Venerdì 31 luglio 2009, a San Lorenzo del Vallo (CS), in
piazza Saverio Lupinacci, la Federazione Municipale di Base (FMB) di
Spezzano Albanese e la Federazione Anarchica "Spixana"- FAI (CS), hanno
tenuto un pubblico comizio che ha avuto quale argomento principale
l'assoluzione del compagno Vincenzo Giordano avvenuta con formula
piena, in seguito alla denuncia del 2007 mossagli dal sindaco del
Comune di San Lorenzo del Vallo, Luciano Marranghello, che dichiarava
in illo tempore di essersi sentito offeso "nel prestigio e nell'onore"
dal contenuto di alcuni volantini e manifesti redatti e resi pubblici
da Giordano Vincenzo. Altro argomento, non certamente secondario,
trattato nel corso del comizio è stato quello relativo alla
costruzione dell'inceneritore che il sindaco Marranghello, sembra
voglia a tutti i costi imporre, nella Frazione Fedula.
Gli interventi, concreti e numerosi, non hanno fatto altro che
evidenziare le manie dittatoriali del sindaco e dell'Amministrazione
Comunale, protese a calpestare la libertà di pensiero, di
critica individuale e collettiva, e la necessità di continuare a
contrapporre ad esse iniziative sociali libertarie. La compagna Deborah
De Rosa ha parlato di libertà di parola e di diritto al dissenso
e nel denunciare l'autoritarismo dell'amministrazione comunale, ha
difeso strenuamente l'attività sociale corretta e lineare del
compagno Giordano, che a sua volta col suo intervento ha fortemente
rivendicato la sua azione politica contro l'operato autoritario e
clientelare del sindaco e dell'Amministrazione Comunale. Il compagno
Oreste Cozza di Cosenza, nell'esprimere solidarietà al compagno
Vincenzo, ha ribadito il no degli anarchici e di tutte le
realtà ambientaliste e di base della provincia di Cosenza alla
costruzione dell'inceneritore che il sindaco vuole impiantare nella
Frazione di Fedula. Il compagno Domenico Liguori ha concluso i lavori
affermando con forza che "le libertà non si concedono, si
prendono", libertà che a San Lorenzo del Vallo vengono oggi
quotidianamente calpestate dagli atteggiamenti da ducetto di paese del
sindaco Marranghello; ricordando altresì la dura battaglia che
gli anarchici hanno condotto a Spezzano Albanese insieme alla
comunità tutta contro un altro sindaco-duce, ha esortato la
comunità di San Lorenzo del Vallo a lottare unita per affermare
con la prassi sociale i valori di libertà, giustizia ed
eguaglianza, col fine di determinare la caduta del duce di San Lorenzo
del Vallo, al pari di come è stata determinata, da un ventennio
all'incirca, la caduta del duce di Spezzano. Il compagno Domenico ha
affermato inoltre la netta e dura opposizione degli anarchici contro
l'inceneritore che il sindaco Marranghello intende costruire a Frazione
Fedula, in quanto detta costruzione se malauguratamente dovesse
avverarsi minerebbe non solo la salute pubblica e ambientale di San
Lorenzo ma quella di tutti i paesi limitrofi fino alla vasta area della
sibaritide.
Nonostante il sindaco, l'Amministrazione Comunale e il comandante dei
vigili, abbiano fatto di tutto per non far riuscire la manifestazione
vietando di fatto la piazza principale, l'iniziativa della FMB e della
Federazione Anarchica "Spixana"- FAI ha visto un'ottima presenza di
pubblico sanlorenzano che ha applaudito fragorosamente i passaggi
più interessanti del comizio. Rimane da sottolineare che il
sindaco, Luciano Marranghello, a mò di provocazione, si è
posizionato davanti al palco per tutto il corso della manifestazione ed
a fine comizio si è messo a girare per la piazza con quella
tipica aria che tra l'indifferenza e l'arrabbiatura sembrava volesse
dire ai "suoi" concittadini: "se ho vietato il comizio nella piazza
centrale, come vi siete permessi a venire ad ascoltarlo in questa
piazza interna! Domani vi aggiusto io, tanto vi ho schedati, uno per
uno!". Questo atteggiamento provocatorio del sindaco ha suscitato le
ire di alcuni compagni che a fine comizio, mentre faceva la sua
passeggiatina di sfida per la piazza gli hanno gridato: "Dimissioni,
dimissioni". Erano presenti compagni venuti da Cosenza e da Sant'Agata
d'Esaro.
