Umanità Nova, n.29 del 30 agosto 2009, anno 89

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S. Lorenzo del Vallo. Le libertà non si concedono, si prendono (Pëtr Kropotkin)

Venerdì 31 luglio 2009, a San Lorenzo del Vallo (CS), in piazza Saverio Lupinacci, la Federazione Municipale di Base (FMB) di Spezzano Albanese e la Federazione Anarchica "Spixana"- FAI (CS), hanno tenuto un pubblico comizio che ha avuto quale argomento principale l'assoluzione del compagno Vincenzo Giordano avvenuta con formula piena, in seguito alla denuncia del 2007 mossagli dal sindaco del Comune di San Lorenzo del Vallo, Luciano Marranghello, che dichiarava in illo tempore di essersi sentito offeso "nel prestigio e nell'onore" dal contenuto di alcuni volantini e manifesti redatti e resi pubblici da Giordano Vincenzo. Altro argomento, non certamente secondario, trattato nel corso del comizio è stato quello relativo alla costruzione dell'inceneritore che il sindaco Marranghello, sembra voglia a tutti i costi imporre, nella Frazione Fedula.
Gli interventi, concreti e numerosi, non hanno fatto altro che evidenziare le manie dittatoriali del sindaco e dell'Amministrazione Comunale, protese a calpestare la libertà di pensiero, di critica individuale e collettiva, e la necessità di continuare a contrapporre ad esse iniziative sociali libertarie. La compagna Deborah De Rosa ha parlato di libertà di parola e di diritto al dissenso e nel denunciare l'autoritarismo dell'amministrazione comunale, ha difeso strenuamente l'attività sociale corretta e lineare del compagno Giordano, che a sua volta col suo intervento ha fortemente rivendicato la sua azione politica contro l'operato autoritario e clientelare del sindaco e dell'Amministrazione Comunale. Il compagno Oreste Cozza di Cosenza, nell'esprimere solidarietà al compagno Vincenzo, ha ribadito il no degli anarchici e  di tutte le realtà ambientaliste e di base della provincia di Cosenza alla costruzione dell'inceneritore che il sindaco vuole impiantare nella Frazione di Fedula. Il compagno Domenico Liguori ha concluso i lavori affermando con forza che "le libertà non si concedono, si prendono", libertà che a San Lorenzo del Vallo vengono oggi quotidianamente calpestate dagli atteggiamenti da ducetto di paese del sindaco Marranghello; ricordando altresì la dura battaglia che gli anarchici hanno condotto a Spezzano Albanese insieme alla comunità tutta contro un altro sindaco-duce, ha esortato la comunità di San Lorenzo del Vallo a lottare unita per affermare con la prassi sociale i valori di libertà, giustizia ed eguaglianza, col fine di determinare la caduta del duce di San Lorenzo del Vallo, al pari di come è stata determinata, da un ventennio all'incirca, la caduta del duce di Spezzano. Il compagno Domenico ha affermato inoltre la netta e dura opposizione degli anarchici contro l'inceneritore che il sindaco Marranghello intende costruire a Frazione Fedula, in quanto detta costruzione se malauguratamente dovesse avverarsi minerebbe non solo la salute pubblica e ambientale di San Lorenzo ma quella di tutti i paesi limitrofi fino alla vasta area della sibaritide.
Nonostante il sindaco, l'Amministrazione Comunale e il comandante dei vigili, abbiano fatto di tutto per non far riuscire la manifestazione vietando di fatto la piazza principale, l'iniziativa della FMB e della Federazione Anarchica "Spixana"- FAI ha visto un'ottima presenza di pubblico sanlorenzano che ha applaudito fragorosamente i passaggi più interessanti del comizio. Rimane da sottolineare che il sindaco, Luciano Marranghello, a mò di provocazione, si è posizionato davanti al palco per tutto il corso della manifestazione ed a fine comizio si è messo a girare per la piazza con quella tipica aria che tra l'indifferenza e l'arrabbiatura sembrava volesse dire ai "suoi" concittadini: "se ho vietato il comizio nella piazza centrale, come vi siete permessi a venire ad ascoltarlo in questa piazza interna! Domani vi aggiusto io, tanto vi ho schedati, uno per uno!". Questo atteggiamento provocatorio del sindaco ha suscitato le ire di alcuni compagni che a fine comizio, mentre faceva la sua passeggiatina di sfida per la piazza gli hanno gridato: "Dimissioni, dimissioni". Erano presenti compagni venuti da Cosenza e da Sant'Agata d'Esaro.
La serata ha avuto il suo epilogo al Caffé Culturale "Il Galeone", dove c'è stata l'esibizione del gruppo musicale "Bashkim", che con tarantelle, musiche e canti popolari anche in arbereshe, ha allietato una serata indimenticabile per il suo significato sociale e politico. Da notare anche l'esecuzione di canti anarchici e di Fabrizio De Andrè.  Vincenzo ha ringraziato tutti i compagni e le compagne, i cittadini e le cittadine, per la solidarietà mostratagli in tutti i momenti processuali e non.

