A cura di Raffaele
La sezione 22 del Sindacato dei Lavoratori dell'Educazione Pubblica
(SNTE) è lo storico settore dei maestri di Oaxaca che ha dato
inizio alla rivolta popolare del 2006. Durante il lungo sciopero
confluito nella Comune di Oaxaca e nella lotta della APPO, il governo
creò una nuova sezione del sindacato composta da provocatorie e
spie, denominandola Sezione 59. Dal 2006 si sono installati in molte
scuole che erano chiuse per gli scioperi, senza essere né
maestri, né insegnanti certificati, né riconosciuti dalla
comunità. Il 29 agosto gli insegnanti di Oaxaca, insieme a molte
famiglie degli studenti, hanno cercato di riprendere una delle scuole
in mano alla Sezione 59. Lì si sono scontrati duramente con i
paramilitari armati dal governo: Artemio Norberto Camacho Sarabia,
professore, è stato ucciso, una donna incinta è stata
gravemente ferita, così come almeno altre 20 persone, tra
maestri e padri di famiglia.
Fonti:
www.jornada.unam.mx
www.kaosenlared.net
www.autistici.org/nodosolidale
I contadini indiani non si fermano nella lotta per vedere affermata
la propria dignità e sopravvivenza (vedi UN n. 30) e danno vita
a nuove proteste e mobilitazioni. Il 4 settembre si è svolta una
manifestazione per protestare contro la decisione del governo indiano
di ospitare i negoziati del WTO per riprendere il "Doha Round"
(trattative fra governi del nord del mondo e quelli del sud). I
contadini temono che tali negoziati rappresentino un ulteriore
cedimento di fronte alle richieste di Stati Uniti ed Europa e per
questo hanno occupato le strade intorno al parlamento indiano. Vi sono
state varie cariche da parte della polizia e alcuni manifestanti sono
stati fermati.
Fonte:
http://india.indymedia.org
Un gruppo di sei anarchici è stato arrestato a Belgrado il 3
di settembre con l'accusa di essere collegato con 'Crni Ilija', il
gruppo che ha rivendicato il lancio di bottiglie incendiarie contro
l'ambasciata greca di Belgrado il 24 agosto. In realtà si
è trattata di un'azione altamente simbolica che ha causato pochi
danni, compreso una finestra rotta e delle bruciature nella facciata
del palazzo. Gli arresti sono stati eseguiti presso la centrale di
polizia dove i sei erano stati portati per aver contestato la
perquisizione delle loro case che i cani da guardia del sistema
volevano effettuare. La maggior parte dei sei sono componenti attivi
dell'organizzazione anarcosindalista ASI di Belgrado, aderente all'AIT.
Il giudice istruttore della corte distrettuale della capitale serba ha
subito inflitto 30 giorni di detenzione a Ratibor Trivunac (che
dell'AIT è il segretario), Tadej Kurepa, Ivan Vulovic, Sanja
Dokic ed Ivan Savic con la scusa che la loro rimessa in libertà
avrebbe rappresentato un grave rischio sociale ed una minaccia per i
testimoni. In aggiunta i cinque sono sospettati di aver commesso un
crimine di terrorismo internazionale, per il quale l'avvocatura dello
Stato ha minacciato una condanna di 3-15 anni di carcere.
Riguardo all'attacco incendiario all'ambasciata greca, i principali
organi di comunicazione hanno scritto e detto che alcune mail sono
state inviate da non ben definiti anarchici denominatisi 'Crni Ilija',
nelle quali essi rivendicano questa azione come espressione di
solidarietà con Thodoros Iliopoulos, detenuto da otto mesi nelle
carceri greche. La rivendicazione sostiene, in accordo con i principali
media, che gli "Anarchici di Belgrado" vogliono la libertà del
compagno Thodoros Iliopoulos, in sciopero della fame per 46 giorni dopo
essere stato arrestato durante gli avvenimenti di Grecia nel dicembre
dell'anno scorso.
"Noi continueremo con queste azioni fino a che il nostro compagno
Iliopoulos non sarà liberato" continua la dichiarazione diffusa.
La Commissione di Relazioni Internazionale della FAI si unisce alla
protesta internazionale che si sta sviluppando dalla Polonia alla
Spagna per esigere l'immediata liberazione di tutti i compagni
arrestati ed invita alla mobilitazione, sia con manifestazioni alle
rappresentanze diplomatiche serbe sia con l'invio di messaggi di
protesta.
Libertà per i compagni arrestati! Abbasso la repressione
dello stato – solidarietà con la lotta di Theodoros Iliopoulos e
gli altri prigionieri in lotta!
La Commissione di Relazioni Internazionale della FAI