La serata ha avuto il suo epilogo al Caffé Culturale "Il
Galeone", dove c'è stata l'esibizione del gruppo musicale
"Bashkim", che con tarantelle, musiche e canti popolari anche in
arbereshe, ha allietato una serata indimenticabile per il suo
significato sociale e politico. Da notare anche l'esecuzione di canti
anarchici e di Fabrizio De Andrè. Vincenzo ha ringraziato
tutti i compagni e le compagne, i cittadini e le cittadine, per la
solidarietà mostratagli in tutti i momenti processuali e non.
Federazione Anarchica "Spixana" - FAI di Spezzano Albanese
FMB, Federazione Municipale di Base di Spezzano Albanese
A Pordenone, città al terzo posto tra le più sicure
d'Italia (classifica recente del sole 24ore) adesso sono arrivati pure
i militari… 40 per la precisione. No, non fa ridere, perché
questi girano armati, perché chiedono documenti a casaccio (ma
soprattutto a ragazze e ragazzini alternativi giusto per unire l'utile
al dilettevole) e per dimostrare che lo stipendio se lo guadagnano,
nonostante tutti sappiamo che sono per lo più imboscati
nell'esercito perché disoccupati o per garantirsi un reddito
sicuro in tempi di crisi (lo spirito patriottico è una
baggianata della propaganda nazionalista).
Non fa ridere, perché a scortarli c'è l'obbligo del
poliziotto e siccome la polizia lamenta tagli generalizzati da anni,
anche a Pordenone si sono incazzati, e non poco, volantinando al
mercato contro l'arrivo dei militi… a dire il vero il malcontento era
stato espresso pure con le ronde padane, ma quelle per ora fanno
effettivamente ridere e, rinnoviamo l'invito, a chi vuole "rifarsi la
percezione" che organizziamo visite guidate dopo le 22.00 in
città per verificare il mortorio e la tranquillità
cittadina.
Ma chi è l'ideatore di tutto ciò? L'ineffabile A.
Ciriani, presidente della Provincia; l'ha confessato appena trapelata
la notizia:" La Russa me li ha mandati, glieli chiesi durante la visita
del ministro a Casarsa". Probabilmente manco ci sperava, sicuramente
non così presto, o forse, come la logica farebbe supporre,
potrebbe nondimeno trattarsi di una mossa interna al PDL per ostacolare
o quantomeno ridimensionare l'effetto ronde leghiste.
E adesso che abbiamo questi perditempo per la città che
rischiano di creare problemi e malcontento (persino i commercianti
consigliano di farli girare di sera pur rinnovando stima alla divisa),
dopo neppure tre settimane, è già pronto il piano B:
saranno usati in provincia, magari alle feste, alle sagre insomma dove
gira tanta gente. La dimostrazione che non servono a nulla c'è
la da pure l'artefice di questo rigurgito da governo militare.
Certo che all'incravattato e moderato Ciriani, ex cantante ska che tra
una canzone e l'altra intonava ai concerti "chi non salta un albanese
è, è!", additato pochi anni fa dal suo stesso collega di
partito Marzio Contento come "ultras e teppista" mentre prendeva a
calci in branco un oppositore politico in piazza reo di aver ammainato
un tricolore, la smania del militarismo non è passata e da buon
"camerata dentro" non si smentisce mai.
Se poi aggiungiamo le ultime due ordinanze bislacche e ambigue della
giunta comunale pordenonese, quella antisbandati e quella anticani
possiamo solo attenderci l'istituzione della gogna pubblica e delle
frustate espiatorie giusto per chiudere il cerchio.
Ribadendo, come accennavamo all'inizio, che non c'è da stare
tranquilli, come anarchici e libertari della città dichiariamo
pubblicamente che ci rifiuteremo di mostrare alcun documento ai
militari né presteremo alcuna considerazione agli stessi
portando appresso come segno di protesta per la militarizzazione della
città un fazzoletto giallo con la scritta "Signornò'!" al
braccio, al collo o al taschino ben visibile. Lanciamo questa campagna
a tutti coloro che non vogliono vivere in una città
militarizzata in preda al delirio securitario ma, al contrario,
partecipare a costruire una città fatta di conoscenza,
socialità e solidarietà. Ogni eventuale contraddittorio
che dovesse gravare su chi indossasse questo segno di protesta con i
militari, ci vedrà inscenare presidi e azioni di protesta con il
volontario ed esplicito intento di rispedire al mittente i soldati. Se
si volevano creare problemi di ordine pubblico a Pordenone sappiano che
da oggi potrebbero riuscirci. Per ogni altra info e/o per ricevere il
fazzoletto giallo scrivere a antironde@gmail.com
Iniziativa Libertaria - Pordenone
4a Biennale d'Arte&Anarchia in Maremma (Sezione Poderi).
