A cura della Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese
bel-lavoro@federazioneanarchica.org
34 minatori della regione di Rostov, Russia meridionale, hanno
occupato il 25 giugno scorso i pozzi della miniera di Chick,
minacciando di restare barricati nel sottosuolo, finchè non
fossero loro versati gli stipendi arretrati.
Si tratta del secondo episodio di questo genere avvenuto nella miniera
negli ultimi tre mesi, ma almeno questa volta gli stipendi sono
stati pagati quasi immediatamente.
I lavoratori reclamavano il pagamento di 21 milioni e 500 mila rubli
(pari a circa 689.000 dollari Usa) quali stipendi arretrati, mentre la
direzione affermava invece che la somma dovuta era di circa 12 milioni
di rubli.
Quando nell'aprile scorso dieci minatori si chiusero nella medesima
miniera, riuscirono a ottenere il pagamento della somma loro dovuta
alla fine del secondo giorno di occupazione; questa volta invece –
forse per evitare una forma di pubblicità particolarmente
negativa – la direzione ha pagato quanto dovuto allo scadere delle 24
ore dall'inizio dell'occupazione
La miniera di Chick, che solo pochi anni addietro occupava circa 800
minatori, è solo una delle tante miniere della regione che sono
via via finite in fallimento a causa della vetustà degli
impianti e della cattiva organizzazione della produzione
Allo scalo Salesiani, stazione centrale di Bologna, il 25 giugno
sono scesi in sciopero i lavoratori della Pietro Mazzoni Ambiente e
della Cooperativa Domino Multiservice per protestare contro la mancata
sottoscrizione da parte dei due "datori di lavoro" del nuovo contratto
nazionale del 30 marzo 2009.
Lo sciopero, indetto dalla CUB Trasporti per l'intero turno di lavoro,
è pienamente riuscito e ha visto la partecipazione di una
quarantina di lavoratori che hanno inoltre presidiato nella mattinata
lo stabile dove ha sede la Pietro Mazzoni Ambiente.
Durante lo sciopero, ai lavoratori delle due società di pulizie
si sono inoltre aggiunti altri lavoratori dell'impianto OGR di Via
Casarini e della Stazione Centrale, mentre, per tutta la giornata si
sono completamente fermate le attività di pulizia dei
treni.
Per molti lavoratori degli appalti ferroviari dipendenti da alcune
società, fra le quali la P. Mazzoni Ambiente, la mancata
sottoscrizione del nuovo contratto nazionale della mobilità del
30\03\2009 si somma alle incertezze legate al rinnovo dell'appalto.
Addirittura i lavoratori della Cooperativa Domino M. di Bologna, che
percepiscono la busta paga il giorno 20, questo mese l'hanno ricevuta
in ritardo di 2 giorni, con la sorpresa che è stato dato "a
mano" un importo di 200 euro, con la promessa di avere il mancante
(all'incirca 600 euro) successivamente.
Questa situazione sta mettendo agitazione e incertezza sul destino dei
lavoratori, mentre circolano voci di licenziamenti a causa della
riduzione delle risorse economiche destinate al settore.
"Oggi (martedì 30 giugno) la Fiat ha comunicato alle RSU la
messa in Cig di 235 lavoratori Fiat Auto e di 133 lavoratori di Fiat
Powertrain di Arese per 13 settimane consecutive, dal 24 agosto al 22
novembre 2009". Considerando che questi lavoratori sono già in
Cig per 7 settimane consecutive, di fatto ciò prelude alla
volontà della chiusura di Arese. E' ormai sempre più
evidente che la Fiat in quella "sua" area punta alla speculazione
edilizia. Non a caso, come riportato nel numero precedente, sono state
messe in Cig anche 50 lavoratori (su 69 totali) ex Alfa di "Innova
Service" per 13 settimane. Ma, come deciso nella loro assemblea,
lunedì 29 giugno si sono presentati ai cancelli della "Innova
Service" con la volontà di andare ad occupare regolarmente il
posto di lavoro. L'iniziativa, promossa dallo Slai Cobas, ha suscitato
le reazioni della dirigenza dello stabilimento, minacciando
"ritorsioni" contro i lavoratori.
