Umanità Nova, n.34 del 4 ottobre 2009, anno 89

Pensieri... così scriveva Ferrer


Una prigione...
La scuola imprigiona i bambini fisicamente, intellettualmente e moralmente, per dirigere lo sviluppo delle loro facoltà nel senso voluto dal potere (...). L'educazione significa oggi domare, addestrare e addomesticare (...). Si ha una sola idea molto precisa e una sola volontà: far sì che i bambini siano abituati a obbedire, a credere e a pensare secondo i dogmi sociali che ci reggono (...). Non si bada ad assecondare lo sviluppo spontaneo delle facoltà del bambino, di lasciargli liberamente soddisfare i suoi bisogni fisici, intellettuali e morali; si tratta solo di imporgli per sempre di pensare in modo da conservare le istituzioni attuali (...) Lo ripeto: la scuola non è che uno strumento di dominazione nelle mani delle classi dirigenti. Costoro non hanno mai voluto l'elevazione dell'individuo, bensì il suo asservimento ed è perciò inutile sperare qualcosa dalla scuola com'è organizzata oggi.
F. Ferrer, La Scuola Moderna, Lugano, La Baronata, 1980, pp. 98-99.

La scienza
La scienza è l'esclusiva maestra della vita: ispirata a questo principio la Scuola Moderna si propone di dare ai bambini affidati alle sue cure vitalità cerebrale propria, affinché (...) continuino ad essere nella società nemici mortali di ogni pregiudizio e desiderosi di formarsi proprie convinzioni ragionate. Siccome non si educa completamente formando soltanto l'intelligenza, ma si deve anche tener conto del sentimento e della volontà, nell'educazione facciamo molta attenzione che le rappresentazioni intellettuali suggerite dall'allievo si trasformino in sensibilità. Perché quest'ultima, quando acquista un certo grado di intensità, si diffonde in tutto l'essere dando colore e forma al carattere. Il giovane educato in tal modo converte la scienza in maestra di vita.
Ivi, p. 133

La finalità
Noi vogliamo persone capaci di distruggere e di ricostruire di continuo gli ambienti sociali e di rinnovare se stessi, esseri umani la cui forza consiste nell'indipendenza intellettuale, che non si assoggettino mai a nulla, sempre disposti ad accettare il meglio, felici per il trionfo delle idee nuove, con l'aspirazione a vivere vite molteplici in una sola vita.
Ivi, p. 100
 
Il metodo pedagogico
Si insegni storia o agricoltura, letteratura o chimica, algebra o greco, risulterà sempre che si potrebbe farlo in due modi: uno che irrobustisce il giudizio, l'altro che lo atrofizza e lo falsa sul nascere. Un metodo fornisce all'alunno l'essenza delle nozioni che gli si presentano per la prima volta, l'altro lo disgusta per sempre. La pedagogia è esattamente il conoscere, formulare e applicare nella misura del possibile il primo di questi metodi.
F. Ferrer, La libertà e l'insegnamento, in "Boletín de la Escuela Moderna", a. 1, n. 6 (30 aprile 1902)

La libertà
Lo studente è libero di mostrarsi com'è e di progredire verso il sapere secondo le proprie norme e le proprie forze, non sotto la soffocante autorità di un ordine imposto, di una formula prestabilita in nome della perfezione e dell'assoluto. Libertà per il maestro di fare ricorso a tutti i mezzi necessari per sviluppare e interessare l'allievo.
Ibidem

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