Umanità Nova, n.35 dell'11 ottobre 2009, anno 89

informAzione - 1


Firenze. La quarta vetrina

Si è conclusa anche questa edizione della "vetrina dell'editoria anarchica e libertaria" del cui programma e delle cui adesioni abbiamo dato ampia comunicazione sulle pagine di Umanità Nova. Tre settimane fa vi siete trovati fra le mani anche l'inserto "vetrine" che raccontava delle precedenti edizioni e presentava discorsivamente questa.
Buono il successo in termini di partecipazione (oltre 60 espositori) e di affluenza di pubblico; soprattutto venerdì e sabato mentre nel pomeriggio di domenica le presenze sono andate scemando.
Nelle prossime settimane il Collettivo Libertario Fiorentino ci farà pervenire anche un bilancio "economico" di cui daremo senz'altro conto. Un bilancio sia delle spese di gestione della manifestazione ma anche, e forse più importante, della quantità di pubblicazioni diffuse.
A "pelle" la diffusione è stata sensibilmente maggiore della precedente edizione e il "pubblico acquirente" era significativamente giovane a testimonianza dell'interesse che l'anarchismo continua a suscitare.
Accanto ai tavoli carichi di libri, opuscoli, numeri unici, CD e DVD, ampie esposizioni hanno sottolineato il carattere culturale, artistico e multidisciplinare  della comunicazione anarchica.
Fitti e partecipati gli incontri di dibattito, le presentazioni e le conferenze. Molto il materiale audio-video presentato.
Sempre bello l'ambiente. Negli ultimi anni la "vetrina" è una delle poche occasioni di incontro "nazionale" (per quanto informale) del movimento anarchico in (quasi) tutte le sue componenti.
Elemento, questo, emerso anche nell'assemblea di domenica mattina in cui si è fatto un pre-consuntivo della manifestazione e si sono poste le basi per un nuova edizione. Le linee generali emerse indicano nella cadenza biennale e nella centralità della città di Firenze due punti fermi; non dei dogmi ovviamente. Nei prossimi mesi le realtà anarchiche che lo vorranno, contatteranno il CLF per dare delle prime  indicazioni sul loro apporto al "progetto vetrine" e sugli eventuali impegni che saranno in grado di portare avanti. Da questo lavoro (presumibilmente nella primavera prossima) si potranno ottenere indicazioni più circostanziate sulla prossima edizione.

WS

Firenze. Un anno dopo siamo ancora qui!

Venerdi 9 ottobre si terrà una manifestazione di protesta degli studenti. Questo il documento di indizione del corteo.
Lo scorso autunno studenti medi ed universitari si sono mobilitati per mesi contro i provvedimenti previsti dalla legge 169 e i tagli all'intero mondo dell'istruzione (e non solo) stabiliti dalla legge 133. Ad un anno di distanza se ne sentono in tutta la loro gravità gli effetti: licenziamenti, contratti non rinnovati, chiusura di laboratori e biblioteche, accorpamento di sedi decentrate e corsi universitari. Non pensiamo, però, che queste riforme siano mele marce cresciute su un albero rigoglioso; è tutta la pianta ad essere malata! Esse rappresentano, infatti, l'acutizzarsi di un processo di ristrutturazione della scuola e dell'Università iniziato negli anni '80, grazie alla spinta di Confindustria, e finalizzato a modellare sulle esigenze delle imprese tanto i contenuti della didattica e della ricerca quanto la struttura piramidale di tutto il percorso formativo, nel tentativo di farci pagare l'estrema ingordigia di profitto propria di un modo di produzione in fase di crisi acuta. La ristrutturazione del sistema formativo, le riforme Bassanini, Berlinguer, Moratti e Fioroni, e in ultimo il Ddl Aprea, hanno portato a una separazione sempre più netta tra formazione liceale e formazione professionale, all'entrata dei privati nei Consigli d'Istituto (che diventeranno Consigli d'Amministrazione), alla possibilità per ogni scuola di assumere insegnanti senza un bando pubblico, quindi come una vera e propria azienda. Parallelamente le riforme dell'Università, il cui punto culminante è stato il Processo di Bologna, hanno portato all'introduzione del 3+2, come strumento di selezione nei confronti delle classi subalterne, e del sistema del credito formativo, come strumento di quantificazione/mercificazione del sapere. L'università si candida, in questo modo, a sfornare lavoratori disciplinati alla produttività, divisi e gerarchizzati in base alla "quantità" di "competenze" assorbite (più o meno utili ad assicurarsi un lavoro a seconda della cifra pagata dallo studente per il master, il corso di formazione, la lezione privata, ecc.). Non continueremo a pagare la loro crisi! La consapevolezza che il sistema della formazione non sia un mondo a sé stante, ma sia parte integrante di questa società basata sullo sfruttamento ci spinge a non fermarci a rivendicazioni meramente studentiste o categoriali, ma a formulare una critica che unisca tutti i soggetti che vivono questa crisi (lavoratori precari o meno, immigrati). Parallelamente ai tagli e alle privatizzazioni di scuole e università, assistiamo infatti a licenziamenti di massa e cassaintegrazioni nelle fabbriche e ai mancati rinnovi dei contratti precari. In un contesto di crisi sempre più acuta, diventa indispensabile per il Governo sviare l'attenzione dai problemi reali e dividere le classi più colpite, creando nemici ad hoc come l'immigrato, introducendo il reato di clandestinità (che comporta l'impossibilità di sposarsi e di iscrivere i figli all'anagrafe, l'impossibilità di "regolarizzarsi" e la detenzione nei CIE solo per il fatto di non avere un documento) e proponendo un tetto del 30% alla presenza di immigrati nelle classi. Per contrastare chiunque denunci le conseguenze di questo sistema si va ad accentuare il controllo sociale: telecamere "amiche" per strada, telecamere di sorveglianza a scuola; denunce per i cortei, 5 in condotta agli studenti "indisciplinati", per finire pattugliamenti selvaggi, militari nelle città e ronde squadriste.
La scuola, l'università, la società si cambiano ribaltando le logiche classiste e autoritarie che le governano, attraverso l'autorganizzazione, senza affidarsi alle rivendicazioni riformistiche di partiti o sindacati concertativi.
No alla formazione classista e autoritaria! no a xenofobia e militarizzazione! no alle politiche padronali contro i lavoratori! no alla concertazione sindacale!
Manifestazione studentesca venerdì 9 ottobre p.zza san marco h 9

Studenti Medi
Antifascisti Fiorentini
Universitari Autorganizzati 

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