Quando si legge un libro si provano sensazioni più o meno
forti, ma anche richiami e suggestioni, oppure immediate segnalazioni
di attenzione. Ne nasce qualcosa di altro. Anche i Dizionari sono dei
libri, pur se particolari. Qualche mese fa ho "raccontato" la mia
lettura del Dizionario degli anarchici bergamaschi. Oggi voglio
comunicare tracce che emergono dal più cospicuo Dizionario
Biografico degli Anarchici Italiani, (BFS, 2 voll., Pisa '03-'04).
Tracce personali, appunti ideogrammatici che diventano a loro volta una
nuova storia. Ma anche lettura per parti, per aree di geografia
politica conosciuta, di mappe sensoriali. Ecco quindi che la fatica di
singoli a cercare tracce, diventa utile lavoro per tutti. Arte e
Anarchia, fra individualismo e lotta collettiva, guerra e pacifismo; ma
anche creatività individuale che sgorga e scaturisce da un
proprio personale anarchismo. Dividerò l'articolo in due parti –
come i volumi della BFS – dedicando la prima parte agli artisti e
creativi in senso lato e che chiameremo Artisti nel DBAI, e l'altra,
DBAI seconda parte. Dannunziani Bombaroli Arditi Interventisti. Una
avvertenza, così come era avvenuto nel caso degli anarchici
bergamaschi, si dichiara che la lettura e quindi, l'attenzione,
è soggettiva, individuale, e la specifica connotazione è
quella che io lettore ho fatto emergere fra le altre. Fra le carte di
polizia, ma anche nella memoria degli archivi familiari e del
Movimento, appare in tutta evidenza la grande quantità di
pittori, a volte imbianchino/arte-giano, quasi sempre arte applicata.
Così è per A. Aguzzi, P. Aronica, G. Astorino, T.
Asquini, A. Belloni, A. Casile (il giovane assassinato col camion in
autostrada nel 1970), M. De Franceschi, P. Nomellini, E. Squadrani; ma
anche l'insospettato G. Damiani pittore e scenografo. Oppure Iaffei e
Gouthier con la specifica di decoratore, quindi ancora pittori: R. P.
Martini, G. Rose P. Semeghini, G. Mazzocchi, V. Merlini, C. Nardi, C.
Perissimo, A. Vella, ed ovviamente L. Viani, e G. Zirardini. Altro tema
assai caro ai poliziotti, è il canto, praticato o prodotto. Una
vera idiosincrasia che ha ingigantito il CPC. M. Donegani e P.
Gualducci, così come G. Guidi saranno arrestati o segnalati
per canto. Assieme a loro A. Orlandi, A. Buchi, M. Candela, P.
Capelli, A. Capocchi, R. Fogli, A. Muzzioli, L. Perego, C. Trotti, C.
Vai; oppure autori come A. Panizza, poeta e scultore che scrive il
Canto dei malfattori e G. Cassisa, S. Ferrini (Folgorite), V.
Mazzaresi. Anche F. G. Bertelli, poeta pisano, scrive canzoni a cavallo
dell'Ottocento, e per questo viene segnalato come G. Giusti, cantante
di teatro. Si segnalano i poeti P. Balotta, E. Pea, B. Pedrini, C.
Peroni, C. Signorini, L. Suzzara Verdi, o A. Salucci solo
perchè Gori gli dedica una poesia. Ma anche la semplice
detenzione di testi quali Addio a Lugano e L'Inno dei socialisti
diventa pretesto per essere arrestati, come nel caso di A. Bucciarelli.
Se gli artisti erano un pericolo anche da morti al punto di non trovare
alloggio nei cimiteri ma solo all'esterno dei medesimi, la polizia
segnala con meticolosità ogni forma creativa, anche solo per
aver ispirato comunicazione artistica come nei casi di G. Gennari,
artista di varietà, C. Batacchi per "il maschio di Volterra", P.
Bulleri per aver ispirato Cassola per Nello dei "vecchi
compagni", fino a V. U. Bistoni per la sua partecipazione a
"Lascia o raddoppia?". Altro tema caro al potere e riconosciuto sintomo
di pericolosità sociale è l'alcol, il vino, il luogo di
mescita. Segnalati saranno i vinai A. Gagliardi, A. Galli, la famiglia
Garavini, L. Partisani, P. Pasini, G. Passannante per la sua Osteria
del popolo, o A. Volpi Augusto, fino a M. Leoni della Soc.
Anonima dei bevitori. Con quanto accanimento si indica G. Coletti,
violinista o G. Del Massa, fotografo, U. Fortunati, prestigiatore o
Imondi, suonatore ambulante. Insomma l'artista è pericoloso, sia
esso poeta come Geronzi, o M. Gioda e V. S. Mazzoni oppure scultore
come G. Fantozzi, Iacopi, A. Martella, o come A. Micelli,
drammaturgo, Parrini P. vignettista, A. Persici, musicista o la
poliedrica Rafanelli, R. Sarti, scultore, B. Tilli, "Pasquino"
perugino, G. Turci attore cinematografico, P. Valpreda,
ballerino, C. Wulz, fotografo, E. Zambonini, attore o semplicemente
Roccatagliata per Arte e lettere, A. Sasso perchè aderente al
Circolo "Arte moderna" e F. Mezzani in quanto Artista. A loro dobbiamo
molto, perchè anarchici, perchè artisti, perchè
liberi pensatori, perchè e per ciò: "pericolosi".
Alberto Ciampi