Umanità Nova, n.27 del 12 luglio 2009, anno 89

Bel lAvoro


A cura della Commissione Lavoro  della Federazione Anarchica Milanese
bel-lavoro@federazioneanarchica.org

Russia. Occupata una miniera

34 minatori della regione di Rostov, Russia meridionale, hanno occupato il 25 giugno scorso i pozzi della miniera di Chick, minacciando di restare barricati nel sottosuolo, finchè non fossero loro versati gli stipendi arretrati.
Si tratta del secondo episodio di questo genere avvenuto nella miniera negli ultimi tre mesi, ma almeno questa volta  gli stipendi sono stati pagati quasi immediatamente.
I lavoratori reclamavano il pagamento di 21 milioni e 500 mila rubli (pari a circa 689.000 dollari Usa) quali stipendi arretrati, mentre la direzione affermava invece che la somma dovuta era di circa 12 milioni di rubli.
Quando nell'aprile scorso dieci minatori si chiusero nella medesima miniera, riuscirono a ottenere il pagamento della somma loro dovuta alla fine del secondo giorno di occupazione; questa volta invece – forse per evitare una forma di pubblicità particolarmente negativa – la direzione ha pagato quanto dovuto allo scadere delle 24 ore dall'inizio dell'occupazione
La miniera di Chick, che solo pochi anni addietro occupava circa 800 minatori, è solo una delle tante miniere della regione che sono via via finite in fallimento a causa della vetustà degli impianti e della cattiva organizzazione della produzione

Bologna. Sciopero delle cooperative delle pulizie F.S.

Allo scalo Salesiani, stazione centrale di Bologna, il 25 giugno sono scesi in sciopero i lavoratori della Pietro Mazzoni Ambiente e della Cooperativa Domino Multiservice per protestare contro la mancata sottoscrizione da parte dei due "datori di lavoro" del nuovo contratto nazionale del 30 marzo 2009.
Lo sciopero, indetto dalla CUB Trasporti per l'intero turno di lavoro, è pienamente riuscito e ha visto la partecipazione di una quarantina di lavoratori che hanno inoltre presidiato nella mattinata lo stabile dove ha sede la Pietro Mazzoni Ambiente.
Durante lo sciopero, ai lavoratori delle due società di pulizie si sono inoltre aggiunti altri lavoratori dell'impianto OGR di Via Casarini e della Stazione Centrale, mentre, per tutta la giornata si sono completamente fermate le attività di  pulizia dei treni.  
Per molti lavoratori degli appalti ferroviari dipendenti da alcune società, fra le quali la P. Mazzoni Ambiente, la mancata sottoscrizione del nuovo contratto nazionale della mobilità del 30\03\2009 si somma alle incertezze legate al rinnovo dell'appalto.
Addirittura i lavoratori della Cooperativa Domino M. di Bologna, che percepiscono la busta paga il giorno 20, questo mese l'hanno ricevuta in ritardo di 2 giorni, con la sorpresa che è stato dato "a mano" un importo di 200 euro, con la promessa di avere il mancante (all'incirca 600 euro) successivamente.
Questa situazione sta mettendo agitazione e incertezza sul destino dei lavoratori, mentre circolano voci di licenziamenti a causa della riduzione delle risorse economiche destinate al settore.

Arese. 50 operai in cassa integrazione vanno al lavoro

"Oggi (martedì 30 giugno) la Fiat ha comunicato alle RSU la messa in Cig di 235 lavoratori Fiat Auto e di 133 lavoratori di Fiat Powertrain di Arese per 13 settimane consecutive, dal 24 agosto al 22 novembre 2009". Considerando che questi lavoratori sono già in Cig per 7 settimane consecutive, di fatto ciò prelude alla volontà della chiusura di Arese. E' ormai sempre più evidente che la Fiat in quella "sua" area punta alla speculazione edilizia. Non a caso, come riportato nel numero precedente, sono state messe in Cig anche 50 lavoratori (su 69 totali) ex Alfa di "Innova Service" per 13 settimane. Ma, come deciso nella loro assemblea, lunedì 29 giugno si sono presentati ai cancelli della "Innova Service" con la volontà di andare ad occupare regolarmente il posto di lavoro. L'iniziativa, promossa dallo Slai Cobas, ha suscitato le reazioni della dirigenza dello stabilimento, minacciando "ritorsioni" contro i lavoratori.
Sono già state preannunciate iniziative di lotta volte a coinvolgere tutto il sito di Arese.