Sono già state preannunciate iniziative di lotta volte a coinvolgere tutto il sito di Arese.
Al liceo scientifico (?) Righi di Cesena l'insegnante Alberto Marani
ha preso l'iniziativa di diffondere un questionario in cui chiedeva ai
propri studenti "quale insegnamento avrebbero scelto fra religione
cattolica, storia delle religioni e diritti umani". Questo è
stato sufficiente per subire, su richiesta dell'Ufficio scolastico
regionale dell'Emilia Romagna (neanche fosse lo Stato del Vaticano) la
sospensione dall'insegnamento e dello stipendio per due mesi (il
provvedimento è in vigore dal 20 maggio). Ma non si diceva che
quello italiano è uno Stato laico?
Una delle forme di protesta messa in atto è quella della petizione: http://petizione-per-alberto-marani.netsons.org/
Nessun italiano di buon senso direbbe mai che tra le poche cose che
funzionano in Italia ci siano le ferrovie. Ma per Trenitalia la
realtà virtuale è più importante di quella reale e
l'immagine è fondamentale. Così, al macchinista
(nonché RLS) Dante De Angelis che aveva pubblicamente denunciato
guasti e pericoli per i lavoratori e gli utenti delle ferrovie,
l'azienda aveva risposto con il licenziamento. Alla prima udienza
contro questo provvedimento il giudice, come da prassi, ha chiesto la
disponibilità a un accordo bonario. De Angelis, preoccupato per
la perdita del lavoro, ha dato la sua disponibilità ma
senza accettare "che umiliano me, i miei cari, la funzione di RLS
e quanti mi hanno sostenuto". L'azienda chiede la ritrattazione delle
dichiarazioni "lesive dell'immagine" e senza pudore, attraverso i suoi
legali, arriva a sostenere che gli spezzamenti dei treni non sono
eventi "pericolosi" e che "il filo che tiene insieme i treni è
fatto apposta per rompersi". I numerosi incidenti ai treni ETR e le
stesse ammissioni di Trenitalia sui problemi di progettazione degli
stessi? Dimenticati. Il lavoro è necessario per vivere, ma Dante
non vende la sua dignità. Presto verrà fissata la prima
udienza. La lotta continua.
"Mercoledì 24 giugno, resterà come un giorno nero
nella storia del movimento dei migranti sans papier in Francia, ma
soprattutto nella storia del sindacalismo francese".
E' stato messo in opera un violentissimo sgombero da parte del servizio
d'ordine della CGT dei "circa 500 sans papier che da più di un
anno occupavano i locali della Bourse de travail di proprietà
del maggior sindacato francese della CGT, per rivendicare una
regolarizzazione completa di tutti sans papier".
All'incirca un centinaio di membri della sicurezza della CGT,
incappucciati e mascherati (in barba alla stessa legge francese che
vieta di mascherarsi il volto durante le manifestazioni), approfittando
del fatto che la maggior parte degli occupanti si erano recati ad una
manifestazione di protesta, "hanno bastonato e gasato tutti gli uomini,
donne e bambini presenti". Alcuni hanno dovuto essere ricoverati
all'ospedale. "Una situazione di degrado terribile sotto la
pioggia, il freddo, fame e sete nella totale indifferenza di
autorità e passanti".
L'intervento successivo delle forze di polizia (chiaramente concordato)
ha imposto l'evacuazione dei locali. Parecchie centinaia di persone
(è stata elaborata una lista di 600 sans papier) hanno
continuato la protesta accampandosi sul marciapiede di Boulevard du
Temple (vicino a Place de la Repubblique) per ottenere
ospitalità e rivendicare la regolarizzazione.