Il 25 luglio al Franchino Garage dalle ore 16.00 fino all'arrivo
dei carabinieri per "disturbo della quiete pubblica", il 26 luglio alle
Macchie Alte da mattina a notte fonda. Calda estate maremmana con
arte&anarchia che continua senza sosta e senza esaurirsi. Abbiamo
messo la Quarta tre anni fa, superando due biennali. Non s'era mai
vista una biennale così, che non finisce mai.
Solo sole e luna come energia. Il resto ce lo mettiamo noi. Portatevi
il coltello. Musica, teatro, installazioni, pittura, scultura, canti,
balli, cibo, vino, editoria. Avevamo proposto la due giorni con queste
parole. Il 9 e 10 agosto 2008 i poderani hanno raccolto e contro ogni
regola (come s'addice) questa estate seminano. Al Franchino Garage (25
luglio) ed all'Agriturismo Le Macchie Alte (domenica 26), una serata a
consumo energetico O. No a plastica e minerale, ma acqua pubblica e
piatti di carta di mais. Vino a volontà e pane come
portavivande. La luna piena, l'estate e la fantasia saranno l'energia,
la biennale d'arte&anarchia continua. Potrà capitare che per
vedere un DVD sia necessario pedalare, per sentire/vedere stare in
silenzio, per mangiare e ballare, un fuoco e la luna piena siano
l'unico motore. Fra Saturnia e Montemerano, girare per Macchie Alte.
Per un malinteso è stata chiamata ancora sf/accende, ma una
biennale che non finisce mai, si accende una sola volta, poi la miccia
infiamma ciò che trova e crea situazioni che possono sfuggire di
mano (ci piace). Questa volta ciò che si vedeva/sentiva/viveva
alla domanda: MacheèArte? Si rispondeva: PerchèNo? La due
giorni è stata un'altra tappa del percorso di Arte&Anarchia,
che porterà in Maremma all'uso della sola acqua pubblica, al
riciclo/recupero dei materiali per vivere e per fare arte, recuperare
funzioni e culture che le "continue emergenze" hanno fatto perdere di
vista (portatevi il coltello è un grido di riappropriazione di
funzioni, contro plastica, sprechi, e persone sotto tutela)
tendere all'eliminazione degli aspetti commerciali ed al risparmio
energetico e km O. Non tutto ma l'inizio di un percorso c'è
stato. Coinvolgendo per tempo, progettando per tempo, dando maggior
risalto ad ApARTe: avremmo potuto ottenere molto di più. Senza
descrive l'intero programma, chi vuole può consultarlo su Art a
part of cult(ure) o in giro per il'web, mi piace sinteticamente
ricordare che oltre ai concerti ampi e prolungati, l'esposizione di
oltre venti opere, gli interventi ironico-musicali di Mirko e
Malò, conferenze, cibo, vino ecc., il programma è
andato oltre, come sempre, debordando dal previsto. Due segnalazioni
fra tante, di quelle in programma. Il tenero lancio di aquiloni
costruiti sul posto, con l'invio attraverso il filo, di messaggi su
dischi di carta che rapidamente salivano verso il cielo; ed una
strepitosa "Bella Tutta" di Elena Guerrini, teatro di critica sull'uso
della donna della bellezza del corpo. Quindi fuori programma, il
megafono rovesciato verso il ventre della terra, col quale Tommaso
Bressan parla nella parte larga che concentra il suono verso
l'orecchio. Ed ancora i compagni napoletani di AAA Arte Amore Anarchia
che hanno riproposto azioni situazioniste realizzate a Napoli durante
le ultime elezioni. Particolarmente interessante il parcheggio
ApARTe° ed il trattore-navetta verso il pratone delle Macchie Alte.
Grande accoglienza, per una quantità di compagni che poteva
essere maggiore. Un grazie sincero a Gianluca, Gianni, Maurizio
ed attraverso loro alle decine di compagni e amici che per quasi un
mese hanno lavorato per regalare un notte stellata con musica e canti
ad auspicare l'Anarchia che verrà.
Alberto Ciampi