Umanità Nova, n.36 del 18 ottobre 2009, anno 89

informAzione - 3


Trapani. Rivolta al Vulpitta

Esprimiamo la nostra solidarietà agli immigrati detenuti nel Centro di identificazione ed espulsione "Serraino Vulpitta" di Trapani che nel pomeriggio di giovedi 8 ottobre hanno dato vita a una vibrata protesta per rivendicare migliori condizioni di vita e, soprattutto, libertà.
Questa rivolta - l'ennesima, all'interno del campo di internamento trapanese - si inserisce a pieno titolo nel lungo elenco di proteste scoppiate negli ultimi mesi in moltissimi centri di detenzione in tutta Italia: da Torino a Milano, da Gradisca d'Isonzo a Bari, da Modena a Lamezia Terme a Roma, gli immigrati hanno dimostrato una crescente consapevolezza e un'irriducibile volontà di lottare contro il pacchetto sicurezza, l'allungamento della permanenza nei centri fino a 6 mesi, il razzismo di stato. Così come in altri centri, gli immigrati rinchiusi a Trapani questa volta sono saliti sul tetto della struttura: per farsi vedere, per uscire dall'invisibilità in cui le autorità vorrebbero relegarli.
In un territorio in cui si blatera di integrazione solo mentre ci si ingozza di cuscus, l'ultima rivolta nel "Serraino Vulpitta" riporta concretamente alla brutale realtà: questa è una città di frontiera segnata dalla vergognosa presenza di un centro di detenzione per immigrati, un posto dove i dannati della Terra vengono rinchiusi solo perché non hanno le carte in regola.
 
Coordinamento per la Pace- Trapani   

Pistoia. Solidarietà agli antifascisti

La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Livornese (FAI) esprime la propria solidarietà nei confronti degli antifascisti arrestati a Pistoia dopo i fatti di domenica 11 ottobre. Domenica pomeriggio un consigliere del Popolo della Libertà e un aderente ad un'organizzazione neofascista chiamano la polizia per un'aggressione che si sarebbe verificata all'interno della sede neofascista e che avrebbe portato alla devastazione dei locali.
La polizia arriva e non trova nessuno. Per non andarsene a mani vuote, si è diretta a poche centinaia di metri al circolo arci primo maggio dove era in corso un'assemblea. La polizia ha perquisito il circolo non trovando niente di ciò che cercava (spranghe o bastoni secondo il verbale di perquisizione) allora ha deciso di portare tutti partecipanti dell'assemblea (una ventina in tutto, provenienti da varie città della toscana) in questura. Secondo la teoria della polizia queste persone, fra cui molte donne e molti over40, avrebbero fatto irruzione nella sede di neofascist e devastato i locali, dopodichè si sarebbero diretti a poche centinaia di metri al circolo e avrebbero fatto tranquillamente la loro assemblea. Una teoria assurda che infatti non ha trovato alcuna prova concreta, ma che non ha impedito alla polizia di fare tre arresti (due ragazzi e una ragazza, questa con gravi problemi di salute agli occhi, uno di Massa e due di Livorno). Al momento non si conoscono ancora le motivazioni. Nel mentre un centinaio di persone si sono riunite fuori della questura di Pistoia per protestare contro i tempi lunghissimi di riconoscimento (12 ore) in cui sono stati trattenuti in questura senza motivo. All'uscita molti dei fermati si dichiaravano completamente allibiti dal comportamento della questura che ha prelevato venti persone a caso da un circolo lasciandole 12 ore in una stanza per un'identificazione che invece avevano già fatto sul luogo quando tutti avevano consegnato le loro carte d'identità. Chiede l'immediato rilascio degli arrestati; aderisce al presidio indetto dal Movimento Antagonista Livornese di fronte alla prefettura di Livorno per oggi 12 ottobre alle ore 18.00; invita i cittadini, gli antifascisti, i lavoratori, le organizzazioni antifasciste e del movimento operaio ad aderire e a partecipare alla manifestazione di oggi e alle successive che saranno concordate. Libertà per gli antifascisti.

Per la CdC della Federazione Anarchica Livornese – FAI
Tiziano Antonelli

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