I manifestanti che sono scesi in strada a Pittsburgh, Pennsylvania,
sembravano avere le idee chiare: il capitalismo stesso è la
crisi, gridavano. Altro che misure anticrisi e allargamento dei
G(grandi) da 8 a 20. Altro che ingordigia degli speculatori. La "crisi"
è normale fase di funzionamento di un sistema vorace e
oppressivo.
Diverse sono state le manifestazioni di protesta, alcune migliaia i
partecipanti. La prima è stata mercoledì sera e, sebbene
non autorizzata, non è stata disturbata dalla polizia. Nella
giornata di giovedì 24 un corteo di anarchici – almeno mille –
non autorizzato è stato invece disperso con la forza da polizia
e guardia nazionale a forza di gas lacrimogeni, spray al pepe,
proiettili di gomma, ultrasuoni (armi acustiche). "No alla
speculazione, no al capitalismo": così recitava lo striscione
nero di apertura. Una ventina gli arrestati la maggior parte dei quali
con l'accusa di essersi rifiutati di sciogliere il corteo. Ma in
generale manifestare era estremamente difficile, sia per mancanza di
autorizzazioni sia per la blindatura del centro della città,
vera e propria zona di guerra. La notte tuttavia è stata
costellata di scontri; diverse le vetrine in frantumi. Altri quaranta
compagni – tutti intorno ai vent'anni- sono stati arrestati nei pressi
dell'Università, mentre partecipavano, in maniera pacifica, a
una iniziativa anti G20.
Venerdì è stata la volta dell'unica manifestazione
concessa in via ufficiale dalle autorità, partecipata da
migliaia di persone e svoltasi senza incidenti. Nella notte tra
venerdì e sabato, tuttavia, la polizia ha brutalmente assalito
gli studenti nei pressi dell'università, entrando – a suon di
gas lacrimogeni – in una residenza universitaria e arrestando chi c'era
all'interno: ancora una volta persone pacifiche e inermi. Una condotta
brutale denunciata da più parti e testimoniata dagli
innumerevoli video visibili su internet. Così sabato è
stata organizzato un corteo contro la brutalità poliziesca e per
denunciare l'escalation della repressione di ogni dissenso.
Nelle varie giornate giovani e giovanissimi hanno preso parte alla
protesta, molti di loro sfoggiando drappi neri e rosso-neri,
intrecciando il rifiuto del capitalismo con la denuncia del disastro
ecologico in atto. Segno che l'Anarchia anche da quelle parti è
una realtà viva, ben presente e con buone "pretese" per il
prossimo futuro. Non male, se pensiamo che le città della
Pennsylvania furono porti di approdo dell'emigrazione anarchica di
lingua italiana a inizio Novecento, più di cento anni fa.
Proprio a Pittsburgh il noto agitatore Carlo Tresca stampava "La Plebe"
e le miniere della Pennsylvania furono teatro di numerosi scioperi,
supportati anche da Galleani e compagni a cavallo della prima guerra
mondiale.
Esauriti i giacimenti di carbone, andata definitivamente in crisi la
"città dell'acciaio" a fine anni '70, nella Pittsburgh odierna,
la cui economia si basa sui "servizi e sulla tecnologia", c'è
ancora un gran bisogno di anarchici. Contro la storia, per un'altra
storia.
Fonti:
http://ainfos.ca/en
http://indypgh.org/g20#
http://www.g20media.org/node/154
A. Soto