Dicono che rispetto agli anni precedenti gli infortuni sul lavoro sono complessivamente scesi. Ma cosa significa?
In Abruzzo, di contro, è il numero delle morti del lavoro ad
aumentare, un aumento che, dal 2007 al 2008, è pari al 30% (dato
Inail).
Lo scorso anno sono stati 21.842 gli incidenti sul lavoro denunciati:
18.598 complessivamente verificatisi in fabbrica, cantiere o terreno
agricolo; 990 riferibili alla circolazione stradale, colpendo
autotrasportatori, commessi, addetti alla manutenzione stradale; 2.254
verificatisi lungo il tragitto casa-lavoro-casa (questa tipologia di
infortuni è aumentata dell'1%). La provincia che ha registrato
il maggior numero di infortuni è quella di Chieti (7.753 casi),
seguita da quelle di Teramo (5.394), Pescara (4.650) e L'Aquila
(4.045). In Abruzzo, praticamente, per ogni 5 lavoratori si verifica un
infortunio (registrato) all'anno, rispetto ad un rapporto di uno su
dieci su scala nazionale.
Rispetto al 2007, sono in aumento gli «infortuni a cittadini
stranieri»: 2.743 casi nel 2008, di cui 5 mortali. La relazione
redatta dalla direzione regionale dell'Inail dice testualmente che
«il maggior numero di infortuni si è registrato nei
lavoratori provenienti dalla Romania». Complessivamente, dal 2007
al 2008 il numero delle vittime del lavoro sale per l'Abruzzo dalle 26
alle 34.
Infine, il numero delle richieste di indennizzo per malattie
professionali (2.445) è, in termini assoluti, più del
doppio di quelle presentate in Campania e Sicilia e da solo rappresenta
più di un terzo di tutte le denunce presentate nel Sud Italia.
E questo solo in relazione alle malattie tabellate, pochissime rispetto
al totale delle malattie professionali. In forte crescita, infatti,
sono le richieste di indennizzo per quelle malattie cosiddette
«non tabellate», quelle cioè per le quali spetta al
lavoratore dimostrare il nesso di causa diretta con il lavoro svolto.
Per il solo 2008, queste richieste rappresentano quasi il 95% del
totale.
L'incaricato