Umanità Nova, n.34 del 4 ottobre 2009, anno 89

Cento anni dopo Galleani, siamo sempre in strada!


I manifestanti che sono scesi in strada a Pittsburgh, Pennsylvania, sembravano avere le idee chiare: il capitalismo stesso è la crisi, gridavano. Altro che misure anticrisi e allargamento dei G(grandi) da 8 a 20. Altro che ingordigia degli speculatori. La "crisi" è normale fase di funzionamento di un sistema vorace e oppressivo.
Diverse sono state le manifestazioni di protesta, alcune migliaia i partecipanti. La prima è stata mercoledì sera e, sebbene non autorizzata, non è stata disturbata dalla polizia. Nella giornata di giovedì 24 un corteo di anarchici – almeno mille – non autorizzato è stato invece disperso con la forza da polizia e guardia nazionale a forza di gas lacrimogeni, spray al pepe, proiettili di gomma, ultrasuoni (armi acustiche). "No alla speculazione, no al capitalismo": così recitava lo striscione nero di apertura. Una ventina gli arrestati la maggior parte dei quali con l'accusa di essersi rifiutati di sciogliere il corteo. Ma in generale manifestare era estremamente difficile, sia per mancanza di autorizzazioni sia per la blindatura del centro della città, vera e propria zona di guerra. La notte tuttavia è stata costellata di scontri; diverse le vetrine in frantumi. Altri quaranta compagni – tutti intorno ai vent'anni- sono stati arrestati nei pressi dell'Università, mentre partecipavano, in maniera pacifica, a una iniziativa anti G20.
Venerdì è stata la volta dell'unica manifestazione concessa in via ufficiale dalle autorità, partecipata da migliaia di persone e svoltasi senza incidenti. Nella notte tra venerdì e sabato, tuttavia, la polizia ha brutalmente assalito gli studenti nei pressi dell'università, entrando – a suon di gas lacrimogeni – in una residenza universitaria e arrestando chi c'era all'interno: ancora una volta persone pacifiche e inermi. Una condotta brutale denunciata da più parti e testimoniata dagli innumerevoli video visibili su internet. Così sabato è stata organizzato un corteo contro la brutalità poliziesca e per denunciare l'escalation della repressione di ogni dissenso.
Nelle varie giornate giovani e giovanissimi hanno preso parte alla protesta, molti di loro sfoggiando drappi neri e rosso-neri, intrecciando il rifiuto del capitalismo con la denuncia del disastro ecologico in atto. Segno che l'Anarchia anche da quelle parti è una realtà viva, ben presente e con buone "pretese" per il prossimo futuro. Non male, se pensiamo che le città della Pennsylvania furono porti di approdo dell'emigrazione anarchica di lingua italiana a inizio Novecento, più di cento anni fa. Proprio a Pittsburgh il noto agitatore Carlo Tresca stampava "La Plebe" e le miniere della Pennsylvania furono teatro di numerosi scioperi, supportati anche da Galleani e compagni a cavallo della prima guerra mondiale.
Esauriti i giacimenti di carbone, andata definitivamente in crisi la "città dell'acciaio" a fine anni '70, nella Pittsburgh odierna, la cui economia si basa sui "servizi e sulla tecnologia", c'è ancora un gran bisogno di anarchici. Contro la storia, per un'altra storia.

Fonti:
http://ainfos.ca/en
http://indypgh.org/g20#
http://www.g20media.org/node/154

A. Soto

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