Umanità Nova, n.31 del 13 settembre 2009, anno 89

brevi dal mOndo


A cura di Raffaele

Messico: paramilitari all'assalto, un morto e venti feriti

La sezione 22 del Sindacato dei Lavoratori dell'Educazione Pubblica (SNTE) è lo storico settore dei maestri di Oaxaca che ha dato inizio alla rivolta popolare del 2006. Durante il lungo sciopero confluito nella Comune di Oaxaca e nella lotta della APPO, il governo creò una nuova sezione del sindacato composta da provocatorie e spie, denominandola Sezione 59. Dal 2006 si sono installati in molte scuole che erano chiuse per gli scioperi, senza essere né maestri, né insegnanti certificati, né riconosciuti dalla comunità. Il 29 agosto gli insegnanti di Oaxaca, insieme a molte famiglie degli studenti, hanno cercato di riprendere una delle scuole in mano alla Sezione 59. Lì si sono scontrati duramente con i paramilitari armati dal governo: Artemio Norberto Camacho Sarabia, professore, è stato ucciso, una donna incinta è stata gravemente ferita, così come almeno altre 20 persone, tra maestri e padri di famiglia.

Fonti:
www.jornada.unam.mx
www.kaosenlared.net
www.autistici.org/nodosolidale

India: contadini contro il WTO

I contadini indiani non si fermano nella lotta per vedere affermata la propria dignità e sopravvivenza (vedi UN n. 30) e danno vita a nuove proteste e mobilitazioni. Il 4 settembre si è svolta una manifestazione per protestare contro la decisione del governo indiano di ospitare i negoziati del WTO per riprendere il "Doha Round" (trattative fra governi del nord del mondo e quelli del sud). I contadini temono che tali negoziati rappresentino un ulteriore cedimento di fronte alle richieste di Stati Uniti ed Europa e per questo hanno occupato le strade intorno al parlamento indiano. Vi sono state varie cariche da parte della polizia e alcuni manifestanti sono stati fermati.

Fonte:
http://india.indymedia.org

Serbia: sei compagni arrestati

Un gruppo di sei anarchici è stato arrestato a Belgrado il 3 di settembre con l'accusa di essere collegato con 'Crni Ilija', il gruppo che ha rivendicato il lancio di bottiglie incendiarie contro l'ambasciata greca di Belgrado il 24 agosto. In realtà si è trattata di un'azione altamente simbolica che ha causato pochi danni, compreso una finestra rotta e delle bruciature nella facciata del palazzo. Gli arresti sono stati eseguiti presso la centrale di polizia dove i sei erano stati portati per aver contestato la perquisizione delle loro case che i cani da guardia del sistema volevano effettuare. La maggior parte dei sei sono componenti attivi dell'organizzazione anarcosindalista ASI di Belgrado, aderente all'AIT. Il giudice istruttore della corte distrettuale della capitale serba ha subito inflitto 30 giorni di detenzione a Ratibor Trivunac (che dell'AIT è il segretario), Tadej Kurepa, Ivan Vulovic, Sanja Dokic ed Ivan Savic con la scusa che la loro rimessa in libertà avrebbe rappresentato un grave rischio sociale ed una minaccia per i testimoni. In aggiunta i cinque sono sospettati di aver commesso un crimine di terrorismo internazionale, per il quale l'avvocatura dello Stato ha minacciato una condanna di 3-15 anni di carcere.
Riguardo all'attacco incendiario all'ambasciata greca, i principali organi di comunicazione hanno scritto e detto che alcune mail sono state inviate da non ben definiti anarchici denominatisi 'Crni Ilija', nelle quali essi rivendicano questa azione come espressione di solidarietà con Thodoros Iliopoulos, detenuto da otto mesi nelle carceri greche. La rivendicazione sostiene, in accordo con i principali media, che gli "Anarchici di Belgrado" vogliono la libertà del compagno Thodoros Iliopoulos, in sciopero della fame per 46 giorni dopo essere stato arrestato durante gli avvenimenti di Grecia nel dicembre dell'anno scorso.
"Noi continueremo con queste azioni fino a che il nostro compagno Iliopoulos non sarà liberato" continua la dichiarazione diffusa.
La Commissione di Relazioni Internazionale della FAI si unisce alla protesta internazionale che si sta sviluppando dalla Polonia alla Spagna per esigere l'immediata liberazione di tutti i compagni arrestati ed invita alla mobilitazione, sia con manifestazioni alle rappresentanze diplomatiche serbe sia con l'invio di messaggi di protesta.
 Libertà per i compagni arrestati! Abbasso la repressione dello stato – solidarietà con la lotta di Theodoros Iliopoulos e gli altri prigionieri in lotta!

La Commissione di Relazioni Internazionale della FAI

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