Umanità Nova, n.38 del 1 novembre 2009, anno 89

Quannu vene l'anarchia


A cura dell'Associazione Culturale "La società altra" - Laboratorio Comunalista di ricerche e iniziative sociali - che ha sede in Spezzano Albanese (CS), è stato editato un CD di canti anarchici, "Quannu vene l'anarchia", eseguiti musicalmente e cantati da un gruppo di compagni anarchici e libertari che si sono dati il nome di suonatori libertari calabresi. I canti contenuti nel CD nascono all'interno del Gruppo Musicale Anarchico di Amantea in provincia di Cosenza, sono inediti e rispettano fedelmente le caratteristiche poetiche, politiche e musicali del canto anarchico tradizionale. Nati durante gli anni settanta, dal risveglio delle lotte dei movimenti di lotta studenteschi e operai, questi canti si contraddistinguono per l'uso del linguaggio dialettale e perché raccontano le vicende sociali e politiche di un territorio, la provincia di Cosenza e della Calabria, facendo riferimento alle problematiche del mondo intero in quanto gli anarchici sono internazionalisti. Il contenuto dei testi è contrassegnato da un linguaggio duro, forte e deciso, contro l'ingiustizia, un linguaggio che propone un'utopia, una società altra, alternativa a quella esistente. L'uso del linguaggio dialettale si spiega perché i testi sono a forte contenuto politico e sociale in cui prevale la riscoperta, il mantenimento e la difesa della cultura calabrese. La riscoperta della cultura calabrese vissuta nella quotidianità e utilizzata in chiave di lotta. Una lotta che si pone contro le ingiustizie, lo sfruttamento, la soppressione della cultura tradizionale, la cultura massificante del capitale di cui lo stato si fa portatore. L'uso della cultura popolare di contestazione è un mezzo per comunicare messaggi e svegliare le coscienze.
Il disco è il risultato di un lavoro collettivo tra musicisti e compagni che è una delle caratteristiche fondamentali dei canti anarchici. Il repertorio musicale è costituito da ballate, tarantelle, canti, eseguiti con strumenti tipici della cultura tradizionale: chitarra francese, tamburello, tammorra, fisarmonica, flauto, mandola. Altri strumenti suonati nel disco sono il contrabbasso, l'armonica a bocca il rullante, il cembalo, il trombone, che pur facendo parte di altre culture musicali popolari, interagiscono perfettamente con i suoni e i canti della cultura popolare calabrese. Il canto, come il contenuto dei testi, mantiene i tratti tipici della musicalità tradizionale, timbrica rauca, ritmica potente, a simboleggiare la rivendicazione dei torti e delle ingiustizie subite dal mondo contadino e operaio. Il tema dell'emigrazione, essendo la Calabria un popolo di migranti, è uno dei temi principali: in "L'emigranti" si cerca di ironizzare su un problema che, padroni, fascisti, antimeridionalisti, avevano cercato di celebrare con la triste frase: "Ognuno alla sua terra" disinteressandosi della tragedia della nostra terra: si parte, si lasciano i propri affetti, il luogo natio, la propria cultura per andare in un altro paese. La ballata "E mò ca simu ccani" esprime con durezza il desiderio dei calabresi di restare nella terra natia, di non partire, per realizzare la vita tra i propri affetti; ma la realtà è ben diversa: politici, baroni, padroni, genti di altri paesi hanno depredato la bella Calabria senza dare nulla in cambio, perciò la condanna senza appello verso la classe dirigente: la chiesa, lo stato e l'occupante straniero che hanno costretto i calabresi ad emigrare. I canti più interessanti sono i cosiddetti canti ideologici in cui si aspira ad una società diversa: "Quannu vene l'anarchia", "'A canzuna i l'anarchicu federalista", "Cinque guagliuni". "'U primu maggio a Spizzanu" è un omaggio alla cittadina di Spezzano Albanese, centro Arbëresh della provincia di Cosenza, dove si teorizza una società altra ma è nel contempo un omaggio alla cultura paesana tradizionale.
In conclusione posso dire che questo disco, per la riproposizione dei contenuti e dei valori espressi, la società dell'avvenire, la fratellanza universale, la lotta contro la tirannia e lo sfruttamento, la solidarietà umana, la lotta contro l'ingiustizia, la lotta per una società di liberi e di uguali è un disco attuale.

Vincenzo Giordano

Per richiedere il CD "Quannu vene l'anarchia" dei suonatori libertari calabresi servirsi dei seguenti recapiti:
Liguori Domenico C.P. 9  - 87019 Spezzano Albanese (CS); tel. 339-5788876 (Domenico); email minicuz@alice.it
Una copia del CD euro 10,00 più spese di spedizione; per richieste dalle 10 copie in euro 6 a CD. Versamenti ccp 17208877 intestato a Liguori Domenico via L. Amato, 27 - 87019 Spezzano Albanese (CS).

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