Umanità Nova, n.42 del 29 novembre 2009, anno 89

brevi dal mOndo


A cura di Raffaele

Russia: hanno ammazzato Vanjia

Il 16 novembre 2009 Ivan Khutorskoy, conosciuto come Vanjia, è stato assassinato all'ingresso della propria casa a Mosca. Gli hanno sparato due proiettili nella nuca. Vanjia era uno degli antifascisti più attivi di Mosca, era membro e fondatore dei RASH (Red and Anarchist Skinheads), organizzava, insieme agli altri compagni, manifestazioni e concerti contro il razzismo e il fascismo. Più volte il suo nome e il suo indirizzo erano comparsi su siti internet nazisti, accompagnati da esplicite minacce di morte. Era stato più volte aggredito, l'ultima delle quali pochi mesi fa a colpi di coltello. In Russia ed in Europa dell'Est compagni e compagne stanno organizzando manifestazioni in suo ricordo e contro la violenza fascista.

Fonti:
www.avtonom.org/english
www.antifa.ru

Scozia: no NATO, no G20

Sei attivisti della coalizione "Trident Ploughshares" sono stati arrestati il 17 novembre ad Edimburgo in seguito al tentativo di blocco dei lavori dell'assemblea parlamentare NATO in corso nella capitale scozzese. La campagna "Trident Ploughshares" è indirizzata soprattutto contro il sistema missilistico nucleare britannico, attraverso azioni di interposizione e blocchi. Quella di martedì è stata solo l'ultima di diverse azioni compiute contro la NATO; sabato 14 centinaia di persone hanno partecipato a un corteo contro la guerra in Afghanistan e per il ritiro delle truppe.
Una settimana prima si era tenuto, sempre ad Edimburgo, il G20 dei ministri delle finanze. Diversi studenti avevano creato una catena umana davanti alle sede del meeting per portare alla luce la privatizzazione crescente del sistema educativo scozzese e il taglio continuo dei fondi pubblici a istruzione e cultura.

Fonti:
www.indymediascotland.org
www.tridentploughshares.org

Proteste studentesche in tutto il mondo

In tutto il mondo, in questo periodo, gli studenti si stanno mobilitando contro i tagli e l'impoverimento dell'educazione pubblica e la crescente privatizzazione dell'istruzione, soprattutto quella universitaria. In particolare nei paesi dell'Unione Europea la protesta è diretta contro il "processo di Bologna", un accordo tra i diversi stati che prevede una maggiore presenza delle aziende private nel sistema universitario e una mercificazione dello stesso. Durante tutto il mese di novembre in Svizzera diverse università sono occupate ed autogestite; in Germania 90.000 studenti hanno sfilato in corteo in numerose città; negli Stati Uniti l'Università dell'Illinois e quella della California sono occupate; in Indonesia gli studenti hanno sfilato a Makassar e in altre città universitarie.
In tutta Europa più di 300.000 studenti si stanno mobilitando con un obiettivo comune: cancellare il processo di Bologna e iniziare un percorso per un'educazione, libera, pubblica e autogestita.

Fonte:
http://emancipating-education-for-all.org/

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti