Esprimiamo la nostra solidarietà agli immigrati detenuti nel
Centro di identificazione ed espulsione "Serraino Vulpitta" di Trapani
che nel pomeriggio di giovedi 8 ottobre hanno dato vita a una vibrata
protesta per rivendicare migliori condizioni di vita e, soprattutto,
libertà.
Questa rivolta - l'ennesima, all'interno del campo di internamento
trapanese - si inserisce a pieno titolo nel lungo elenco di proteste
scoppiate negli ultimi mesi in moltissimi centri di detenzione in tutta
Italia: da Torino a Milano, da Gradisca d'Isonzo a Bari, da Modena a
Lamezia Terme a Roma, gli immigrati hanno dimostrato una crescente
consapevolezza e un'irriducibile volontà di lottare contro il
pacchetto sicurezza, l'allungamento della permanenza nei centri fino a
6 mesi, il razzismo di stato. Così come in altri centri, gli
immigrati rinchiusi a Trapani questa volta sono saliti sul tetto della
struttura: per farsi vedere, per uscire dall'invisibilità in cui
le autorità vorrebbero relegarli.
In un territorio in cui si blatera di integrazione solo mentre ci si
ingozza di cuscus, l'ultima rivolta nel "Serraino Vulpitta" riporta
concretamente alla brutale realtà: questa è una
città di frontiera segnata dalla vergognosa presenza di un
centro di detenzione per immigrati, un posto dove i dannati della Terra
vengono rinchiusi solo perché non hanno le carte in regola.
Coordinamento per la Pace- Trapani
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica
Livornese (FAI) esprime la propria solidarietà nei confronti
degli antifascisti arrestati a Pistoia dopo i fatti di domenica 11
ottobre. Domenica pomeriggio un consigliere del Popolo della
Libertà e un aderente ad un'organizzazione neofascista chiamano
la polizia per un'aggressione che si sarebbe verificata all'interno
della sede neofascista e che avrebbe portato alla devastazione dei
locali.
La polizia arriva e non trova nessuno. Per non andarsene a mani vuote,
si è diretta a poche centinaia di metri al circolo arci primo
maggio dove era in corso un'assemblea. La polizia ha perquisito il
circolo non trovando niente di ciò che cercava (spranghe o
bastoni secondo il verbale di perquisizione) allora ha deciso di
portare tutti partecipanti dell'assemblea (una ventina in tutto,
provenienti da varie città della toscana) in questura. Secondo
la teoria della polizia queste persone, fra cui molte donne e molti
over40, avrebbero fatto irruzione nella sede di neofascist e devastato
i locali, dopodichè si sarebbero diretti a poche centinaia di
metri al circolo e avrebbero fatto tranquillamente la loro assemblea.
Una teoria assurda che infatti non ha trovato alcuna prova concreta, ma
che non ha impedito alla polizia di fare tre arresti (due ragazzi e una
ragazza, questa con gravi problemi di salute agli occhi, uno di Massa e
due di Livorno). Al momento non si conoscono ancora le motivazioni. Nel
mentre un centinaio di persone si sono riunite fuori della questura di
Pistoia per protestare contro i tempi lunghissimi di riconoscimento (12
ore) in cui sono stati trattenuti in questura senza motivo. All'uscita
molti dei fermati si dichiaravano completamente allibiti dal
comportamento della questura che ha prelevato venti persone a caso da
un circolo lasciandole 12 ore in una stanza per un'identificazione che
invece avevano già fatto sul luogo quando tutti avevano
consegnato le loro carte d'identità. Chiede l'immediato rilascio
degli arrestati; aderisce al presidio indetto dal Movimento Antagonista
Livornese di fronte alla prefettura di Livorno per oggi 12 ottobre alle
ore 18.00; invita i cittadini, gli antifascisti, i lavoratori, le
organizzazioni antifasciste e del movimento operaio ad aderire e a
partecipare alla manifestazione di oggi e alle successive che saranno
concordate. Libertà per gli antifascisti.
Per la CdC della Federazione Anarchica Livornese – FAI
Tiziano Antonelli