Una prigione...
La scuola imprigiona i bambini fisicamente, intellettualmente e
moralmente, per dirigere lo sviluppo delle loro facoltà nel
senso voluto dal potere (...). L'educazione significa oggi domare,
addestrare e addomesticare (...). Si ha una sola idea molto precisa e
una sola volontà: far sì che i bambini siano abituati a
obbedire, a credere e a pensare secondo i dogmi sociali che ci reggono
(...). Non si bada ad assecondare lo sviluppo spontaneo delle
facoltà del bambino, di lasciargli liberamente soddisfare i suoi
bisogni fisici, intellettuali e morali; si tratta solo di imporgli per
sempre di pensare in modo da conservare le istituzioni attuali (...) Lo
ripeto: la scuola non è che uno strumento di dominazione nelle
mani delle classi dirigenti. Costoro non hanno mai voluto l'elevazione
dell'individuo, bensì il suo asservimento ed è
perciò inutile sperare qualcosa dalla scuola com'è
organizzata oggi.
F. Ferrer, La Scuola Moderna, Lugano, La Baronata, 1980, pp. 98-99.
La scienza
La scienza è l'esclusiva maestra della vita: ispirata a questo
principio la Scuola Moderna si propone di dare ai bambini affidati alle
sue cure vitalità cerebrale propria, affinché (...)
continuino ad essere nella società nemici mortali di ogni
pregiudizio e desiderosi di formarsi proprie convinzioni ragionate.
Siccome non si educa completamente formando soltanto l'intelligenza, ma
si deve anche tener conto del sentimento e della volontà,
nell'educazione facciamo molta attenzione che le rappresentazioni
intellettuali suggerite dall'allievo si trasformino in
sensibilità. Perché quest'ultima, quando acquista un
certo grado di intensità, si diffonde in tutto l'essere dando
colore e forma al carattere. Il giovane educato in tal modo converte la
scienza in maestra di vita.
Ivi, p. 133
La finalità
Noi vogliamo persone capaci di distruggere e di ricostruire di continuo
gli ambienti sociali e di rinnovare se stessi, esseri umani la cui
forza consiste nell'indipendenza intellettuale, che non si assoggettino
mai a nulla, sempre disposti ad accettare il meglio, felici per il
trionfo delle idee nuove, con l'aspirazione a vivere vite molteplici in
una sola vita.
Ivi, p. 100
Il metodo pedagogico
Si insegni storia o agricoltura, letteratura o chimica, algebra o
greco, risulterà sempre che si potrebbe farlo in due modi: uno
che irrobustisce il giudizio, l'altro che lo atrofizza e lo falsa sul
nascere. Un metodo fornisce all'alunno l'essenza delle nozioni che gli
si presentano per la prima volta, l'altro lo disgusta per sempre. La
pedagogia è esattamente il conoscere, formulare e applicare
nella misura del possibile il primo di questi metodi.
F. Ferrer, La libertà e l'insegnamento, in "Boletín de la Escuela Moderna", a. 1, n. 6 (30 aprile 1902)
La libertà
Lo studente è libero di mostrarsi com'è e di progredire
verso il sapere secondo le proprie norme e le proprie forze, non sotto
la soffocante autorità di un ordine imposto, di una formula
prestabilita in nome della perfezione e dell'assoluto. Libertà
per il maestro di fare ricorso a tutti i mezzi necessari per sviluppare
e interessare l'allievo.
Ibidem