A cura di Raffaele
Mohammad Atif Kamran è morto il 10 ottobre scorso dopo essere
stato arrestato senza prove e picchiato selvaggiamente dalla polizia
fuori e dentro la caserma dove era stato condotto. (vedi UN n.36). La
polizia ha cercato di nascondere l'accaduto: tra l'altro suo fratello
ha subito intimidazioni per firmare una dichiarazione secondo cui
Mohammed non aveva lividi quando ha lasciato la questura. Il 17
ottobre, una settimana dopo la sua morte, viene organizzata a Nikaia,
sobborgo di Atene dove Mohammad viveva, una manifestazione anarchica
per ricordarlo e contro le politiche razziste e la polizia che lo hanno
ucciso. Gli agenti antisommossa hanno attaccato il corteo, arrestando
diversi compagni e cercando di disperderlo, ma senza riuscirvi. I
compagni si sono diretti verso il municipio e lo hanno occupato,
pretendendo il rilascio degli arrestati e l'allontanamento della
polizia da Nikaia.
Fonte:
www.occupiedlondon.org/blog
Ottantaquattro studenti israeliani hanno annunciato pubblicamente il
loro rifiuto a prestare il servizio militare obbligatorio (che in
Israele è imposto sia agli uomini che alle donne e dura tre
anni) per protesta contro l'occupazione dei territori palestinesi. In
una conferenza stampa tenuta a Tel Aviv si sono dimostrati fermi nella
propria decisione, pur sapendo che in caso di renitenza alla leva
è previsto l'arresto. Tutti sono di età compresa tra i 17
e i 19 anni. Molti di loro collaborano o sono attivisti degli Anarchici
Contro il Muro, che da anni si battono contro l'occupazione israeliana
e il muro di separazione. Hanno deciso di rendere pubblica la loro
decisione per incoraggiare altri ragazzi e ragazze a fare lo stesso e
rifiutarsi di collaborare con un esercito di occupazione e per
dimostrare ai palestinesi che non tutti gli israeliani sono favorevoli
al governo.
Fonti:
www.ainfos.ca
www.awalls.org
Il 14 ottobre 39 cittadini iracheni, che in Gran Bretagna avevano
fatto richiesta di asilo politico, sono stati forzatamente rimpatriati
dalla UK Borders Agency, con un charter Air Italy in partenza da
Stansted. Ignoto l'aeroporto d'arrivo. Operazione 'Rangat' è il
nome dato al volo charter dalla UK Border Agency.
L'Iraq è uno dei luoghi più ferali al mondo. Dal 2003 ad
oggi si contano più di 186.924 vittime civili e anche se la
guerra è ufficialmente finita, non c'è pace e le morti
continuano quotidianamente. NCADC (National Coalition of
Anti-Deportation Campaigns), che dal 1995 si batte contro le
deportazioni forzate di stranieri migranti e i campi di detenzione,
chiede di far sentire la propria voce presso Air Italia. Telefonate,
scrivete, mandate fax, e-mail...
Giuseppe Gentile President & C.E.O.
info@airitaly.it
customercare@airitaly.it
tel: 0331211011
fax: 0331311019
www.ncadc.org.uk
Attorno alle 14 di giovedi 15 ottobre un gruppo di persone ha
attaccato banche e sedi di corporazioni sulle vie Solonos e Charilou
Trikoupi, al confine del quartiere di Exarcheia ad Atene. Gli attacchi
erano in solidarieta' con Masouras, Hadjimichelakis e Yospas, tre
giovani arrestati ed accusati di partecipazione al gruppo "Cospirazione
dei Nuclei di Fuoco". Secondo dei testimoni, in uno dei volantini
lanciati da chi partecipava nell'azione si leggeva: "I giornalisti
del potere, i poliziotti e i loro padroni devono sapere che i
compagni non sono soli. Attacca, attacca, attacca". Più tardi
quella sera centinaia di poliziotti sono entrati ad Exarcheia, per
dimostrare che, nonostante le azioni del pomeriggio, tutto è
sotto loro controllo. Hanno fatto irruzione in bar e caffè
fermando indiscriminatamente decine di persone e portandole in
questura. Secondo i media ufficiali i fermati sarebbero cinquanta.
Fonte:
www.occupiedlondon.org
Sean
Giovedì 8 ottobre a Brest un gruppo di una ventina di Rom,
supportati da almeno una trentina di compagni anarchici e squatter, ha
occupato l'ufficio del sindaco e l'atrio dell'ufficio anagrafe per
ottenere alloggi sicuri e confortevoli. Dopo settimane di richieste
fatte al governo locale, e sempre disattese dall'amministrazione
socialista in carica, di fronte all'avanzare della cattiva stagione ed
impossibilitati a continuare a vivere in tende di (s)fortuna sotto i
ponti, i senzatetto sono passati all'azione. L'iniziativa ha ottenuto
la prima pagina dei quotidiani locali e l'impegno ad una pronta
risoluzione della questione.
Giordano