Umanità Nova, n.33 del 27 settembre 2009, anno 89

Le uniche lotte che si perdono sono quelle che si abbandonano!


I lavoratori e le donne immigrati della provincia di Alessandria aderiscono alla manifestazione del 10 ottobre 2009 contro la legge del pacchetto sicurezza entrata in vigore l'8 agosto 2009.
Noi saremo in piazza perché siamo contro questa legge ingiusta, disumana, xenofoba e razzista! Siamo contro perché in questa provincia dall'inizio degli anni novanta abbiamo lottato per avere un soggiorno che ci permettesse di lavorare in regola con gli stessi diritti dei lavoratori italiani. In questi quasi vent'anni non ci è stato regalato niente, il diritto all'esistenza e ad una vita dignitosa, ce lo siamo conquistato con il lavoro e le lotte, siamo riusciti anche a formare i nostri propri gruppi famigliari. Si potrebbe dire che forse siamo integrati ma non è così. In questi vent'anni abbiamo conosciuto il razzismo, la xenofobia, una campagna fatta con i mezzi di comunicazione e di informazione che martella tutti i giorni e diffonde notizie contro di noi.
Siamo arrivati all'assurdità; dietro a tutta questa propaganda oggi l'Italia, il suo parlamento,il senato hanno approvato una legge razziale e razzista. Noi non siamo d'accordo con questa legge che intende negare la nostra presenza e annientare le comunità degli stranieri.
Non siamo d'accordo con la deportazione di massa perché sappiamo fino a dove vengono respinti migliaia e migliaia di disperati che fuggono dall'Africa e dai paesi in guerra, guerre imposte in alcuni casi come Iraq e Afghanistan e mandati indietro nella Libia di Gheddfi dove non si conosce neanche il significato della parola asilo politico.
In Libia vengono rinchiusi nei campi di concentramento; la Libia non ha firmato nessuna convenzione sul rispetto dei diritti umani. Siamo contrari alla carcerazione per un nuovo reato creato da questa legge: quello della clandestinità punito fino a 6 mesi di detenzione e ad una multa da 5.000 a 10.000 euro.
Ora tutti sappiamo che la stragrande maggioranza sono entrati come clandestini in Europa, in Italia e in tutto i mondo perché i fenomeni emigratori sono sempre stati così e quelli che pensano di fermarli non ci riusciranno mai a meno che si voglia distruggere tutta l'umanità e il mondo.
L'uomo emigra da quando esiste!
Siamo contrari a questa legge che intende togliere i figli alle donne immigrate che partoriscono qui in Italia, solo perché non hanno il permesso; questo Stato si permette di prendere questi bambini e darli in adozione; la stessa cosa faceva Videla con la giunta militare in Argentina, dove le donne che si opponevano al regime militare venivano prima fatte partorire e poi ammazzate e i loro figli dati in adozione.
Siamo contrari a tutti quelli che, nella foga della propaganda politica dicevano: noi non metteremo le mani in tasca ai cittadini, anche se questo non è vero perché con la crisi globale le mettono eccome se le mettono le mani in tasca lasciando a casa operai, insegnanti e giovani di questo paese che vedono spezzato il proprio futuro e la prospettiva di una vita migliore, per pagare il conto di questa crisi.
Siamo contrari perché con noi sono stati più spudorati; questa legge affonda le mani nelle già esigue tasche degli immigrati aumentando il costo del permesso di soggiorno a 200 euro (che tra l'altro arrivava sempre in ritardo e molte volte già scaduto). Inoltre chiedono, per regolarizzare uomini e donne che lavorano come badanti degli anziani di questo paese, una somma di 500 euro più il permesso di soggiorno (200 euro) oltre le tasse amministrative, cifre che, come tutti sanno, sono gli stessi immigrati a dover pagare pur di non essere cacciati via.
Siamo contrari perché come lavoratori e lavoratrici non accettiamo di pagare questa crisi che non abbiamo creato.
Non vogliamo essere usati in campagne sicuritarie perché la stragrande maggioranza di noi lavora nelle fabbriche e nell'edilizia nelle scuole, nei campi e infine nelle case degli italiani.
Ci sembra che tutti sono contro di noi! Se è così non ci rimane altro che lottare con tutte le nostre forze per difendere noi, le nostre donne, i nostri figli e la nostra famiglia.
Per il nostro diritto all'esistenza e a una vita dignitosa, perché questa è la cosa più importante.
Lo abbiamo detto e lo abbiamo gridato nelle piazze: qui siamo e non ce ne andiamo!
Ora facciamo un appello a tutti gli immigrati per essere in piazza il 10 ottobre alle ore 15; chiediamo ai libertari, agli antifascisti e ai democratici di scendere in piazza insieme a noi perché non è più tempo di aspettare, non ci sono più alibi, perché il futuro davanti a noi è molto nero e brutto.
Tutti insieme saremo capaci di ricacciare indetro questo delirio xenofobo, razzista e autoritario che colpisce alle fondamenta la libertà e i diritti di tutti quelli che oggi vogliono continuare a chiamarsi uomini e donne liberi!
Da queste lotte dipende il nostro futuro come miganti: come uomini liberi costretti a lottare per il diritto all'esistenza al quale non rinunceremo mai!
Vi aspettiamo numerosi alla manifestazione del 10 ottobre 2009 alle ore 15 in corso Crimea (davanti al cavallo) in Alessandria

Ass. Lavoratori Immigrati di Alessandria e provincia

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