I lavoratori e le donne immigrati della provincia di Alessandria
aderiscono alla manifestazione del 10 ottobre 2009 contro la legge del
pacchetto sicurezza entrata in vigore l'8 agosto 2009.
Noi saremo in piazza perché siamo contro questa legge ingiusta,
disumana, xenofoba e razzista! Siamo contro perché in questa
provincia dall'inizio degli anni novanta abbiamo lottato per avere un
soggiorno che ci permettesse di lavorare in regola con gli stessi
diritti dei lavoratori italiani. In questi quasi vent'anni non ci
è stato regalato niente, il diritto all'esistenza e ad una vita
dignitosa, ce lo siamo conquistato con il lavoro e le lotte, siamo
riusciti anche a formare i nostri propri gruppi famigliari. Si potrebbe
dire che forse siamo integrati ma non è così. In questi
vent'anni abbiamo conosciuto il razzismo, la xenofobia, una campagna
fatta con i mezzi di comunicazione e di informazione che martella tutti
i giorni e diffonde notizie contro di noi.
Siamo arrivati all'assurdità; dietro a tutta questa propaganda
oggi l'Italia, il suo parlamento,il senato hanno approvato una legge
razziale e razzista. Noi non siamo d'accordo con questa legge che
intende negare la nostra presenza e annientare le comunità degli
stranieri.
Non siamo d'accordo con la deportazione di massa perché sappiamo
fino a dove vengono respinti migliaia e migliaia di disperati che
fuggono dall'Africa e dai paesi in guerra, guerre imposte in alcuni
casi come Iraq e Afghanistan e mandati indietro nella Libia di Gheddfi
dove non si conosce neanche il significato della parola asilo politico.
In Libia vengono rinchiusi nei campi di concentramento; la Libia non ha
firmato nessuna convenzione sul rispetto dei diritti umani. Siamo
contrari alla carcerazione per un nuovo reato creato da questa legge:
quello della clandestinità punito fino a 6 mesi di detenzione e
ad una multa da 5.000 a 10.000 euro.
Ora tutti sappiamo che la stragrande maggioranza sono entrati come
clandestini in Europa, in Italia e in tutto i mondo perché i
fenomeni emigratori sono sempre stati così e quelli che pensano
di fermarli non ci riusciranno mai a meno che si voglia distruggere
tutta l'umanità e il mondo.
L'uomo emigra da quando esiste!
Siamo contrari a questa legge che intende togliere i figli alle donne
immigrate che partoriscono qui in Italia, solo perché non hanno
il permesso; questo Stato si permette di prendere questi bambini e
darli in adozione; la stessa cosa faceva Videla con la giunta militare
in Argentina, dove le donne che si opponevano al regime militare
venivano prima fatte partorire e poi ammazzate e i loro figli dati in
adozione.
Siamo contrari a tutti quelli che, nella foga della propaganda politica
dicevano: noi non metteremo le mani in tasca ai cittadini, anche se
questo non è vero perché con la crisi globale le mettono
eccome se le mettono le mani in tasca lasciando a casa operai,
insegnanti e giovani di questo paese che vedono spezzato il proprio
futuro e la prospettiva di una vita migliore, per pagare il conto di
questa crisi.
Siamo contrari perché con noi sono stati più spudorati;
questa legge affonda le mani nelle già esigue tasche degli
immigrati aumentando il costo del permesso di soggiorno a 200 euro (che
tra l'altro arrivava sempre in ritardo e molte volte già
scaduto). Inoltre chiedono, per regolarizzare uomini e donne che
lavorano come badanti degli anziani di questo paese, una somma di 500
euro più il permesso di soggiorno (200 euro) oltre le tasse
amministrative, cifre che, come tutti sanno, sono gli stessi immigrati
a dover pagare pur di non essere cacciati via.
Siamo contrari perché come lavoratori e lavoratrici non accettiamo di pagare questa crisi che non abbiamo creato.
Non vogliamo essere usati in campagne sicuritarie perché la
stragrande maggioranza di noi lavora nelle fabbriche e nell'edilizia
nelle scuole, nei campi e infine nelle case degli italiani.
Ci sembra che tutti sono contro di noi! Se è così non ci
rimane altro che lottare con tutte le nostre forze per difendere noi,
le nostre donne, i nostri figli e la nostra famiglia.
Per il nostro diritto all'esistenza e a una vita dignitosa, perché questa è la cosa più importante.
Lo abbiamo detto e lo abbiamo gridato nelle piazze: qui siamo e non ce ne andiamo!
Ora facciamo un appello a tutti gli immigrati per essere in piazza il
10 ottobre alle ore 15; chiediamo ai libertari, agli antifascisti e ai
democratici di scendere in piazza insieme a noi perché non
è più tempo di aspettare, non ci sono più alibi,
perché il futuro davanti a noi è molto nero e brutto.
Tutti insieme saremo capaci di ricacciare indetro questo delirio
xenofobo, razzista e autoritario che colpisce alle fondamenta la
libertà e i diritti di tutti quelli che oggi vogliono continuare
a chiamarsi uomini e donne liberi!
Da queste lotte dipende il nostro futuro come miganti: come uomini
liberi costretti a lottare per il diritto all'esistenza al quale non
rinunceremo mai!
Vi aspettiamo numerosi alla manifestazione del 10 ottobre 2009 alle ore 15 in corso Crimea (davanti al cavallo) in Alessandria
Ass. Lavoratori Immigrati di Alessandria e provincia