Umanità Nova, n.30 del 6 settembre 2009, anno 89

informAzione - 2


Torino. Serata contro il pacchetto sicurezza

Venerdì 17 luglio. La polizia aveva allestito uno spettacolo in grande stile in largo Saluzzo, dove "gli antirazzisti contro il pacchetto sicurezza" avevano annunciato una serata informativa. Nonostante un violento temporale gli uomini in divisa sono rimasti lì ad attendere i compagni, che invece hanno pensato bene di riparare sotto l'ampia tettoia del mercato coperto di piazza Madama Cristina. La serata, aperta da Fabio che cantava Brassens e De Andrè e da un duo di chitarra manuche, è proseguita con un'assemblea dove il momento informativo ha gradualmente lasciato il posto ad un fitto intreccio di proposte per rendere concreta la resistenza al pacchetto sicurezza. La legge liberticida e razzista che il parlamento aveva approvato in modo definitivo il 2 luglio. Di lì a poco la rivolta divampata nei CIE di Milano, Gradisca, Modena, Torino e le stragi in mare avrebbero controfirmato con la lotta, il sangue e la morte la nuova legge dello Stato italiano.

M. M.

Torino. Frontiere di Barriera

Una fila di panchine, i giochi per i bimbi, un chiosco di bibite, la linea del 4 che sferraglia lungo il corso. Siamo all'angolo tra corso Giulio e via Montanaro. Un giardinetto di periferia. Uno come tanti un tempo non lontano, oggi un posto di frontiera, dove la vicinanza offre occasioni di incontro e, insieme, rende tangibile lo sbarramento da oltrepassare. Qui gli italiani sono pochi, quasi tutti anziani che chiacchiericciano all'ombra, in un'illusione di feria che per i più è solo un ricordo di tempi migliori, quando la crisi non si era ancora mangiati risparmi e futuro dei figli. Gli altri, i più, sono tutti immigrati. Africani, maghrebini, slavi, cinesi. Ovunque bambini che corrono, giocano, gridano. Solo loro parlano bene italiano e traducono alle madri ed ai padri. Qui il 20 luglio è stato proiettato "Le tre sepolture" di Tommy Lee Jones. Una storia di mandriani, immigrati e guardie dal grilletto facile al confine tra USA e Messico, dove la vita di un immigrato vale la pallottola che lo uccide. Una rude educazione al sentimento e all'incontro in un western che non lascia spazio alle retorica.
Nell'angolo del chiosco il vecchio baffuto siciliano che lo gestisce apostrofa gli anarchici "Voi state con 'quelli là'. Poi aggiunge "una volta ero un compagno, adesso non più". E si chiude nel suo rancore.
Appena più in là, in un caos di bambini che smontano tutto e anziani che strillano per l'audio – troppo alto, troppo basso, sempre troppo – e le africane che si mangiano la nostra pizza, si consuma una serata complicata ma bella.

