il malgoverno calabro
aveva confinato in uno stato di mortificante abbandono.
E' evidente che le sue attività danno fastidio. Perché
promuovono un diverso modo di intendere il rapporto con i luoghi.
In questa terra sovraccarica di indifferenza e clientelismo, un
cittadino come Vincenzo, che pratica la democrazia dal basso, dà
fastidio a chi vorrebbe continuare a malamministrare indisturbato.
Negli ultimi anni Vincenzo ha ricevuto minacce ed aggressioni verbali.
Ed è stato pure denunciato per il semplice fatto di avere
espresso liberamente le proprie opinioni.
È prevista per il prossimo martedì 30 giugno, alle 12.00,
nel tribunale di Cosenza, la sentenza del processo a suo carico, in
quanto denunciato dal sindaco del Comune di San Lorenzo del Vallo (CS)
Luciano Marranghello, che si sente diffamato da un volantino pubblico
in cui si sosteneva che la giunta comunale perseguiva interessi
particolari, sperperava il denaro pubblico, assumeva direttamente il
personale, amici e parenti degli amici.
Una condanna a Vincenzo rappresenterebbe un nuovo grave attacco
alla libertà d'opinione, al pensiero critico ed
all'attivismo sociale. Martedì 30 giugno ore 12 presidio
in solidarietà sotto il tribunale di Cosenza. I compagni e le
compagne di Cosenza in piazza contro il G8."
La sentenza è stata spostata al 14 luglio, giorno in cui ricorre
la presa della Bastiglia, siamo sicuri che porterà fortuna a
Vincenzo.
Prima delle iniziative territoriali contro il G8 a Cosenza, alcune
decine di attivisti, si sono ritrovati ad occupare per alcune ore, la
sede cittadina della SoriCal, società mista che gestisce le
acque in Calabria, per poi occupare l'acquedotto comunale, e quindi la
piazza del Comune, dove è stato dato il seguente volantino,
anche agli automobilisti, non dispiaciuti dell'iniziativa, nonostante
ciò rallentasse il traffico e il caldo forte data l'ora, ormai
di pranzo. L'iniziativa ha avuto il giusto risalto della stampa locale,
ma soprattutto apprezzamenti dai più, visto la penuria di acqua
in città, nonostante l'anno piovoso e le riserve idriche
stracolme.
"L'acqua è di tutti – SoriCal dica la verità – No Veolia
Veolia è la più grande multinazionale al mondo nella
gestione del bene più prezioso, l'acqua. Ed è la seconda
per quel che riguarda, invece, la gestione dei rifiuti. Ha già
acquistato una quota della nostra acqua e da qualche mese preme sulla
regione Calabria e le amministrazioni locali per costruire un
inceneritore in provincia di Cosenza. Siccome i Comuni non sono in
regola col pagamento del canone idrico a Sorical, la privatizzazione
già in atto, rischia di consegnare a Veolia l'intero patrimonio
idrico regionale.
La nostra acqua infatti è stata già privatizzata. Presto
anche qui da noi potrebbero verificarsi situazioni analoghe a quanto
avvenuto in alcuni centri del Lazio, dove i cittadini di interi centri
urbani si sono ritrovati tra le mani bollette dell'acqua dal costo
triplicato. So.Ri.Cal S.p.A. è una società mista
pubblico-privata con il 53,5% del capitale sociale in mano alla Regione
Calabria (con piccole quote dalle Province e dall'ANCI regionale), ed
il rimanente 46,5 % dalla Acque di Calabria S.P.A.Costituita il 26
febbraio 2003, dal 1 novembre del 2004 gestisce gli acquedotti
regionali, l'approvvigionamento idrico e la fornitura all'ingrosso di
acqua potabile ai comuni e ad altri enti. Questa gestione avrà
una durata di 30 anni.
Originariamente Acque di Calabria S.p.A., che era costituita da Enel
Ydro e dall'Acquedotto Pugliese, entra in So.Ri.Cal con il 49%
azionario ma non sborsa un solo euro, pronta però a essere
solvente con il recupero delle tariffe, man mano che saranno pagate. In
seguito l'Acquedotto Pugliese ha venduto le sue quote a Enel Ydro che
è rimasto quindi unico socio. Il 22 dicembre '04 la Veolia ha
acquistato il 100% del capitale di Enel Ydro.
La privatizzazione del settore significa aumento delle tariffe, anche
se nel contratto con la So.Ri.Cal era previsto che queste restassero
bloccate fino al 2008, se non a fronte di un reale miglioramento della
qualità del servizio. Eppure le tariffe sono aumentate
annualmente mentre del "reale miglioramento" del servizio non si
è vista traccia. Al contrario, nonostante le ingenti piogge
dello scorso inverno, a Cosenza l'acqua continua ad essere erogata SOLO
in determinate fasce orarie.
- Protestiamo contro la privatizzazione dell'acqua
- Vogliamo che i dirigenti sorical forniscano precise Informazioni alle popolazioni
- Lottiamo contro la costruzione di un inceneritore di rifiuti a Cosenza.
Venerdi' 2 luglio giornata di mobilitazione cittadina a difesa
dell'acqua come bene comune e di indignazione contro i progetti di
trasformare la
Provincia di Cosenza in una gigantesca discarica.
Chiediamo che tutti i comuni della provincia attivino subito la raccolta
Differenziata porta a porta"
VocinpiazzacontroilG8 Cosenza