A cura dell'Associazione Culturale "La società altra" -
Laboratorio Comunalista di ricerche e iniziative sociali - che ha sede
in Spezzano Albanese (CS), è stato editato un CD di canti
anarchici, "Quannu vene l'anarchia", eseguiti musicalmente e cantati da
un gruppo di compagni anarchici e libertari che si sono dati il nome di
suonatori libertari calabresi. I canti contenuti nel CD nascono
all'interno del Gruppo Musicale Anarchico di Amantea in provincia di
Cosenza, sono inediti e rispettano fedelmente le caratteristiche
poetiche, politiche e musicali del canto anarchico tradizionale. Nati
durante gli anni settanta, dal risveglio delle lotte dei movimenti di
lotta studenteschi e operai, questi canti si contraddistinguono per
l'uso del linguaggio dialettale e perché raccontano le vicende
sociali e politiche di un territorio, la provincia di Cosenza e della
Calabria, facendo riferimento alle problematiche del mondo intero in
quanto gli anarchici sono internazionalisti. Il contenuto dei testi
è contrassegnato da un linguaggio duro, forte e deciso, contro
l'ingiustizia, un linguaggio che propone un'utopia, una società
altra, alternativa a quella esistente. L'uso del linguaggio dialettale
si spiega perché i testi sono a forte contenuto politico e
sociale in cui prevale la riscoperta, il mantenimento e la difesa della
cultura calabrese. La riscoperta della cultura calabrese vissuta nella
quotidianità e utilizzata in chiave di lotta. Una lotta che si
pone contro le ingiustizie, lo sfruttamento, la soppressione della
cultura tradizionale, la cultura massificante del capitale di cui lo
stato si fa portatore. L'uso della cultura popolare di contestazione
è un mezzo per comunicare messaggi e svegliare le coscienze.
Il disco è il risultato di un lavoro collettivo tra musicisti e
compagni che è una delle caratteristiche fondamentali dei canti
anarchici. Il repertorio musicale è costituito da ballate,
tarantelle, canti, eseguiti con strumenti tipici della cultura
tradizionale: chitarra francese, tamburello, tammorra, fisarmonica,
flauto, mandola. Altri strumenti suonati nel disco sono il
contrabbasso, l'armonica a bocca il rullante, il cembalo, il trombone,
che pur facendo parte di altre culture musicali popolari, interagiscono
perfettamente con i suoni e i canti della cultura popolare calabrese.
Il canto, come il contenuto dei testi, mantiene i tratti tipici della
musicalità tradizionale, timbrica rauca, ritmica potente, a
simboleggiare la rivendicazione dei torti e delle ingiustizie subite
dal mondo contadino e operaio. Il tema dell'emigrazione, essendo la
Calabria un popolo di migranti, è uno dei temi principali: in
"L'emigranti" si cerca di ironizzare su un problema che, padroni,
fascisti, antimeridionalisti, avevano cercato di celebrare con la
triste frase: "Ognuno alla sua terra" disinteressandosi della tragedia
della nostra terra: si parte, si lasciano i propri affetti, il luogo
natio, la propria cultura per andare in un altro paese. La ballata "E
mò ca simu ccani" esprime con durezza il desiderio dei calabresi
di restare nella terra natia, di non partire, per realizzare la vita
tra i propri affetti; ma la realtà è ben diversa:
politici, baroni, padroni, genti di altri paesi hanno depredato la
bella Calabria senza dare nulla in cambio, perciò la condanna
senza appello verso la classe dirigente: la chiesa, lo stato e
l'occupante straniero che hanno costretto i calabresi ad emigrare. I
canti più interessanti sono i cosiddetti canti ideologici in cui
si aspira ad una società diversa: "Quannu vene l'anarchia", "'A
canzuna i l'anarchicu federalista", "Cinque guagliuni". "'U primu
maggio a Spizzanu" è un omaggio alla cittadina di Spezzano
Albanese, centro Arbëresh della provincia di Cosenza, dove si
teorizza una società altra ma è nel contempo un omaggio
alla cultura paesana tradizionale.
In conclusione posso dire che questo disco, per la riproposizione dei
contenuti e dei valori espressi, la società dell'avvenire, la
fratellanza universale, la lotta contro la tirannia e lo sfruttamento,
la solidarietà umana, la lotta contro l'ingiustizia, la lotta
per una società di liberi e di uguali è un disco attuale.
Vincenzo Giordano
Per richiedere il CD "Quannu vene l'anarchia" dei suonatori libertari calabresi servirsi dei seguenti recapiti:
Liguori Domenico C.P. 9 - 87019 Spezzano Albanese (CS); tel. 339-5788876 (Domenico); email minicuz@alice.it
Una copia del CD euro 10,00 più spese di spedizione; per
richieste dalle 10 copie in euro 6 a CD. Versamenti ccp 17208877
intestato a Liguori Domenico via L. Amato, 27 - 87019 Spezzano Albanese
(CS).