A cura di Raffaele
Il 23 ottobre a Poznan quasi 4.000 lavoratori, appartenenti a
diversi sindacati, hanno preso parte ad una manifestazione in difesa
del proprio posto di lavoro. Infatti circa 500 persone stanno per
essere licenziate dalla fabbrica Cegielski a causa della cosiddetta
crisi economica. Anarchici e compagni del gruppo anarcosindacalista
"Workers' Union" si sono uniti alla protesta in solidarietà ai
lavoratori e contro i responsabili della ditta.
Il corteo si è diretto dalla fabbrica fino all'ufficio
provinciale del lavoro. Qui sono stati esposti diversi striscioni
contro i padroni dell'impianto. Alla manifestazione si sono uniti anche
alcuni operai dei cantieri navali di Poznan. In quel momento, visto che
i manifestanti stavano diventando sempre più numerosi, la
polizia ha attaccato il presidio, colpendo i lavoratori, che prima si
sono rifugiati nei cantieri e poi hanno risposto alle cariche. Nessuno
è stato arrestato, ma un sindacalista e tre poliziotti sono
stati ricoverati in ospedale.
Fonti:
www.ainfos.ca
http://rozbrat.org/news-in-english
Circa 3.000 manifestanti si sono riuniti a Leipzig per opporsi a una
marcia, attraverso la parte orientale della città, organizzata
dal partito neonazista "Junge Nationaldemokraten". La polizia aveva
previsto che vi fossero 600 neonazisti, ma in realtà erano
più di mille. A quel punto la parata è stata prima
ritardata e poi, quando sono cominciati i lanci di bottiglie e petardi,
annullata. A quel punto agenti antisommossa e giovani nazisti si sono
scontrati, e anche diversi antifascisti sono stati coinvolti negli
scontri, con arresti e feriti. Già il giorno prima, quando gli
antifascisti erano scesi in piazza, nella zona alternativa della
città, contro il fascismo e il razzismo, erano stati attaccati
dalla polizia e avevano risposto con il lancio di pietre e con
barricate improvvisate. In tutto gli arresti sono stati più di
cento.
Fonti:
www.ainfos.ca
http://de.indymedia.org/
Ignacio del Valle Medina, uno dei protagonisti della lotta di
Atenco, che ha subito una condanna a 45 anni di galera ed è
rinchiuso nel carcere speciale di Almoloya de Juarez, ha fatto sapere
che dal 17 ottobre ha iniziato uno sciopero della fame, insieme ai
compagni Felipe e Hector. Lo sciopero è stato intrapreso per
denunciare le condizioni inumane in cui versano i prigionieri del
carcere di Almoloya. Aggressioni fisiche, vessazioni, minacce,
umiliazioni, sospensione delle telefonate e delle visite,
distruzione della corrispondenza e altre misure restrittive sono
all'ordine del giorno. Dal giorno dello sciopero Ignacio è in
isolamento e non gli è permesso di comunicare né con la
famiglia né con l'avvocato.
Fonti:
http://atencofpdt.blogspot.com
http://www.autistici.org/nodosolidale