Federazione Anarchica "Spixana" - FAI di Spezzano Albanese
FMB, Federazione Municipale di Base di Spezzano Albanese

Pordenone. Signornò. Un fazzoletto giallo contro le ronde militari

A Pordenone, città al terzo posto tra le più sicure d'Italia (classifica recente del sole 24ore) adesso sono arrivati pure i militari… 40 per la precisione. No, non fa ridere, perché questi girano armati, perché chiedono documenti a casaccio (ma soprattutto a ragazze e ragazzini alternativi giusto per unire l'utile al dilettevole) e per dimostrare che lo stipendio se lo guadagnano, nonostante tutti sappiamo che sono per lo più imboscati nell'esercito perché disoccupati o per garantirsi un reddito sicuro in tempi di crisi (lo spirito patriottico è una baggianata della propaganda nazionalista).
Non fa ridere, perché a scortarli c'è l'obbligo del poliziotto e siccome la polizia lamenta tagli generalizzati da anni, anche a Pordenone si sono incazzati, e non poco, volantinando al mercato contro l'arrivo dei militi… a dire il vero il malcontento era stato espresso pure con le ronde padane, ma quelle per ora fanno effettivamente ridere e, rinnoviamo l'invito, a chi vuole "rifarsi la percezione" che organizziamo visite guidate dopo le 22.00 in città per verificare il mortorio e la tranquillità cittadina.
Ma chi è l'ideatore di tutto ciò? L'ineffabile A. Ciriani, presidente della Provincia; l'ha confessato appena trapelata la notizia:" La Russa me li ha mandati, glieli chiesi durante la visita del ministro a Casarsa". Probabilmente manco ci sperava, sicuramente non così presto, o forse, come la logica farebbe supporre, potrebbe nondimeno trattarsi di una mossa interna al PDL per ostacolare o quantomeno ridimensionare l'effetto ronde leghiste.
E adesso che abbiamo questi perditempo per la città che rischiano di creare problemi e malcontento (persino i commercianti consigliano di farli girare di sera pur rinnovando stima alla divisa), dopo neppure tre settimane, è già pronto il piano B: saranno usati in provincia, magari alle feste, alle sagre insomma dove gira tanta gente. La dimostrazione che non servono a nulla c'è la da pure l'artefice di questo rigurgito da governo militare.
Certo che all'incravattato e moderato Ciriani, ex cantante ska che tra una canzone e l'altra intonava ai concerti "chi non salta un albanese è, è!", additato pochi anni fa dal suo stesso collega di partito Marzio Contento come "ultras e teppista" mentre prendeva a calci in branco un oppositore politico in piazza reo di aver ammainato un tricolore, la smania del militarismo non è passata e da buon "camerata dentro" non si smentisce mai.
Se poi aggiungiamo le ultime due ordinanze bislacche e ambigue della giunta comunale pordenonese, quella antisbandati e quella anticani possiamo solo attenderci l'istituzione della gogna pubblica e delle frustate espiatorie giusto per chiudere il cerchio.
Ribadendo, come accennavamo all'inizio, che non c'è da stare tranquilli, come anarchici e libertari della città dichiariamo pubblicamente che ci rifiuteremo di mostrare alcun documento ai militari né presteremo alcuna considerazione agli stessi portando appresso come segno di protesta per la militarizzazione della città un fazzoletto giallo con la scritta "Signornò'!" al braccio, al collo o al taschino ben visibile. Lanciamo questa campagna a tutti coloro che non vogliono vivere in una città militarizzata in preda al delirio securitario ma, al contrario, partecipare a costruire una città fatta di conoscenza, socialità e solidarietà. Ogni eventuale contraddittorio che dovesse gravare su chi indossasse questo segno di protesta con i militari, ci vedrà inscenare presidi e azioni di protesta con il volontario ed esplicito intento di rispedire al mittente i soldati. Se si volevano creare problemi di ordine pubblico a Pordenone sappiano che da oggi potrebbero riuscirci. Per ogni altra info e/o per ricevere il fazzoletto giallo scrivere a antironde@gmail.com

