A cura di Raffaele
L'8 luglio scorso a Montreuil (a est di Parigi) la polizia francese
è intervenuta per sfrattare alcuni giovani che stavano occupando
un edificio in stato di abbandono, rinominato “La Clinique”.
I poliziotti hanno sparato con fucili “flash-ball”, che sparano
proiettili di gomma di 4 mm, ad altezza uomo. Alcuni ragazzi sono stati
feriti al petto e alla testa e uno di essi, colpito in pieno volto, ha
perso l'uso di un occhio. Tre ragazzi sono stati arrestati.
Fonti:
www.anarchistnews.org
http://laclinique.over-blog.net
http://juralibertaire.over-blog.com
Accanto al porto di Patrasso da alcuni anni i migranti (in
particolare afgani) che cercano di raggiungere le coste italiane
sopravvivono in baracche di lamiera in condizioni di grave disagio e,
come se non bastasse, vengono perseguitati quotidianamente dalla
polizia. Alle 5 del mattino di domenica 12 luglio la polizia
antisommossa ha circondato il campo.
Quattro cittadini greci che si trovavano nei pressi per esprimere
solidarietà sono stati immediatamente arrestati. Subito dopo la
polizia è entrata nel campo arrestando le persone che si
trovavano lì e dando il via al lavoro di demolizione. Nello
stesso tempo un incendio è “misteriosamente” divampato,
distruggendo gran parte delle baracche. Quelle rimaste in piedi sono
state abbattute dalla polizia.
Fonte:
http://www.occupiedlondon.org/blog
Il colpo di stato in Honduras non è stato accolto dalla
popolazione in maniera silenziosa e rassegnata: fin dal giorno
successivo al golpe la gente è scesa nelle strade per
protestare. L'esercito ha sparato contro i manifestanti, uccidendo un
ragazzo di 19 anni e ferendo molte altre persone.
Il sindacato degli insegnanti dell'Honduras ha immediatamente
proclamato lo sciopero generale permanente, così come molte
altre associazioni sindacali.
Moltissime scuole in tutto il paese sono state chiuse. Le
università in cui i rettori hanno tenuto aperte le porte sono
state occupate dagli studenti.
La resistenza continua, nonostante la minaccia di pesanti repressioni contro insegnanti e studenti.
Fonti:
http://www.emancipating-education-for-all.org
www.rightsaction.org