Umanità Nova, n.36 del 18 ottobre 2009, anno 89

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Alessandria. Manifestazione antirazzista

Sabato 10 ottobre ad Alessandria sono sfilate tra le vie del centro circa mille persone con centinaia di bandiere rosse  e nere per gridare a gran voce No al razzismo, No al pacchetto sicurezza, No ai CIE, No alle politiche criminali che governo e amministrazioni comunali applicano con una vocazione autoritaria e fascista degna del mefitico ventennio che ha insanguinato questo cosiddetto Bel Paese.
Aprivano il corteo numerosissimi lavoratori "stranieri, quelli che danno un valore aggiunto all'economia, ma che sempre più spesso sono fatti oggetto di campagne criminali e repressioni individuali e collettive per poter mantenere viva l'attenzione sulla  cosiddetta sicurezza".
Lavoratori egiziani e di lingua araba, indiani, sud-americani con i loro figli, mariti e mogli hanno gridato che i diritti sono per tutti, nessuno escluso. Avevano anche molto chiaro che il nemico è il governo attuale,  ma anche quelli precedenti con tutte le loro consorterie politiche, ricordando anche chi è stato il padre di quegli orrori che oggi sono chiamati  CIE ex CPT; così come nemico è la Lega Nord, oggi al top delle infamie contro le persone.
Il corteo passando all'interno dei quartieri popolari si è ingrossato dando così visibilità a quella parte di popolazione che spesso è invisibile.
Hanno partecipato anche tanti giovani, dando finalmente un segnale politico preciso; le nuove generazioni sono tutt'altro che indifferenti a quello che succede; la politica è l'azione diretta e la negazione  della delega: la lotta va fatta in prima persona perché è il solo modo per poter cambiare le cose.
Il corteo, sfilando per la città, si fermava nei luoghi simbolo del potere locale, dando vita a comizi improvvisati dove ha parlato anche un vecchio partigiano che ha salutato commosso questi nuovi fratelli di lotta, i lavoratori cileni, i lavoratori di Alessandria e del Laboratorio Anarchico  Perla Nera insieme all'Associazione dei Lavoratori Cileni in Esilio e all'Associazione Lavoratori Immigrati di Alessandria e provincia che hanno lavorato per la buona riuscita della manifestazione.
Chi è intervenuto nei comizi ha spiegato ai cittadini le motivazioni di quella sfilata di persone colorate. Oggi  l'auto-organizzazione dei lavoratori del mondo è diventata una realtà ad Alessandria.
Il successo di questa manifestazione  è dovuto anche alla caparbietà dei compagni anarchici del Perla Nera e  dei compagni cileni residenti in quella zona.
Dopo oltre due ore il corteo finiva con una promessa: ad Alessandria e provincia il razzismo sarà combattuto in tutte le sue forme; i lavoratori auto-organizzati saranno presenti, lavoreranno perché non si abbassi la guardia e soprattutto  perché hanno un obbiettivo da realizzare:
un mondo senza padroni, senza  frontiere, senza  stati.

Anto
Commissione Antirazzista FAI

Toscana. Studenti in movimento

La settimana appena trascorsa è stata una settimana di ripresa della lotta nella scuola. In tutta italia gli studenti sono tornati in piazza a migliaia, sono partite le mobilitazioni negli istituti con occupazioni ed autogestioni e c'è stato il primo sciopero dei lavoratori della scuola.
In particolare in Toscana il movimento studentesco è tornato a farsi sentire in molte città.

Pisa
Il 5 di ottobre si è svolto a Pisa un corteo per contestare la presenza di Gelmini e Brunetta al CNR per un convegno. I ministri, a seguito di una campagna contro di loro e alla convocazione del corteo hanno poi rinunciato alla presenza. Il corteo è riuscito, nonostante fosse in realtà una manifestazione convocata più da parte di aree di movimento che non da un organismo studentesco, e nonostante i limiti che pone la semplice opposizione alla presenza dei singoli ministri. Sarebbe infatti stato necessario gettare le basi per una nuova e più ampia mobilitazione. In ogni caso è stata una ottima occasione per tornare in piazza, hanno partecipato oltre mille studenti, soprattutto medi, e un centinaio di persone da fuori provincia, soprattutto da Livorno e da Massa.