L'intolleranza religiosa in uno stato che si dichiara laico

Al liceo scientifico (?) Righi di Cesena l'insegnante Alberto Marani ha preso l'iniziativa di diffondere un questionario in cui chiedeva ai propri studenti "quale insegnamento avrebbero scelto fra religione cattolica, storia delle religioni e diritti umani". Questo è stato sufficiente per subire, su richiesta dell'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna (neanche fosse lo Stato del Vaticano) la sospensione dall'insegnamento e dello stipendio per due mesi (il provvedimento è in vigore dal 20 maggio). Ma non si diceva che quello italiano è uno Stato laico?
Una delle forme di protesta messa in atto è quella della petizione: http://petizione-per-alberto-marani.netsons.org/

Per Dante De Angelis "la dignità non è in vendita"

Nessun italiano di buon senso direbbe mai che tra le poche cose che funzionano in Italia ci siano le ferrovie. Ma per Trenitalia la realtà virtuale è più importante di quella reale e l'immagine è fondamentale. Così, al macchinista (nonché RLS) Dante De Angelis che aveva pubblicamente denunciato guasti e pericoli per i lavoratori e gli utenti delle ferrovie, l'azienda aveva risposto con il licenziamento. Alla prima udienza contro questo provvedimento il giudice, come da prassi, ha chiesto la disponibilità a un accordo bonario. De Angelis, preoccupato per la perdita del lavoro,  ha dato la sua disponibilità ma senza accettare "che umiliano me,  i miei cari, la funzione di RLS e quanti mi hanno sostenuto". L'azienda chiede la ritrattazione delle dichiarazioni "lesive dell'immagine" e senza pudore, attraverso i suoi legali, arriva a sostenere che gli spezzamenti dei treni non sono eventi "pericolosi" e che "il filo che tiene insieme i treni è fatto apposta per rompersi". I numerosi incidenti ai treni ETR e le stesse ammissioni di Trenitalia sui problemi di progettazione degli stessi? Dimenticati. Il lavoro è necessario per vivere, ma Dante non vende la sua dignità. Presto verrà fissata la prima udienza. La lotta continua.

Parigi. La guerra della CGT contro i sans papier

"Mercoledì 24 giugno, resterà come un giorno nero nella storia del movimento dei migranti sans papier in Francia, ma soprattutto nella storia del sindacalismo francese".
E' stato messo in opera un violentissimo sgombero da parte del servizio d'ordine della CGT dei "circa 500 sans papier che da più di un anno occupavano i locali della Bourse de travail di proprietà del maggior sindacato francese della CGT, per rivendicare una regolarizzazione completa di tutti sans papier".
All'incirca un centinaio di membri della sicurezza della CGT, incappucciati e mascherati (in barba alla stessa legge francese che vieta di mascherarsi il volto durante le manifestazioni), approfittando del fatto che la maggior parte degli occupanti si erano recati ad una manifestazione di protesta, "hanno bastonato e gasato tutti gli uomini, donne e bambini presenti". Alcuni hanno dovuto essere ricoverati all'ospedale. "Una situazione di degrado  terribile sotto la pioggia, il freddo, fame e sete nella totale indifferenza di autorità e passanti".
L'intervento successivo delle forze di polizia (chiaramente concordato) ha imposto l'evacuazione dei locali. Parecchie centinaia di persone (è stata elaborata una lista di 600 sans papier) hanno continuato la protesta accampandosi sul marciapiede di Boulevard du Temple (vicino a Place de la Repubblique) per ottenere ospitalità e rivendicare la regolarizzazione.

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