Umanità Nova, n.41 del 22 novembre 2009, anno 89

Spagna 1936: L'utopia e la storia


Claudio Venza, Spagna 1936: L'utopia e la storia, [libro 180pp. + dvd 56 min.], Eléuthera, 2009, 22 euro
 
La guerra civile spagnola e gli esperimenti di rivoluzione libertaria nelle campagne e nelle città sono evidentemente un tema ricorrente nel pensiero e nella propaganda anarchica.
Claudio Venza propone oggi un approccio problematico che ruota intorno a due estremi, "anarchia" e "potere", che nell'autunno 1936 giungono a sovrapporsi, in maniera fino allora inedita per il movimento libertario: quattro anarchici diventano ministri del governo Caballero.
Una scelta che da allora è al centro delle critiche militanti e storiografiche di gran parte del movimento internazionale. Al tempo, anche se ci furono critiche, buona parte delle strutture e dei militanti libertari accettarono il percorso di ricostruzione dello Stato repubblicano con la conseguente militarizzazione e l'avvio di nuove istituzioni gerarchiche. Per capirne i motivi bisogna analizzare a fondo la realtà della guerra.
Le prime 70 pp. si concentrano sulla storia delle classi popolari spagnole dal 1868 – arrivo di Giuseppe Fanelli in Spagna - al luglio 1936. Un excursus necessario per comprendere  il radicamento del movimento libertario: la fase internazionalista, la repressione e la risposta "col fatto" di fine Ottocento, l'educazionismo e la fucilazione di Ferrer. Poi, la fondazione della CNT nel 1910, le lotte sindacali e il tentativo di difendersi dalla repressione, sino all'entrata in clandestinità dopo il colpo di Stato di Primo de Rivera (1923), e la creazione della FAI (Iberica) nel 1927. Con la Seconda Repubblica (1931-1936) il quadro si fa ancora più complesso: tra i tentativi di riforme e l'ostruzione dei ceti conservatori, della Chiesa, dell'esercito, fa da spartiacque l'episodio di Casas Vejas (1933), in cui il governo repubblicano reprime senza pietà i contadini insorti per attuare de facto la riforma agraria. All'interno della CNT si delineano opzioni divergenti sul rapporto con il governo repubblicano e poi sull'atteggiamento di fronte alle elezioni del febbraio 1936.
Il colpo di stato del luglio 1936 e la risposta delle forze popolari e libertarie dà il via alla seconda parte del saggio. Centrale è la "breve ma calda" estate dell'anarchia, con la sua portata di mutamenti sociali e culturali, analizzati regione per regione. Ma a essa si affianca fin da subito la guerra e la sua rapida evoluzione, con le vittorie quasi costanti dell'esercito franchista e la frantumazione dei fronti che ha contraccolpi negativi sulle collettivizzazioni contadine e industriali della Cataluña.
Il maggio di sangue del 1937 segna, come è noto, l'inizio dell'agonia del proletariato spagnolo e l'entrata in crisi del movimento libertario di massa, parallelamente a una costante rinuncia dei principi anarchici in nome dell'unità antifascista simboleggiata dai quattro esponenti libertari che presiedono i Ministeri di giustizia, sanità, commercio e industria. È la logica bellica e istituzionale, il "realismo", la storia che ha la meglio sull'utopia sino all'inevitabile tragedia.
L'autore, passo dopo passo, mette in luce come la guerra che si consuma tra i Pirenei e Cadice sia determinante per capire la storia dell'anarchismo in Spagna. Rivoluzione e guerra, non solo spagnola ma con gli interventi tedesco, italiano e russo, ormai europea si intrecciano e si condizionano a vicenda: così il movimento spagnolo era forte all'interno, ma disponeva di una solidarietà internazionale troppo esile e, d'altra parte, il coinvolgimento di potenze estere era una minaccia evidente ai tentativi di sperimentazione sociale libertaria. La formula "anarchismo di guerra" ben riassume l'ambivalenza insostenibile che caratterizzò il movimento in quel momento storico.
In questo studio è dato così un quadro realistico dei punti di forza e debolezza del movimento libertario, della sua storia, senza il quale è difficile discutere degli "errori" da parte dei responsabili del movimento.
Infine il video, girato tra il 1936 e il 1937 dai lavoratori del sindacato dell'industria dello spettacolo di Barcellona aderente alla CNT è un viaggio emozionante insieme a un popolo in armi deciso a fare diventare l'utopia una vera storia. Noto con il titolo di Fury over Spain - con un testo in inglese che voleva a sollecitare la solidarietà internazionale antifascista – questa nuova versione è curata dal Centro Studi Libertari Pinelli. Il testo è di Pino Cacucci e le voci sono di Paolo Rossi e Francesca Gatto.

Hugo

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