M. M.

Torano. Festa per Umanità Nova

Dopo parecchi anni, è tornata a Carrara la Festa per Umanità Nova. Si è tenuta sabato 18 luglio a Torano, una frazione a monte, subito a ridosso delle cave di marmo. Una giornata sola, intensa e gratificante con obiettivo una raccolta di fondi a favore del giornale.
Tutto è iniziato alle 17.30, quando nel cortile della ex scuola elementare sono stati allestiti giochi per bambini, Di seguito, prima dell'ora di cena, i compagni del Malatesta di Roma hanno presentato il loro libretto "A come anarchia".
All'apertura della cucina, terminata la presentazione, un vero è proprio assalto per accaparrarsi una delle tante porzioni di pasta nei fagioli o di capra con la polenta, piatti forti della serata. Un menù ricco e completo ha soddisfatto tutti gli avventori che hanno potuto mangiare e bere bene e abbondantemente con una modica cifra.
Verso le dieci di sera, Marco Rovelli, con il suo nuovo gruppo I LibertAria, dava il via alla serata musicale. A seguire, i Forastieri che hanno fatto ballare il pubblico a ritmo di pizzica. Il terzo gruppo in programma, Donato Landini, Piero del Prete  e altri, per l'occasione ribattezzatisi "Addetti alla Nostalgia Soc. Coop.", data l'ora raggiunta, era l'una di notte abbondantemente passata, e per non recare disturbo al paese, hanno dovuto "accontentarsi" di suonare ad amplificatori chiusi. Accontentarsi per modo di dire. Seduti su sedie, gli si è fatto attorno chi era rimasto fino a quell'ora, una centinaio di persone, e nell'intimità del suono delle chitarre al naturale, le loro voci hanno intonato vari canti della tradizione anarchica e popolare. E' stato sicuramente il momento più toccante della festa. Una stupenda chiusura per una bellissima festa che ci ha ripagato di tutte le fatiche fatte nelle settimane precedenti tra pulizia e preparativi del posto. Siamo arrivati alla fine, la mattina dopo, stanchi, ma appagati dal buon risultato e dalla affluenza. Abbiamo calcolato circa un migliaio di persone tra compagni e simpatizzanti che ci hanno permesso di raggiungere il nostro obiettivo: tra utile e sottoscrizioni varie siamo riusciti a raccogliere 1500 euro per il giornale. Un ringraziamento è doveroso per tutti quei compagni, esterni al gruppo Germinal-FAI di Carrara e al Circolo Lodovici Vico di Torano, organizzatori della festa, che hanno offerto la loro mano d'opera per la buona riuscita della festa. Per motivi di spazio non ci è possibile citarli tutti. Un ringraziamento particolare va al Comitato Pro-Torano, che ci ha messo a disposizione gratuitamente la struttura della cucina, da loro allestita, presente nel giardino della ex scuola di Torano.
Vista la buona riuscita di questa festa, abbiamo deciso di ripeterla il prossimo anno, portando la durata a tre giorni. Chiunque si voglia aggregare all'organizzazione ce lo faccia sapere e sarà il benvenuto.

RedC

Pordenone. Info-point contro le ronde e fazzoletti gialli

Neppure due settimane e sono oltre il centianio le persone che porteranno appresso il fazzoletto giallo contro la presenza dei militari a Pordenone: oltre 70 le adesioni al gruppo su Facebook, una trentina quelle arrivate in email antironde@gmail.com e più di una trentina tra i promotori della campagna di disobbedienza per questo ennesimo attacco alla libertà di tutti nel solco di una politica di odio e diffidenza nazionalista e leghista.
Le prenotazioni del fazzoletto giungono da più parti, moltissimi i giovani (i più tartassati dai controlli) ma anche da intere famiglie ("ne ordino 3 per tutta la famiglia" chiede una donna in email), sappiamo che dall'opinione ai fatti il passo non è facile né breve e quindi questa adesione ci rincuora e chiediamo a tutti, anche gli indecisi che su FB hanno messo in forse la propria partecipazione (sono una novantina), trovino il coraggio di esporsi pubblicamente come segnale di un'inversione di tendenza rispetto a tutto questo livore e razzismo gettato dall'alto di poteri e mezzi da partiti politici che sulla paura della gente stanno facendo le proprie fortune.
La campagna quindi prosegue e diamo appuntamento per venerdì 4 settembre in P.zza Risorgimento alle ore 18.00 per un Info-Point dove verranno distribuiti i fazzoletti gialli a chi ne ha già fatto richiesta e a coloro che in quel momento volessero aderirvi.
In questo presidio informativo oltre a volantini che spiegano i motivi di quest'azione ci saranno anche materiali riguardo ai numeri reali sulla sicurezza sia a Prdenone sia in Italia mostrando con dati alla mano come tutte queste operazioni lavorino sulla "percezione" della realtà, alimentandone le fobie e nascondendo, depistandoli, i veri motivi di paura che invece la gente vive quotidianamente, anche a Pordenone, come quella di non poter garantire asili e scuole pubbliche ai propri figli con tagli generali agli organici e agli orari delle attività in aule fatiscenti o mancanti, la paura di non poter accedere alle cure sanitarie, sempre più costose e sempre meno qualificate a causa dei tagli di risorse umane e strumentali, con la continua privatizzazione dei servizi e l'affossamento della ricerca,  a causa della costante precarizzazione del lavoro, dei licenziamenti e della cassa integrazione di massa e dell'impossibilità di arrivare economicamente alla terza settimana per sempre più famiglie e cittadini. Infine assieme al fazzoletto daremo un prontuario di autodifesa legale per qualsiasi inconveniente od abuso che chi lo indossa dovesse incontrare oltre all'appoggio totale ed incondizionato sul piano solidale e di partecipazione attiva. 

