Una notizia – apparentemente – minore, ma che dice molto sullo stato del sindacalismo concertativo.
Uno storico del movimento dei lavoratori che, fra un paio di secoli,
dovesse stendere un testo sullo stato della vita sindacale nell'Italia
del 2009, probabilmente resterebbe colpito da una notizia
apparentemente minore.
Scoprirebbe, infatti, che Ugl e Fismic non hanno firmato il contratto
dei metalmeccanici concordato fra Federmeccanica da una parte e FIM e
UILM dall'altra.
Scoperto cosa sono FISMIC ed UGL e cioè due sindacati
filopadronali di scarso peso, il nostro ipotetico storico verrebbe a
conoscenza del fatto che costoro nel testo dell'accordo sono esclusi
dalla partecipazione dell'ente bilaterale che gestisce il fondo di
sostegno al reddito e che entrambi chiedono "pari dignità"
rispetto alle altre organizzazioni e si riservano di aderire o no in
relazione a questo punto.
Insomma, dopo aver fatto ulteriori ricerche, si chiarirebbe che:
1. in questo contratto viene istituito un fondo di
sostegno al reddito, gestito dall'ente bilaterale (imprese-sindacati).
2. questo ente bilaterale raccoglierà fondi con la
promessa di dare, tra tre anni, qualche contributo a qualche lavoratore
particolarmente disagiato. Una risposta tempestiva, quando centinaia di
migliaia di lavoratori rischiano salario e posto ora. Ma l'importante
è istituire un nuovo carrozzone, con il quale alimentare la
collaborazione tra sindacato e imprese.
In altri termini, Federmeccanica ha chiuso un contratto solo con FIM e
UILM, questo contratto prevede un carrozzone volto a finanziare le
stesse FIM e UILM, costoro non intendono spartire la torta con i
sindacati "autonomi" che pure firmerebbero volentieri il
contratto in cambio di qualche fetta di lardo e, di conseguenza, FISMIC
e UGL piangono sconsolate.
Cosa prevede questo contratto oltre all'ente bilaterale di cui sopra?
– 110 euro mensili (5 Livello) per il triennio
2010-2012: 28 euro nel 2010; 40 euro nel 2011; 42 euro nel 2012.
– 15 euro mensili per chi non fa la contrattazione integrativa, dal gennaio 2011;
– 6 euro in più di contribuzione per il Fondo Cometa;
Per capirsi, e considerando che gli aumenti sono lordi, un operaio di
3° livello, la figura più numerosa fra i metalmeccanici,
avrà nel 2010 un aumento netto inferiore ai 16 euro.
Per di più il testo firmato pone su forme conciliazione e arbitrato e limita l'autonomia di contrattazione in fabbrica.
Scopriamo, insomma, l'ovvia verità, chi sosteneva che bisognava
fare meno contratto nazionale per avere più numerosi e migliori
accordi aziendali mentiva per la gola, infatti FIM, UILM e
Federmeccanica, per non sbagliarsi limitano tutti e due.
Si indeboliscono insomma contestualmente contratto nazionale e contrattazione aziendale.
Riprendere l'iniziativa
Già in molte fabbriche sono ripartite mobilitazioni contro
questo contratto, sicuramente grazie allo stimolo di delegati e
militanti del sindacalismo di base ed indipendente o della FIOM ma
comunque mobilitazioni importanti. È, infatti, evidente
l'emergere della questione salariale. Se la principale categoria dei
lavoratori del settore privato può essere svenduta in questo
modo da CISL e UIL, possiamo immaginare la situazione generale.
Si tratta allora di lavorare perché il malessere operaio e in
generale dei lavoratori salariati trovi luoghi e punti di coordinamento
e soprattutto di applicazione. Si deve trovare il modo di far male ai
padroni, di ostruire una rete di militanti, delegati, lavoratori
all'altezza dello scontro in atto.
I precari della scuola e non solo
Dalla fine dell'estate, a volte in maniera molto visibile a volte in
maniera meno evidente, i lavoratori della scuola e, in particolare i
precari, hanno verificato cosa significasse il taglio di posti di
lavoro imposti dal governo.
Cortei, presidi, occupazioni di provveditorati si sono diffusi dal sud più pesantemente colpito al nord del paese.
Il governo ha fatto concessioni ai precari disoccupati assolutamente
risibili ed inadeguate e volte solo a gettare polvere negli occhi
all'opinione pubblica. Un'altra grande categoria sta vivendo una
situazione non facile. Aumento degli alunni per classe con estremi al
limite del delirio, mancanza di personale, mancanza di risorse... un
degrado che stimola tensioni ma che richiede risposte chiare e forti.
Gli immigrati, da assieme di individui a forza collettiva
La manifestazione dei migranti del 17 ottobre, al di là delle
ambiguità dei soggetti organizzatori, dimostra che è
maturo il passaggio dei lavoratori migranti al ruolo di soggetto
generale, di segmento del lavoro salariato capace di imporre le proprie
esigenze e di praticare conflitto politico e sindacale.
Lo verifichiamo ogni giorno nella costruzione del conflitto, negli
scioperi, nelle manifestazioni. Un'energia nuova e ricca di prospettive
si sta sviluppando.
Va raccolta, posta al centro della nostra azione e riflessione,
coordinata con l'azione dei tradizionali settori della forza lavoro.
Il 23 ottobre: un passaggio ed una sfida
Sono questi solo alcuni dei temi che caratterizzeranno lo sciopero ed i
presidi del 23 ottobre. Non dobbiamo dimenticare l'iniziativa per la
sicurezza sui luoghi di lavoro, quella contro la guerra ecc...
Mentre CISL e UIL fanno tranquillamente il loro mestiere di "complici"
– lo dice Sacconi – del padronato e del governo, mentre la CGIL oscilla
fra opposizione e subalternità alle scelte dell'avversario di
classe, è necessario dare un segnale forte e chiaro e
costruire un'iniziativa adeguata alla gravità dei problemi che
andiamo affrontando.
Cosimo Scarinzi