Umanità Nova, n.31 del 13 settembre 2009, anno 89

informAzione


Parco del Pollino. No alle speculazioni Enel

Riuscita senza alcun dubbio la manifestazione popolare a Laino Borgo, sabato 5 settembre, nel parco del Pollino, grazie alla forte partecipazione, locale innanzitutto, di persone di tutte le età, soprattutto di donne e anziani, come non se ne vedevano da tanto: intorno a 2500 le persone, decine i paesi mobilitati. Importante è stata la conoscenza di queste persone, dei problemi e delle tematiche della manifestazione; altrettanto importante è  stata la loro forte connotazione - con decine di cartelli e striscioni fatti in casa - la loro calma ma determinata e dignitosa presenza. Buono è stato anche il contributo esterno, nonostante i pochi giorni di preparazione: decine di associazioni e  comitati hanno dato vita dal basso a una ferma denuncia del pericolo di devastazioni per il territorio. Ora dopo sette anni di battaglie, anche amministrative e legali, con questa manifestazione i partecipanti pensano di aver segnato un punto di svolta, nonostante la squallida passerella dei sindaci.
Nel mese scorso la mobilitazione popolare ha occupato l'Ente parco che aveva dato il consenso alla ristrutturazione di una centrale a carbone chiusa dal 1993, chiedendo le dimissioni del direttivo e la chiusura dell'Ente  stesso. Ente che ha dovuto così fare marcia indietro. Nei suoi incubi di arrogante colonizzazione, l'Enel ha risposto che la centrale avrebbe inquinato meno di quanto faccia oggi che non funziona (!?), in barba al più comune buon senso, più che al protocollo di Kioto: verrebbero infatti bruciate biomasse da mezza Europa per nutrire 35 mgwatt, con 230 passaggi di camion al giorno, con evidenti ricadute negative sulla crescente economia bio-gastro-naturalistica. Senza, tra l'altro, alcun posto di lavoro guadagnato.
Il corteo è stato un risultato prezioso, su cui occorre riflettere: la nostra gente è disposta a muoversi, quando sono chiari gli obbiettivi e trasparente il metodo. Coordinare esperienze, energie, volontà è importante, se si vuole far crescere e vincere le nostre battaglie; i risultati si ottengono facendo ciò con intelligenza e sapendo incontrare le reali esigenze, dialogando con il territorio; in materia di ambiente questo è fondamentale e penso che per il futuro questo possa assumere anche ulteriori significati.

Oreste

Bologna. Università: bene pubblico o privato?

Due consiglieri di amministrazione dell'ateneo di Bologna, rappresentanti del personale tecnico amministrativo, esponenti di Unità di Base, continuano da anni a denunciare gli sprechi dell'ateneo e il travaso di risorse verso enti esterni senza nessuna possibilità di controllo da parte del Cda.
Il 2 settembre scorso la cronaca dei quotidiani locali riporta l'ultima denuncia pubblica: il travaso di poco più di 18 milioni di euro, in poco meno di cinque anni, dal bilancio di ateneo al bilancio della fondazione Alma Mater (ente di diritto privato) con quasi nessun ritorno (850 mila euro circa nello stesso periodo).
L'attività di cui ha l'incarico la fondazione per conto dell'ateneo è quella della gestione dei master universitari e del recupero di risorse da enti privati. La risposta alla denuncia pubblica arriva immediatamente, ma non dal rettore, responsabile del bilancio di ateneo, ma dal presidente della fondazione, professor Tega, il quale inizialmente nega i dati della ragioneria e minaccia querele che probabilmente non arriveranno mai. Ma chi può controllare il buon utilizzo da parte della fondazione di questi fondi? Nessuno! La fondazione è un ente di diritto privato e nessun controllo al bilancio è possibile!
Perché l'ateneo di Bologna non ha utilizzato tali risorse per evitare i continui aumenti delle tasse universitarie e il continuo erodersi del trattamento economico del personale tecnico amministrativo? 18 milioni di euro potevano servire a stabilizzare lavoratori precari che lottano da anni e magari anche a riaprire le mense per gli studenti della cittadella universitaria. Tale accadimento comprova ancora una volta che il processo di smantellamento della pubblica istruzione è in fase avanzata. Oggi l'unico obiettivo del nuovo baronato è "fare impresa" con risorse pubbliche e la trasformazione in fondazioni degli atenei (voluta dai governi di destra e di sinistra) non è altro che l'istituzionalizzazione di tali interessi a scapito della ricerca e dello sviluppo culturale del paese.