Iniziativa Libertaria - Pordenone

Maremma. Arte&Anarchia

4a Biennale d'Arte&Anarchia in Maremma (Sezione Poderi). Il  25 luglio al Franchino Garage dalle ore 16.00 fino all'arrivo dei carabinieri per "disturbo della quiete pubblica", il 26 luglio alle Macchie Alte da mattina a notte fonda. Calda estate maremmana con arte&anarchia che continua senza sosta e senza esaurirsi. Abbiamo messo la Quarta tre anni fa, superando due biennali. Non s'era mai vista una biennale così, che non finisce mai.
Solo sole e luna come energia. Il resto ce lo mettiamo noi. Portatevi il coltello. Musica, teatro, installazioni, pittura, scultura, canti, balli, cibo, vino, editoria. Avevamo proposto la due giorni con queste parole. Il 9 e 10 agosto 2008 i poderani hanno raccolto e contro ogni regola (come s'addice) questa estate seminano. Al Franchino Garage (25 luglio) ed all'Agriturismo Le Macchie Alte (domenica 26), una serata a consumo energetico O. No a plastica e minerale, ma acqua pubblica e piatti di carta di mais. Vino a volontà e pane come portavivande. La luna piena, l'estate e la fantasia saranno l'energia, la biennale d'arte&anarchia continua. Potrà capitare che per vedere un DVD sia necessario pedalare, per sentire/vedere stare in silenzio, per mangiare e ballare, un fuoco e la luna piena siano l'unico motore. Fra Saturnia e Montemerano, girare per Macchie Alte.
Per un malinteso è stata chiamata ancora sf/accende, ma una biennale che non finisce mai, si accende una sola volta, poi la miccia infiamma ciò che trova e crea situazioni che possono sfuggire di mano (ci piace). Questa volta ciò che si vedeva/sentiva/viveva alla domanda: MacheèArte? Si rispondeva: PerchèNo? La due giorni è stata un'altra tappa del percorso di Arte&Anarchia, che porterà in Maremma all'uso della sola acqua pubblica, al riciclo/recupero dei materiali per vivere e per fare arte, recuperare funzioni e culture che le "continue emergenze" hanno fatto perdere di vista (portatevi il coltello è un grido di riappropriazione di funzioni, contro plastica, sprechi, e persone sotto tutela)  tendere all'eliminazione degli aspetti commerciali ed al risparmio energetico e km O. Non tutto ma l'inizio di un percorso c'è stato. Coinvolgendo per tempo, progettando per tempo, dando maggior risalto ad ApARTe: avremmo potuto ottenere molto di più. Senza descrive l'intero programma, chi vuole può consultarlo su Art a part of cult(ure) o in giro per il'web, mi piace sinteticamente ricordare che oltre ai concerti ampi e prolungati, l'esposizione di oltre venti opere, gli interventi ironico-musicali di Mirko e Malò, conferenze, cibo, vino ecc.,  il programma è andato oltre, come sempre, debordando dal previsto. Due segnalazioni fra tante, di quelle in programma. Il tenero lancio di aquiloni costruiti sul posto, con l'invio attraverso il filo, di messaggi su dischi di carta che rapidamente salivano verso il cielo; ed una strepitosa "Bella Tutta" di Elena Guerrini, teatro di critica sull'uso della donna della bellezza del corpo. Quindi fuori programma, il megafono rovesciato verso il ventre della terra, col quale Tommaso Bressan parla nella parte larga che concentra il suono verso l'orecchio. Ed ancora i compagni napoletani di AAA Arte Amore Anarchia che hanno riproposto azioni situazioniste realizzate a Napoli durante le ultime elezioni. Particolarmente interessante il parcheggio ApARTe° ed il trattore-navetta verso il pratone delle Macchie Alte. Grande accoglienza, per una quantità di compagni che poteva essere maggiore. Un grazie sincero a Gianluca, Gianni, Maurizio  ed attraverso loro alle decine di compagni e amici che per quasi un mese hanno lavorato per regalare un notte stellata con musica e canti ad auspicare l'Anarchia che verrà.

Alberto Ciampi

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