Umanità Nova, n.33 del 27 settembre 2009, anno 89

Artisti nel DBAI


Quando si legge un libro si provano sensazioni più o meno forti, ma anche richiami e suggestioni, oppure immediate segnalazioni di attenzione. Ne nasce qualcosa di altro. Anche i Dizionari sono dei libri, pur se particolari. Qualche mese fa ho "raccontato" la mia lettura del Dizionario degli anarchici bergamaschi. Oggi voglio comunicare tracce che emergono dal più cospicuo Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, (BFS, 2 voll., Pisa '03-'04). Tracce personali, appunti ideogrammatici che diventano a loro volta una nuova storia. Ma anche lettura per parti, per aree di geografia politica conosciuta, di mappe sensoriali. Ecco quindi che la fatica di singoli a cercare tracce, diventa utile lavoro per tutti. Arte e Anarchia, fra individualismo e lotta collettiva, guerra e pacifismo; ma anche creatività individuale che sgorga e scaturisce da un proprio personale anarchismo. Dividerò l'articolo in due parti – come i volumi della BFS – dedicando la prima parte agli artisti e creativi in senso lato e che chiameremo Artisti nel DBAI, e l'altra, DBAI seconda parte. Dannunziani Bombaroli Arditi Interventisti. Una avvertenza, così come era avvenuto nel caso degli anarchici bergamaschi, si dichiara che la lettura e quindi, l'attenzione, è soggettiva, individuale, e la specifica connotazione è quella che io lettore ho fatto emergere fra le altre. Fra le carte di polizia, ma anche nella memoria degli archivi familiari e del Movimento, appare in tutta evidenza la grande quantità di pittori, a volte imbianchino/arte-giano, quasi sempre arte applicata. Così è per A. Aguzzi, P. Aronica, G. Astorino, T. Asquini, A. Belloni, A. Casile (il giovane assassinato col camion in autostrada nel 1970), M. De Franceschi, P. Nomellini, E. Squadrani; ma anche l'insospettato G. Damiani pittore e scenografo. Oppure Iaffei e Gouthier con la specifica di decoratore, quindi ancora pittori: R. P. Martini, G. Rose P. Semeghini, G. Mazzocchi, V. Merlini, C. Nardi, C. Perissimo, A. Vella, ed ovviamente L. Viani, e G. Zirardini. Altro tema assai caro ai poliziotti, è il canto, praticato o prodotto. Una vera idiosincrasia che ha ingigantito il CPC. M. Donegani e P. Gualducci, così come G. Guidi saranno arrestati o segnalati per  canto. Assieme a loro A. Orlandi, A. Buchi, M. Candela, P. Capelli, A. Capocchi, R. Fogli, A. Muzzioli, L. Perego, C. Trotti, C. Vai; oppure autori come A. Panizza, poeta e scultore che scrive il Canto dei malfattori  e G. Cassisa, S. Ferrini (Folgorite), V. Mazzaresi. Anche F. G. Bertelli, poeta pisano, scrive canzoni a cavallo dell'Ottocento, e per questo viene segnalato come G. Giusti, cantante di teatro. Si segnalano i poeti P. Balotta, E. Pea, B. Pedrini, C. Peroni,  C. Signorini, L. Suzzara Verdi, o A. Salucci solo perchè Gori gli dedica una poesia. Ma anche la semplice detenzione di testi quali Addio a Lugano e  L'Inno dei socialisti diventa pretesto per essere arrestati, come nel caso di A. Bucciarelli. Se gli artisti erano un pericolo anche da morti al punto di non trovare alloggio nei cimiteri ma solo all'esterno dei medesimi, la polizia segnala con meticolosità ogni forma creativa, anche solo per aver ispirato comunicazione artistica come nei casi di G. Gennari, artista di varietà, C. Batacchi per "il maschio di Volterra", P. Bulleri per aver ispirato Cassola per  Nello dei "vecchi compagni",  fino a V. U. Bistoni per la sua partecipazione a "Lascia o raddoppia?". Altro tema caro al potere e riconosciuto sintomo di pericolosità sociale è l'alcol, il vino, il luogo di mescita. Segnalati saranno i vinai A. Gagliardi, A. Galli, la famiglia Garavini, L. Partisani, P. Pasini, G. Passannante per la sua Osteria del popolo, o A. Volpi Augusto, fino a M. Leoni  della Soc. Anonima dei bevitori. Con quanto accanimento si indica G. Coletti, violinista o G. Del Massa, fotografo, U. Fortunati, prestigiatore o Imondi, suonatore ambulante. Insomma l'artista è pericoloso, sia esso poeta come Geronzi, o M. Gioda e V. S. Mazzoni oppure scultore come G. Fantozzi,  Iacopi, A. Martella, o come A. Micelli, drammaturgo,  Parrini P. vignettista, A. Persici, musicista o la poliedrica Rafanelli, R. Sarti, scultore, B. Tilli, "Pasquino" perugino, G. Turci attore cinematografico, P. Valpreda,  ballerino, C. Wulz, fotografo, E. Zambonini, attore o semplicemente Roccatagliata per Arte e lettere, A. Sasso perchè aderente al Circolo "Arte moderna" e F. Mezzani in quanto Artista. A loro dobbiamo molto, perchè anarchici, perchè artisti, perchè liberi pensatori, perchè e per ciò: "pericolosi".

Alberto Ciampi

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