Livorno
A Livorno fin da prima dell'inizio dell'anno scolastico è ripresa l'attività del Coordinamento Studentesco Livornese che riunisce gli studenti universitari e soprattutto medi dei vari istituti della città. Dopo settimane di presidi, volantinaggi, assemblee, cortei spontanei e altre iniziative (riportate sui numeri precedenti di questo giornale), si è svolto un corteo studentesco nella mattinata di mercoledì 7. Alla manifestazione hanno partecipato oltre 3000 studenti, che hanno prima raggiunto il concentramento con cortei dalle varie scuole e poi hanno attraversato insieme il centro, paralizzando la città. Da ogni scuola si è avuta una partecipazione numerosa ed organizzata, con striscioni e slogan, hanno partecipato al corteo anche lavoratori, in particolare una delegazione dei cassintegrati ex Delphi con un proprio striscione. Il corteo ha attraversato le vie del centro con volantinaggi, slogan ed interventi, riscuotendo spesso l'appoggio dei passanti.
Giunti in Piazza del Cisternone, dove il corteo avrebbe dovuto fermarsi per dar luogo ad una assemblea in piazza, si è invece proseguito, vista la partecipazione e la volontà dei manifestanti di andare avanti. Si è dunque arrivati all'incrocio tra V.le Carducci e l'Aurelia nel suo tratto urbano, dove si è svolta una assemblea. Gli interventi hanno evidenziato l'importanza di questa giornata di lotta, l'importanza di creare legami con le altre città, visto che i giorni successivi sarebbero stati fondamentali per il rilancio del movimento a livello nazionale.
Sulla base di questo corteo si è svolto nel pomeriggio di sabato 10 un presidio in P. Grande che, nonostante la pioggia, ha visto la partecipazione di una cinquantina di studenti. L'assemblea del Coordinamento Studentesco livornese, tenutasi lunedì 12 ottobre ha deciso di lanciare nuove iniziative di mobilitazione.

Firenze
La giornata del 9 ottobre, che ha visto anche il primo sciopero nel settore scuola, nell'ambito studentesco è stata una giornata di mobilitazione diffusa su tutto il territorio. Inizialmente nata da una convocazione dell'UDS "("sindacato studentesco" istituzionale fortemente legato alla CGIL), ma poi divenuta in diverse città una manifestazione promossa da assemblee più allargate, senza presenza di bandiere di organizzazioni specifiche e su piattaforme più radicali. Questo è ad esempio quello che è avvenuto a Firenze dove, a seguito del movimento dello scorso anno e delle dure repressioni in primavere ed estate, dall'inizio dell'anno scolastico si è formata una assemblea di studenti medi autoorganizzati. Tale assemblea ha creato una piattaforma dai contenuti molto radicali sulla quale sono riusciti a coinvolgere tutte le organizzazioni studentesche. Il corteo del 9 a Firenze non è stato quindi un corteo dell'UDS, ma un corteo autoorganizzato di oltre 10000 studenti, che nonostante la pioggia ha attraversato il centro ed i viali fino a raggiungere la sede di Confindustria. Sempre a Firenze il 10, come era stato annunciato il giorno prima al corteo, sono state occupate più di dieci scuole ed alcune facoltà, nuove assemblee si sono svolte poi lunedì 12.
A Firenze dunque sta crescendo un movimento studentesco forte, di massa e radicale, che si muove per via assembleare ed in una prospettiva di lotta ampia.
La settimana appena trascorsa dunque è stata molto importante per la ripresa del movimento e, nonostante le differenze riscontrate nelle varie città, vi è la possibilità di una crescita del movimento studentesco.
C'è da notare però che la situazione è molto diversa rispetto allo scorso anno. L'informazione mainstream non fa considerare la scuola e l'università come temi "caldi". Le mobilitazioni, pur avendo ancora un carattere di massa coinvolgono un minor numero di studenti. In alcune situazioni il contenuto di piattaforme e rivendicazioni si fa più radicale. L'ambiente universitario è ancora abbastanza fermo, forse anche perché sconta l'errore di aver orientato l'intero movimento dell'Onda dello scorso anno sull'opposizione a singoli provvedimenti, senza cercare di costruire una più ampia prospettiva di lotta. Nel contempo è proprio ora che l'attacco del Governo si fa più pesante. Dalla settimana appena trascorsa giungono le prime risposte a questo attacco, spetta a noi fare in modo che queste risposte si traducano in un nuovo movimento.

Dario Antonelli

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