Umanità Nova, n.34 del 4 ottobre 2009, anno 89

"Win for life" ovvero come giocarsi il futuro


Si sa che in tempi di crisi economica tutto fa brodo e che, quindi, chi deve ogni giorno sbarcare il lunario non può guardare troppo per il sottile.
Escogitando Win for Life, a questo devono avere pensato alla Sisal ed ai Monopoli di Stato, il cui Direttore delle strategie, presentando il nuovo gioco che affiancherà il Superenalotto, afferma "si tratta di un gioco immediato, che coinvolge di più il giocatore e che non fa perdere la testa, non fa impazzire, un gioco sicuro e responsabile, sia per rispondere alle indicazioni del governo, che per sostenere lo sforzo del Paese per la ricostruzione in Abruzzo". E infatti, il 23 per cento di ogni euro che verrà giocato sarà destinato a finanziare la ricostruzione dell'Abruzzo colpito dal terremoto, beninteso utilizzando fondi che pur sempre – ovviamente – escono dalle tasche degli italiani.
Il nuovo gioiellino esordirà nell'ultima settimana di Settembre; da lunedì 28/9 infatti, per tutti i giorni della settimana, dalle 8 alle 20, ci sarà un'estrazione all'ora. Si potranno giocare, su una schedina specifica, dieci numeri su venti. Il sistema assegnerà al giocatore anche un «numerone», una sorta di superjolly. Giocando un euro, se si indovinano tutti e dieci i numeri oltre al numerone, si vincerà la rendita, ovvero quattromila euro netti al mese per vent'anni, che non saranno indicizzati al costo della vita, ma comunque potranno essere trasmessi agli eredi.
Per quanto mi riguarda, da inveterato non-giocatore, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni circa quella che considero non solo l'ennesima truffa ai danni di milioni di persone ma, proprio perché lanciato in questo particolare frangente, un vergognoso raggiro, scientificamente studiato per fornire – a prezzo apparentemente modico – un "prodotto" ben facilmente spendibile nei confronti di una platea di possibili giocatori, assillati sempre più dalla necessità di soddisfare i bisogni primari della vita quotidiana.
In primis si tratta di chiarire gli aspetti di natura, diciamo così, finanziaria: il solo fatto che la somma che verrà erogata per ben vent'anni NON sia indicizzata, fa sì che quei 4.000 euro mensili, che oggi pur costituiscono una cifra considerevole, perderanno ben presto molto del loro reale valore grazie ad una più che probabile futura fiammata inflazionistica. Chi si aspettasse quindi, vincendo, di avere acquisito il diritto a 20 anni di pacchia è bene che faccia accortamente i suoi conti. A riprova di quanto sopra esposto, esaminiamo ora quale sia con questo nuovo gioco il beneficio per lo Stato. Se attualmente, di fronte ad una vincita di importo rilevante o no, l'Erario deve dolorosamente mettere subito mano al portafoglio, con Win for life invece avrà tutto il tempo (libero da interessi) per sborsare i quattrini, ben 20 lunghi anni. Venti anni durante i quali può accadere di tutto, magari che l'inflazione riduca piano piano, ma inesorabilmente, il valore reale del debito statale nei confronti dei fortunati vincitori, riducendolo a ben poca cosa. E qualcuno si illude forse che questa ipotesi non sia stata accuratamente presa in considerazione da chi ha lanciato il gioco ?
Ma, a parte il risvolto economico della questione, ciò che appare veramente rivoltante di Win for life è che, in buona sostanza, si tratta di una pura e semplice speculazione sulla pelle di una popolazione che oggi, e chi sa ancora per quanti anni a venire, grazie alla crisi economica viene colpita nei propri elementari bisogni materiali, dal fatidico mutuo da pagare a fine mese, alle bollette varie, al cibo ed al vestiario per sé e per i propri figli, al costo dei servizi pubblici di varia natura (Sanità, Scuola ecc.ecc.) che lo Stato sta man mano abbandonando a se stessi.
In pratica, si può affermare che lo Stato mette pubblicamente all'asta il titolo di "Sopravvissuto alla Crisi", titolo che potrà essere conquistato non tanto per riconosciuti meriti o sulla base di una graduatoria che prenda in esame lo stato di bisogno di ciascuno, bensì grazie ad un puro, semplice, banale, improvviso Colpo di c....o.  Esattamente il caso della trovata pubblicitaria escogitata recentemente da una catena di supermercati del Nord Italia: in palio un posto di lavoro da assegnarsi al fortunato vincitore di una lotteria tra i clienti della catena medesima.
Come dire quindi che il diritto universale ad un lavoro ed ad una vita degna di questo nome non deriva più, come dice la parola, da un Diritto spettante ad ogni cittadino, bensì da una semplice botta di fortuna che può capitare al singolo fortunato vincitore.
Insomma, Win for Life si rivela un utile strumento per instillare nella mente della pubblica opinione il concetto secondo il quale del Diritto di cui sopra non è più concesso godere a tutti; si potrà (forse) ottenerlo partecipando ad una lotteria, una riffa, un lancio di dadi; non certo, quindi, utilizzando mezzi antiquati, antistorici e perturbatori della pubblica quiete, quali ad esempio lo sciopero ed ogni altro strumento che la classe lavoratrice ha da sempre adottato per far valere i propri (questi si) DIRITTI sulla base di una diffusa Solidarietà sociale.
Sta ora a noi, nel corso del prossimo Autunno, dimostrare l'inefficacia di questo teorema.

L'Osservatore Lombardo

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