Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare di Castelnuovo Cilento
nato il 2 ottobre 1951, è morto il 4 agosto 2009 nel reparto
psichiatrico dell'Ospedale San Luca di Vallo della Lucania in
circostanze decisamente poco chiare, in conclusione di una vicenda
davvero delirante. Secondo la versione ultima (all'inizio si era
favoleggiato di una serie di fantomatici incidenti a catena che avrebbe
provocato) è stato fermato, con uno spiegamento di mezzi
notevole, dalle forze dell'ordine nel suo luogo di vacanza per una
ipotetica e per di più banale contravvenzione al codice
stradale, essendosi, a dire del Sindaco di Pollica, immesso contromano
in una strada. Questi aveva risolto la cosa in maniera a dir poco
spropositata, destinandolo al Trattamento Sanitario Obbligatorio e lo
faceva accompagnare forzatamente al reparto psichiatrico dell'Ospedale
di Vallo della Lucania. La cosa, inoltre, appare al momento del tutto
illegale: un TSO necessita obbligatoriamente della richiesta scritta
del medico curante del soggetto e di uno specialista dell'ASL di
competenza ed entrambe queste cose al momento sembrano mancare
all'appello – quanto meno sono state tenute nascoste ad amici e parenti
che le richiedevano. Come sia, i responsabili della clinica accettavano
il preteso TSO di Mastrogiovanni e lo rinchiudevano in una stanza
legandolo ad un letto di contenzione per quattro giorni, sottoponendolo
a cure farmacologiche.
Mastrogiovanni, durante l'episodio che aveva preceduto il suo preteso
TSO, aveva invocato l'aiuto della titolare del villaggio vacanze,
affermando che "in quella clinica l'avrebbero ammazzato". Durante i
quattro giorni della sua contenzione continua al letto della clinica,
ai parenti ne è stata impedita la visita. Alla fine, alle 07.20
della mattina del 4 agosto, i medici ne hanno constatato la morte.
La reazione degli amici e dei parenti è stata rabbiosa, ma
lucida, e si è accompagnata all'apertura di un'inchiesta
giudiziaria basata su gravi ipotesi di reato: ai loro occhi al momento
il tutto appare configurarsi come un vero e proprio sequestro di
persona accompagnato dalla morte del sequestrato. Al momento, in base
agli elementi emersi dai primi momenti dell'indagine (l'autopsia che
sembra attribuire la morte ad un edema polmonare dalle cause non meglio
identificate, le registrazioni video interne alla clinica, ecc.), sono
indagate le persone coinvolte con l'accusa di omicidio colposo.
Ai suoi funerali a Castelnuovo Cilento il 13 agosto 2009, erano
presenti oltre duemila persone (Mastrogiovanni, tra l'altro, era un
maestro amato dagli alunni e stimato dai colleghi, come risulta dalle
varie inchieste giornalistiche). Io l'ho conosciuto esattamente dieci
anni fa. Nonostante non militasse in alcun modo più da decenni
(negli anni settanta aveva fatto parte del gruppo anarchico di Salerno
ed era stato coinvolto nell'episodio Falvella/Marini, restando ferito
dagli aggressori fascisti), si riconosceva ancora idealmente nel
movimento anarchico, di cui continuava a leggere la stampa e cercava
sempre la compagnia di chi era ancora attivo. Alla fine, è stato
vittima di quell'autoritarismo politico e sociale, del predominio dei
potenti, dell'emarginazione del debole, che aveva combattuto
attivamente da giovane e che avrebbe voluto vedere scomparire dalla
faccia della terra.
Shevek dell'OACN-FAI