RedB

Pisa. L'anarchismo tra archivi e teoria

Come annunciato da mesi, anche dalle pagine del giornale, dal 4 al 6 settembre si è svolta presso la biblioteca F. Serantini di Pisa la XIV conferenza della federazione internazionale dei centri di studio e documentazione, ficedl, una rete di coordinamento nata a Marsiglia nel 1979.
Tre giorni impegnativi, di conoscenza, studio, dibattito che hanno celebrato al meglio il trentennale delle federazione e della Serantini e ai quali hanno partecipato complessivamente quasi un centinaio di compagne e compagni.
Venerdi pomeriggio le varie realtà hanno presentato le proprie attività ed è risultata evidente la ricchezza quantitativa e qualitativa del patrimonio di documentazione libertaria in Italia e in Europa. Compagni di Fano, Locarno, Messina, Ragusa, Lisbona, Losanna, Roma, Imola, Castelbolognese, Berlino, Milano, Marsiglia, Montpellier, Lione, Atene, Mosca, Barcellona, Catania hanno preso la parola e condiviso il proprio percorso culturale e sociale.      
Sabato si è discusso appassionatamente di anarchismo, postanarchismo e nuovi movimenti antiautoritari, nell'ottica di sviscerare il rapporto tra la teoria/pratica anarchica  e la società contemporanea. Una bella palestra di idee per un movimento che sembra spesso essere più a suo agio con temi di carattere storico; e anche se i vari interventi sembravano a volte perdere un filo comune, si è aperta una discussione franca, vivace che ha affrontato temi come la fluidità dei movimenti contemporanei, l'incidenza su di essi delle tecnologie informatiche, la situazione del movimento libertario in Russia e in Grecia, l'urgenza della proposta anarchica di fronte a un mondo vicino al collasso ecologico, e ancora - nel pomeriggio – la questione dell'identità anarchica, le relazioni tra anarchismo e scienza della politica.
A latere si è tenuto un tavolo di lavoro e discussione tecnica sui sistemi di catalogazione libraria e archivistica. Uno scambio di saperi volto a rafforzare la cooperazione e unire gli sforzi di catalogazione di un patrimonio documentario che sia sempre più di facile consultazione per compagni e studiosi. Sabato sono state presentate in assemblea le proposte di lavoro dei prossimi due anni ed è stata avanzata l'idea di tenere il prossimo incontro della federazione ad Atene; l'archivio storico degli anarchici siciliani ha chiesto l'adesione alla ficedl.  
Per tutti e tre i giorni i compagni e le compagne della Serantini hanno completato il programma con pranzi, cene, proiezioni video, uno spettacolo teatrale e uno musicale. Momenti piacevoli in cui è stato facile scambiare idee e stringere relazioni.
Questo il sito della federazione: www.ficedl.info

Toni S.

Riotorto. Terza festa USI-AIT

Si è svolta dal 4 al 6 settembre a Riotorto di Piombino, presso la pinetina la terza festa nazionale dell'Unione Sindacale Italiana (USI-AIT).
L'affluenza registrata è stata decisamente buona, così come la partecipazione ai dibattiti, che ricordiamo quest'anno sono stati, il venerdì "contro il razzismo: parlare di razze umane è fuorviante" con una relazione introduttiva di Luciano Nicolini. Il sabato si è parlato di precariato da una prospettiva, diciamo, non usuale, infatti il titolo recitava "precariato come condizione umana. Da modello economico a modello culturale." Si è discusso di come il precariato diventi una condizione pervasiva e limitante non solo per colui che ne è vittima, ma anche per coloro che rappresentano il suo ambiente sociale. Gli aspetti focalizzati come determinanti sono stati due, e   intimamente connessi: la precarietà abitativa e lavorativa.
La domenica si è svolto il dibattito dal titolo "contrattazione, crisi economica e legge antisciopero. Verso nuovi modelli contrattuali: quale valore dare al CCNL". I diversi relatori, ma anche il pubblico, hanno dato vita a un ricco dibattito per argomentare se e quanto sia importante il contratto nazionale: diverse le proposte avanzate o anche solo abbozzate, le differenti idee potranno essere ottimi spunti di partenza per ulteriori approfondimenti.
Sono stati proiettati alcuni film come "Diego" di Federic Golbronn e "Libertarias" di Vicente Aranda, ma anche corti e filmati di registi indipendenti. La sera musica fino a tarda ora, come sempre ottima la cucina e tutta la logistica. Una tre giorni totalmente autogestita, in uno spazio molto bello,  in cui è stato un vero piacere immergersi.

massimiliano

Macerata. Nuovo collettivo

Nel pomeriggio di sabato 29 agosto nella ridente, tranquilla e cattointegralista cittadina di Macerata ha avuto il suo "battesimo del fuoco" il collettivo Zonafranca, formatosi neanche un mese fa dall'incontro di alcune individualità anarchiste della città, ognuna con una diversa esperienza alle spalle. Essendo agli inizi i compagni del csl Mikhail Bakunin- Ex carcere di Jesi ci hanno aiutato e ci stanno aiutando molto, e sabato abbiamo distribuito insieme in giro per la città i volantini contro il pacchetto sicurezza con cui loro hanno tappezzato Jesi negli ultimi tempi. Abbiamo ovviamente molti e buoni programmi per il futuro, e non mancheremo di tenervi informati.
 
collettivo Zonafranca, Macerata

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