Si è conclusa anche questa edizione della "vetrina
dell'editoria anarchica e libertaria" del cui programma e delle cui
adesioni abbiamo dato ampia comunicazione sulle pagine di
Umanità Nova. Tre settimane fa vi siete trovati fra le mani
anche l'inserto "vetrine" che raccontava delle precedenti edizioni e
presentava discorsivamente questa.
Buono il successo in termini di partecipazione (oltre 60 espositori) e
di affluenza di pubblico; soprattutto venerdì e sabato mentre
nel pomeriggio di domenica le presenze sono andate scemando.
Nelle prossime settimane il Collettivo Libertario Fiorentino ci
farà pervenire anche un bilancio "economico" di cui daremo
senz'altro conto. Un bilancio sia delle spese di gestione della
manifestazione ma anche, e forse più importante, della
quantità di pubblicazioni diffuse.
A "pelle" la diffusione è stata sensibilmente maggiore della
precedente edizione e il "pubblico acquirente" era significativamente
giovane a testimonianza dell'interesse che l'anarchismo continua a
suscitare.
Accanto ai tavoli carichi di libri, opuscoli, numeri unici, CD e DVD,
ampie esposizioni hanno sottolineato il carattere culturale, artistico
e multidisciplinare della comunicazione anarchica.
Fitti e partecipati gli incontri di dibattito, le presentazioni e le conferenze. Molto il materiale audio-video presentato.
Sempre bello l'ambiente. Negli ultimi anni la "vetrina" è una
delle poche occasioni di incontro "nazionale" (per quanto informale)
del movimento anarchico in (quasi) tutte le sue componenti.
Elemento, questo, emerso anche nell'assemblea di domenica mattina in
cui si è fatto un pre-consuntivo della manifestazione e si sono
poste le basi per un nuova edizione. Le linee generali emerse indicano
nella cadenza biennale e nella centralità della città di
Firenze due punti fermi; non dei dogmi ovviamente. Nei prossimi mesi le
realtà anarchiche che lo vorranno, contatteranno il CLF per dare
delle prime indicazioni sul loro apporto al "progetto vetrine" e
sugli eventuali impegni che saranno in grado di portare avanti. Da
questo lavoro (presumibilmente nella primavera prossima) si potranno
ottenere indicazioni più circostanziate sulla prossima edizione.
WS
Venerdi 9 ottobre si terrà una manifestazione di protesta degli studenti. Questo il documento di indizione del corteo.
Lo scorso autunno studenti medi ed universitari si sono mobilitati per
mesi contro i provvedimenti previsti dalla legge 169 e i tagli
all'intero mondo dell'istruzione (e non solo) stabiliti dalla legge
133. Ad un anno di distanza se ne sentono in tutta la loro
gravità gli effetti: licenziamenti, contratti non rinnovati,
chiusura di laboratori e biblioteche, accorpamento di sedi decentrate e
corsi universitari. Non pensiamo, però, che queste riforme siano
mele marce cresciute su un albero rigoglioso; è tutta la pianta
ad essere malata! Esse rappresentano, infatti, l'acutizzarsi di un
processo di ristrutturazione della scuola e dell'Università
iniziato negli anni '80, grazie alla spinta di Confindustria, e
finalizzato a modellare sulle esigenze delle imprese tanto i contenuti
della didattica e della ricerca quanto la struttura piramidale di tutto
il percorso formativo, nel tentativo di farci pagare l'estrema
ingordigia di profitto propria di un modo di produzione in fase di
crisi acuta. La ristrutturazione del sistema formativo, le riforme
Bassanini, Berlinguer, Moratti e Fioroni, e in ultimo il Ddl Aprea,
hanno portato a una separazione sempre più netta tra formazione
liceale e formazione professionale, all'entrata dei privati nei
Consigli d'Istituto (che diventeranno Consigli d'Amministrazione), alla
possibilità per ogni scuola di assumere insegnanti senza un
bando pubblico, quindi come una vera e propria azienda. Parallelamente
le riforme dell'Università, il cui punto culminante è
stato il Processo di Bologna, hanno portato all'introduzione del 3+2,
come strumento di selezione nei confronti delle classi subalterne, e
del sistema del credito formativo, come strumento di
quantificazione/mercificazione del sapere. L'università si
candida, in questo modo, a sfornare lavoratori disciplinati alla
produttività, divisi e gerarchizzati in base alla
"quantità" di "competenze" assorbite (più o meno utili ad
assicurarsi un lavoro a seconda della cifra pagata dallo studente per
il master, il corso di formazione, la lezione privata, ecc.). Non
continueremo a pagare la loro crisi! La consapevolezza che il sistema
della formazione non sia un mondo a sé stante, ma sia parte
integrante di questa società basata sullo sfruttamento ci spinge
a non fermarci a rivendicazioni meramente studentiste o categoriali, ma
a formulare una critica che unisca tutti i soggetti che vivono questa
crisi (lavoratori precari o meno, immigrati). Parallelamente ai tagli e
alle privatizzazioni di scuole e università, assistiamo infatti
a licenziamenti di massa e cassaintegrazioni nelle fabbriche e ai
mancati rinnovi dei contratti precari. In un contesto di crisi sempre
più acuta, diventa indispensabile per il Governo sviare
l'attenzione dai problemi reali e dividere le classi più
colpite, creando nemici ad hoc come l'immigrato, introducendo il reato
di clandestinità (che comporta l'impossibilità di
sposarsi e di iscrivere i figli all'anagrafe, l'impossibilità di
"regolarizzarsi" e la detenzione nei CIE solo per il fatto di non avere
un documento) e proponendo un tetto del 30% alla presenza di immigrati
nelle classi. Per contrastare chiunque denunci le conseguenze di questo
sistema si va ad accentuare il controllo sociale: telecamere "amiche"
per strada, telecamere di sorveglianza a scuola; denunce per i cortei,
5 in condotta agli studenti "indisciplinati", per finire pattugliamenti
selvaggi, militari nelle città e ronde squadriste.
La scuola, l'università, la società si cambiano
ribaltando le logiche classiste e autoritarie che le governano,
attraverso l'autorganizzazione, senza affidarsi alle rivendicazioni
riformistiche di partiti o sindacati concertativi.
No alla formazione classista e autoritaria! no a xenofobia e
militarizzazione! no alle politiche padronali contro i lavoratori! no
alla concertazione sindacale!
Manifestazione studentesca venerdì 9 ottobre p.zza san marco h 9
Studenti Medi
Antifascisti Fiorentini
Universitari Autorganizzati