Una novità, finora ignorata, portata dal decreto sicurezza
è l'abolizione dell'articolo 4 del decreto luogotenenziale
n° 288 del 1944 secondo cui non era perseguibile penalmente
l'individuo che, vittima di un abuso da parte di un pubblico ufficiale,
reagisse compiendo atti di resistenza.
Questa norma, per altro, non era per niente desetua, dato che l'ultimo utilizzo è avvenuto nel 2008.
L'abolizione di questa norma è un ulteriore passo verso la
creazione di uno stato di polizia, forma di governo più
appropriata nell'era della società del controllo.
L'intero decreto sicurezza crea una lesgilazione che va in questa
direzione, andando a colpire certe categorie per il semplice fatto che
esistono (migranti, e poveri in generale) e inasprendo le pene per
reati tipicamente politici (offese a pubblico ufficiale, imbrattamento,
etc...), fatta per garantire il controllo da parte del potere sulla
popolazione, la sicurezza, appunto.
Come anarchici e libertari di certo non abbiamo fiducia in leggi
garantiste, come l'articolo abolito, che spesso e volentieri sono
aggirate dallo stato stesso con una certa facilità. Ma non
possiamo esimerci dal registrare come si passi sempre più
esplicitamente verso forme di governo autoritarie, senza neanche darsi
la pena di nasconderlo, dato il consenso di cui godono queste scelte
presso una popolazione sempre più atomizzata, divisa,
rincoglionita dalla propaganda, paurosa dello straniero.
lorcon