Iniziativa Libertaria

Oulx . Corteo No Tir

Sabato 29 agosto. Un migliaio di persone hanno manifestato per le strade di Oulx, in alta Val Susa, contro il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus.
La nuova opera, che si innesta in un territorio già violentemente sacrificato alle pretese del trasporto su gomma e su rotaia, sebbene sia stata a lungo "travestita" da "galleria di sicurezza", è un tunnel gemello di quello che oggi collega la Val Susa alla Maurienne.
L'opposizione, in Alta come in bassa Val Susa, sta crescendo. Il raddoppio del tunnel favorirebbe il moltiplicarsi del passaggio dei Tir, con aumento dell'inquinamento, senza alcun vantaggio per il territorio, condannato, ancora una volta, a mero corridoio di passaggio per le merci.
Al Corteo di Oulx hanno partecipato i comitati della Maurienne e quelli della Val d'Aosta, che nei loro interventi hanno sottolineato l'importanza di lotte congiunte contro un'idea di "sviluppo", che nega i danni alla salute ed all'ambiente derivanti dallo scambio di merci, che spesso viaggiano non per necessità intrinseca ma per una logica che è solo quella del maggior profitto.
Assenti i partiti, presenti e visibili invece No Tav ed anarchici con le loro bandiere.
Nei prossimi mesi la lotta dei No Tir e dei No Tav entrerà nel vivo. I lavori del tunnel non tarderanno ad iniziare, mentre, sul fronte No Tav, il Ministro Matteoli ha annunciato per settembre ottobre i primi sondaggi. Probabilmente crede che quattro anni di trattative, di mediazioni politiche per dividere il movimento abbiano dato i loro frutti. Al movimento popolare, a ciascuno di noi, il compito di dimostrare che si sbaglia.

M. M.

Gradisca . Fughe e rivolte

Agosto è stato un mese molto caldo per i reclusi di Gradisca d'Isonzo, in tutti i sensi. Dentro le celle le temperature sono insopportabili, l'acqua è razionata, spesso l'ora d'aria viene negata e la polizia picchia con i manganelli fin dentro le celle. Ma non è solo questo a far salire la rabbia dei migranti: lontano, a Roma, hanno deciso che chi è dentro il CIE ci dovrà restare 4 mesi in più, quando ogni giorno dentro questo inferno è lungo come un anno. L'8 agosto, nel giorno in cui il pacchetto sicurezza entra in vigore definitivamente, in cento salgono sui tetti per urlare la propria rabbia. Quando la polizia antisommossa lancia i lacrimogeni, rispondono con bottigliette d'acqua e spaccano le telecamere. La rivolta continua fino alle 4 del mattino, dopodiché gli agenti entrano nei casermoni e picchiano chiunque vi trovino. Il 10 e l'11 agosto i migranti vengono tenuti chiusi nelle celle per tutto il giorno. Il 20 agosto in 7 riescono a fuggire e a far perdere le proprie tracce, mentre il 27 un'altra evasione viene bloccata all'ultimo dalla polizia. Dopo la rivolta e i tentativi di fuga, vi sono stati diversi trasferimenti "punitivi", soprattutto verso il CIE di Milano.
I responsabili del consorzio "Connecting People", che gestisce questo e altri Cie sparsi per l'Italia, che si definiscono tanto umanitari e fedeli ai principii di solidarietà e partecipazione, ovviamente tacciono di fronte a una situazione che peggiora di giorno in giorno: persone malate che vengono lasciate lì o riempite di psicofarmaci, cibo cattivo, mano libera alla polizia…
La responsabilità è principalmente di chi lavora lì dentro, magari ancora pensando di aiutare… o solo per guadagnare quattro soldi sulla pelle dei migranti che vi sono reclusi.

r.v.

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti