Umanità Nova, n.33 del 27 settembre 2009, anno 89

informAzione - 1


Livorno. Solidarietà ai lavoratori

Il Coordinamento Studentesco Livornese esprime solidarietà ed appoggio a tutti i lavoratori che in questo periodo subiscono licenziamenti e cassa integrazione, a tutti coloro che vedono a rischio il proprio posto di lavoro, a coloro che si trovano, in nome di "sacrifici per uscire dalla crisi", sempre più sfruttati.
Il Coordinamento Studentesco Livornese esprime solidarietà ed appoggio agli operai della Giolfo e Calcagno, della Delphi, dell'ENI e delle ditte che lavorano all'interno della raffineria di Stagno. Dalla scorsa settimana questi lavoratori, che stanno affrontando con le loro famiglie un periodo di grande difficoltà, tengono dei presidi permanenti e portano avanti con varie iniziative di lotta le tre diverse vertenze.
Da queste situazioni è chiaro come, sempre, nell'interesse dei governi e dei padroni vi sia solo il massimo sfruttamento del territorio e dei lavoratori.
Lo stesso accade nella scuola, si tagliano fondi e posti di lavoro perché il governo possa far cassa, si fanno entrare le aziende private nell'organizzazione della didattica e si aumenta il carattere classista della scuola per abituare ancora di più gli studenti allo sfruttamento sul lavoro e alla divisione in classi della società.
Come Coordinamento Studentesco Livornese ci daremo da fare per sensibilizzare ed informare gli studenti su queste lotte e, continuando il nostro normale lavoro politico nelle scuole, seguiremo da vicino gli sviluppi della situazione, cercando di dare un appoggio concreto. Appoggiamo le lotte sorte in questi giorni perché è attraverso di esse che i lavoratori possono difendere la loro condizione ed ottenere delle conquiste.

Coordinamento
Studentesco Livornese

Modena. La gente è con noi

A Milano ieri [venerdì 18 settembre, ndr] mentre aspettavo di fare il dj mi arriva da Modena una telefonata esaltante: stanno fischiando e urlando buffone a Mario Lugli ex assessore della giunta dello sgombero perché sta difendendo il progetto autodromo.
Subito mi viene in mente lo striscione che con palloncini pieni di elio abbiamo innalzato fino alle finestre del consiglio comunale il 24 gennaio 2005 il giorno della prima approvazione dell'autodromo.
Sopra lo striscione avevamo scritto: la gente è con noi.
Ieri a Modena era il primo giorno del Festival della Filosofia 2009 ed in piazza grande si teneva l'intervento di Vandana Shiva, al termine una ragazza gli ha chiesto se riteneva giusto che un anno fa fosse stato sgomberato uno spazio sociale per realizzare un autodromo. Vandana ha risposto che se questo era vero era molto stupido, pensare nel 2008 ancora ad investire sull'automobile era stupido.
A quel punto Mario Lugli che era al tavolo a fianco di Vandana ha preso la parola per difendere quello sgombero e quel progetto che come assessore aveva votato e condiviso.
Nemmeno il tempo di articolare che la piazza è esplosa in urla di buffone e fischi tanto che lo sgomberatore ha preferito rimettersi zitto. Ho cercato subito qualcuno/a di Libera per farmi raccontare meglio l'episodio ma ho scoperto che nessuno/a di noi era stato in piazza e quindi? Quindi era chiaro, tutto spontaneo, la gente si è ribellata all'arroganza dei politici locali senza nessun sobillatore.
Un tempo Pighi sindaco rieletto (per il rotto della cuffia) disse in merito al presidio del 2005: vidi lo striscione "La gente è con noi" mi affacciai alla finestra ed erano solo una quarantina. Poco tempo fa Pighi ha parlato della scelta dell'autodromo come una scelta impopolare iniziando ad ammettere che forse non eravamo soli a scontrarci contro il suo dannato progetto.
Ieri la piazza glielo ha gridato […] La gente è con noi.

Colby

Palermo. In 4000 contro i licenziamenti

Sono le 10 del mattino di lunedì 14 settembre quando a Palermo, in Piazza Marina, migliaia tra insegnanti, personale ATA  e studenti in loro sostegno, si preparano a manifestare contro  il più grande licenziamento della storia italiana.
Arrivano pullman da tutta la Sicilia, nell'isola sono 6800 i precari che, a causa delle direttive contenute nella legge 133/2008 e della "riforma Gelmini", vengono derubati del loro impiego, spesso unica fonte di reddito per le loro famiglie.
Il corteo percorre Corso Vittorio Emanuele, intorno a noi 4000 ex-docenti, ex-bidelli, ex-segretari che sfilano pacificamente, molti sotto le bandiere di quei sindacati confederali che hanno indetto la manifestazione (Flc cgil, Cisl Uil e Snals), altri, come il Coordinamento Precari Scuola di Palermo,  autonomo da sigle sindacali, sfila portando con sé la statua di  "San Precario".
Il corteo si conclude in Piazza Indipendenza, dove si resta in attesa che le delegazioni salite alla sede della Regione Siciliana vengano ricevute dal governatore Lombardo per richiedere misure atte a contenere le direttive nefaste della legge 133/2008.
È proprio sotto il Palazzo d'Orleans che avviene una spaccatura tra i quadri sindacali ed i precari. I confederali, nel tentativo di mantenere mite la lotta, invitano i lavoratori a rimanere in attesa delle delegazioni, i precari al contrario decidono di andare ad occupare la sede dell'Assemblea Regionale Siciliana per protestare contro l'oscurantismo mediatico subìto dall'inizio delle mobilitazioni.
Sono un centinaio ad occupare l'atrio dell'A.R.S., in prevalenza precari della provincia di Trapani, per lo più aderenti alle file della Flc Cgil, insieme a gran parte dei membri del Coordinamento Precari Scuola di Palermo.
Contrariamente alle delegazioni salite alla sede della Regione, gli occupanti non ricercano un confronto con le istituzioni. La richiesta è quella di avere un contatto con i media. Durante le circa quattro ore dell'occupazione, sono infatti decine i tentativi di rintracciare la redazione regionale della RAI da parte dei manifestanti, che si accontentano intanto di rilasciare dichiarazioni telefoniche per emittenti radiofoniche.
I lavoratori si dimostrano immuni sia alle (consuete) provocazioni delle forze dell'ordine arrivate sul posto, che alle pressioni (più o meno velate) dei quadri sindacali che intendono reimmettere la lotta su binari più istituzionali e pacati, in prospettiva non solo della manifestazione nazionale del 3 ottobre,  ma anche del neonato tavolo tecnico di cui proprio in quei minuti è arrivata notizia dalle delegazioni. Il suddetto tavolo, con a capo il governatore Lombardo, programmato per martedi 22 settembre,  avrà lo scopo di elaborare ufficialmente una richiesta di modifica della legge 133.
Nel frattempo l'attesa per  il tanto agognato arrivo della televisione si è protratta sino alle 17.30 quando, finalmente, una troupe di RAI 3 arriva sul posto, concedendo ai precari qualche breve intervista e sancendo di fatto la fine dell'occupazione.
Triste constatare ancora una volta come le gerarchie sindacali non rispecchino il sentimento di urgenza dei lavoratori nel rivendicare le loro istanze, rappresentando più frequentemente un ostacolo che un catalizzatore.

R_E

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