Gian Pietro Lucini (Gian Pietro da Core) nasce a Milano il 30
settembre 1867 dal garibaldino Ferdinando Augusto e Luigia Crespi.
Poeta anarchico e letterato di fama internazionale nel 1887 scrive
Spirito ribelle (pubblicato nel 1895). Nel 1889 si iscrive
all'Università di Legge di Pavia e nel 1891 inizia con
«Cronaca d'Arte» di Genova, la collaborazione a numerose
riviste. L'anno seguente fugge per dissensi con la famiglia, a Breglia
(Co), con Giuditta Cattaneo, e nello stesso anno si laurea. Nel 1893
termina Figurazioni Ideali (pubblicato nel 1894) e inizia i Drami delle
Maschere. Nel 1895 scrive La Prima Ora della Academia. Morto il padre a
metà dicembre del 1895, libero da vincoli, sposa il 2 maggio
1896, civilmente, Giuditta Cattaneo. In quell'anno collabora alla
«Domenica Letteraria» di Mario Mariani, e riceve da Ugo
Ojetti la recensione di Gian Pietro da Core. Stringe rapporti con
Fogazzaro, Pirandello e Paolo Valera de «La Folla», sulla
quale scrive. Nella crisi di fine secolo, dall'internazionalismo
sviluppa un proprio anarchismo, marcato da Stirner e Giordano Bruno,
che completano la già alta formazione culturale classica e
pubblica due lavori in minima tiratura che recitano: Edita nel Buio,
dal Paese della Miseria, all'insegna della Speranza, per i tipi della
Fame. Nel 1900 stampa clandestinamente 50 copie de La Ballata di Carmen
Monarchia e stringe amicizia con Arcangelo Ghisleri. Nel 1901 collabora
a «L'Italia del Popolo», e viene incriminato a Milano per
la recensione di un libro antimilitarista di Hamon. Nel 1902 conosce
Carlo Dossi e l'anno seguente scrive la Solita Canzone del
Melibeo (pubblicata per «Poesia» nel 1910). Su
«L'Italia del Popolo» (Milano, 20 genn. 1902), ripresa in
seguito da «Il Grido della Folla» (24 mag.), Lucini
pubblica «Bandiera rossa» e per questa ragione il giornale
viene sequestrato. In quei giorni Nella Giacomelli scrive a Lucini: "Io
sono anarchica e credo aver intuito in Lei un compagno". Nel 1905
collabora a «Poesia», di Marinetti che ha conosciuto in
precedenza. Nel 1907 pubblica Ai Mani gloriosi di Giosue Carducci ed
è incriminato per Elogio a Varazze. In quell'anno conosce Paolo
Buzzi e scrive il Verso Libero. Nel 1908 collabora a «Il
Caffaro», e tiene corrispondenze con Cardile, Govoni, Gozzano. Un
secolo fa pubblica Revolverate, prefate da Marinetti, collabora a
«La Giovane Italia» di Notari il quale assieme a Paolo
Buzzi, recensisce Carme di Angoscia e di Speranza. Nel 1910 tiene
carteggi con Palazzeschi, collabora a «La Demolizione»,
«L'Università Popolare», «La Ragione»,
mentre Cardile e Ungaretti recensiscono Revolverate. Nel 1911 pubblica
L'Ora Topica di Carlo Dossi e per tale opera viene incriminato per
offese alla monarchia. Nel 1912 pubblica Le Nottole ed i Vasi, e mentre
prepara l'Antidannunziana (che pubblica nel 1914), suoi scritti sono
pubblicati su «La Voce». L'anno seguente pubblica Il Tempo
della Gloria sulla rivoluzione russa del 1905, collabora a
«Lacerba» e «Quartiere Latino». E' in
corrispondenza con Papini, Prezzolini, Tommei (che lo recensisce su
«La Folla»), mentre progetta di editare
«Politecnico», e viene recensito da Cardile su
«Quartiere Latino». Nel 1914, malfermo in salute, subisce
la morte di sua madre cui segue la propria a Breglia (Co) il 13 luglio
1914. Cremato a Milano, al funerale sono presenti la moglie, Carlo
Agazzi, Paolo Valera. Il 26 luglio «La Folla» pubblica il
testamento rimasto in bozze: Antimilitarismo di recente pubblicato.
Masini ricorda: "il primo impegno civile del poeta trae ispirazione
dalle correnti repubblicane, radicali, internazionaliste [...] la
grandezza di Lucini sta nella sua integrità di individualista
rivoluzionario [...] saldò la protesta antimonarchica e plebea
del suo secolo con la rivolta anti-imperialista del nostro".
Sulla sua morte, fra gli altri, scrivono Cardile, Meriano, Tommei,
Prezzolini, ed in particolare, più volte, Luciano Anceschi,
già firma de «La Gioventù Anarchica» di
Masini e
Doglio.
Bibliografia:
E. Sanguineti, a cura di, Poesia del Novecento, Einaudi, Torino 1969;
G. Viazzi, a cura di, Libri e cose scritte, Gian Pietro Lucini, Guida,
Napoli 1971; M. Artioli, a cura di, Gian Pietro Lucini,
Marinetti, Futurismo, futuristi, Boni, Bologna 1975; Dizionario del
Futurismo, Vallecchi, Firenze 2001, ad nomen; A. Ciampi,
Futuristi e Anarchici-Quali rapporti?, Archivio Berneri, Pistoia 1989;
A. Ciampi, a cura di, G. P. Lucini, Revolverate – R. Provinciali,
Futurismo e Anarchia, Nautilus, Torino 1993.
Alberto Ciampi