Claudio Venza, Spagna 1936: L'utopia e la storia, [libro 180pp. + dvd 56 min.], Eléuthera, 2009, 22 euro
La guerra civile spagnola e gli esperimenti di rivoluzione libertaria
nelle campagne e nelle città sono evidentemente un tema
ricorrente nel pensiero e nella propaganda anarchica.
Claudio Venza propone oggi un approccio problematico che ruota intorno
a due estremi, "anarchia" e "potere", che nell'autunno 1936 giungono a
sovrapporsi, in maniera fino allora inedita per il movimento
libertario: quattro anarchici diventano ministri del governo Caballero.
Una scelta che da allora è al centro delle critiche militanti e
storiografiche di gran parte del movimento internazionale. Al tempo,
anche se ci furono critiche, buona parte delle strutture e dei
militanti libertari accettarono il percorso di ricostruzione dello
Stato repubblicano con la conseguente militarizzazione e l'avvio di
nuove istituzioni gerarchiche. Per capirne i motivi bisogna analizzare
a fondo la realtà della guerra.
Le prime 70 pp. si concentrano sulla storia delle classi popolari
spagnole dal 1868 – arrivo di Giuseppe Fanelli in Spagna - al luglio
1936. Un excursus necessario per comprendere il radicamento del
movimento libertario: la fase internazionalista, la repressione e la
risposta "col fatto" di fine Ottocento, l'educazionismo e la
fucilazione di Ferrer. Poi, la fondazione della CNT nel 1910, le lotte
sindacali e il tentativo di difendersi dalla repressione, sino
all'entrata in clandestinità dopo il colpo di Stato di Primo de
Rivera (1923), e la creazione della FAI (Iberica) nel 1927. Con la
Seconda Repubblica (1931-1936) il quadro si fa ancora più
complesso: tra i tentativi di riforme e l'ostruzione dei ceti
conservatori, della Chiesa, dell'esercito, fa da spartiacque l'episodio
di Casas Vejas (1933), in cui il governo repubblicano reprime senza
pietà i contadini insorti per attuare de facto la riforma
agraria. All'interno della CNT si delineano opzioni divergenti sul
rapporto con il governo repubblicano e poi sull'atteggiamento di fronte
alle elezioni del febbraio 1936.
Il colpo di stato del luglio 1936 e la risposta delle forze popolari e
libertarie dà il via alla seconda parte del saggio. Centrale
è la "breve ma calda" estate dell'anarchia, con la sua portata
di mutamenti sociali e culturali, analizzati regione per regione. Ma a
essa si affianca fin da subito la guerra e la sua rapida evoluzione,
con le vittorie quasi costanti dell'esercito franchista e la
frantumazione dei fronti che ha contraccolpi negativi sulle
collettivizzazioni contadine e industriali della Cataluña.
Il maggio di sangue del 1937 segna, come è noto, l'inizio
dell'agonia del proletariato spagnolo e l'entrata in crisi del
movimento libertario di massa, parallelamente a una costante rinuncia
dei principi anarchici in nome dell'unità antifascista
simboleggiata dai quattro esponenti libertari che presiedono i
Ministeri di giustizia, sanità, commercio e industria. È
la logica bellica e istituzionale, il "realismo", la storia che ha la
meglio sull'utopia sino all'inevitabile tragedia.
L'autore, passo dopo passo, mette in luce come la guerra che si consuma
tra i Pirenei e Cadice sia determinante per capire la storia
dell'anarchismo in Spagna. Rivoluzione e guerra, non solo spagnola ma
con gli interventi tedesco, italiano e russo, ormai europea si
intrecciano e si condizionano a vicenda: così il movimento
spagnolo era forte all'interno, ma disponeva di una solidarietà
internazionale troppo esile e, d'altra parte, il coinvolgimento di
potenze estere era una minaccia evidente ai tentativi di
sperimentazione sociale libertaria. La formula "anarchismo di guerra"
ben riassume l'ambivalenza insostenibile che caratterizzò il
movimento in quel momento storico.
In questo studio è dato così un quadro realistico dei
punti di forza e debolezza del movimento libertario, della sua storia,
senza il quale è difficile discutere degli "errori" da parte dei
responsabili del movimento.
Infine il video, girato tra il 1936 e il 1937 dai lavoratori del
sindacato dell'industria dello spettacolo di Barcellona aderente alla
CNT è un viaggio emozionante insieme a un popolo in armi deciso
a fare diventare l'utopia una vera storia. Noto con il titolo di Fury
over Spain - con un testo in inglese che voleva a sollecitare la
solidarietà internazionale antifascista – questa nuova versione
è curata dal Centro Studi Libertari Pinelli. Il testo è
di Pino Cacucci e le voci sono di Paolo Rossi e Francesca Gatto.
Hugo